Abbiamo appreso del varo di una delibera della Giunta Regionale in cui, da quanto leggiamo, si approva il percorso per la futura approvazione (non è una ripetizione..., ndr) del perimetro delle Aree di Salvaguardia per le falde e le acque potabili e della relativa normativa.
Certo far passare 12 anni per chiarirsi le idee su come fare ad approvare un documento obbligatorio per legge la dice lunga sull'inerzia che ha contraddistinto in questi decenni le politiche di tutela dell'ambiente in cui viviamo e dell'acqua in particolare.
In ogni caso dopo le nostre conferenze stampa, gli accessi agli atti e anche l'ultimo sit-in dello scorso 23 giugno davanti alla Regione a Pescara almeno possiamo esclamare "e pur (lentamente) si muove"!
In ogni caso aspettiamo di leggere la Delibera della Giunta per dare un giudizio compiuto su quello che è stato approvato. Ad esempio, nel mentre si sviluppa il percorso di approvazione, che fine fanno mega-progetti come l'enorme cava da 2,5 milioni di mc che incombe sulle Sorgenti del Pescara, la più grande riserva idrica del centro Italia con 7.000 litri/secondo di portata? Ci sono norme di salvaguardia transitorie? Oppure si continua come se nulla fosse in attesa della futura approvazione?
Facciamo notare che la "presa d'atto" della Regione della proposta di perimetrazione dell'ERSI arriva a dodici mesi dalla presa d'atto dell'ERSI dei documenti (avvenuta a luglio 2017) e a nove mesi dal loro deposito in regione, visto che per trasferire queste carte dall'ERSI alla Regione ci sono voluti 3 mesi...
Insomma, non vorremmo che si cerchi semplicemente di prendere tempo come accaduto da oltre un decennio su questo documento centrale per la vita dei cittadini ma temuto da chi vuole continuare a sfruttare in maniera incondizionata il territorio.
Nel frattempo domani saremo auditi in commissione al Consiglio Regionale su un tema strettamente connesso, quello dell'acquifero del Gran Sasso.
Ricordiamo che le mappe dell'ERSI indicano, ad esempio, che le fasce di rispetto attorno ai Laboratori di Fisica non devono essere di 200 metri ma di chilometri.
Nonostante le promesse ad oggi alcun documento della riunione del tavolo tecnico dello scorso 25 giugno risulta pubblicato alla faccia della trasparenza e della partecipazione del pubblico, in piena violazione della Direttiva Acque 60/2000 che impone di coinvolgere i cittadini sulle scelte che riguardano l'acqua.
In ogni caso domani avremo tanto da dire in audizione ai consiglieri su questa triste vicenda.
MOBILITAZIONE PER L'ACQUA DEL GRAN SASSO
Segreteria Operativa Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua
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