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Castrogno. La sconfitta dello Stato...

di Giancarlo Falconi
7 minuti

Quando la Polizia Penitenziaria è costretta a manifestare per denunciare la mancanza assoluta di sicurezza del loro servizio nella Casa Circondariale di Castrogno, la sconfitta del Governo diviene iimbarazzante. Tutto assume la figura onirica e priva di ogni fondamento di realtà quotidiana. La sopravvivenza?

Quale riabilitazione e quale recupero del detenuto? Quale sicurezza? Quale Costituzione? La carenza di personale si scontra con altri pensionamenti e con un piano ferie che diventa impossibile programmare. I Suicidi? L'assenza dello Stato non potrà che peggiorare la dignità di un Istituto che meriterebbe un'altra politica. 

La Nota Sindacale.

Con la presente le seguenti sigle sindacali Sappe, Osapp, Uspp e CGIL qui
rappresentati da Pallini Giuseppe, Di Felice Nicola, Scardicchio Massimo e Cerquitelli
Roberto : in relazione alla vostra convocazione rappresentano:
Nel corso degli ultimi mesi abbiamo più volte denunciato la deriva e le defezioni di
una gestione direttiva e penitenziaria inaccettabile, la quale ha condotto ad una
recrudescenza di problematiche, sia dal punto di vista lavorativo, nonché sociale e morale.
Che di fatto colpiscono e interessano chiunque eserciti delle mansioni o ricopra un pubblico ufficio nel difficile contesto restrittivo del carcere teramano.
Tuttavia duole prendere atto che, allo stato attuale, ogni confronto (dentro e fuori dalle
relazioni sindacali) non ha prodotto miglioramenti dal punto di vista organizzativo, lavorativo
e, non meno importante, sul piano dell’ordine e della sicurezza interna dell’Istituto. Ma bensì,
la situazione si è ancor più esacerbata, e si è giunti ad operare in una condizione lavorativa
precaria, rischiosa e lesiva della dignità del personale.
È bene specificare che, con la presente nota, non si fa mero riferimento alle già note
difficoltà di gestione di una popolazione detenuta caratterizzata dalla notevole presenza di
utenti con patologie psichiatriche o di facinorosi, per le cui assegnazioni abbiamo sempre
garantito la nostra presenza e competenza; piuttosto si rimanda a problematiche più ampie che hanno stravolto un sistema di gestione interno consolidato ormai negli anni, il quale garantiva presenza e continuità lavorativa, tutela dei diritti e rispetto delle regole del trattamento penitenziario.
In primis non possiamo non elencarle il dato che più preoccupa il personale che ci
fregiamo di rappresentare: il notevole abbassamento dei livelli minimi di sicurezza.

La presenza di più di 400 detenuti, in sovrannumero del 150%, ha condotto ad un esponenziale aumento degli eventi critici e ad una crescente difficoltà di governo del fenomeno, dovuto anche a delle scelte assolutamente non condivisibili della Direzione quali quella di ridurre
ed accorpare posti di servizio nevralgici (a titolo d’esempio basti pensare che è divenuta
prassi consolidata unificare il posto di addetto al Reparto infermeria con quello di addetto al Reparto isolamento e Sorveglianza a vista), o quella di imporre un drastico e frettoloso piano
di recupero ferie che, se sul piano logico aveva la giusta funzione di evitare un danno
erariale allo Stato, sul piano fattuale ed in queste modalità ha sguarnito ancora di più l’Istituto
di personale, costringendo al contempo quello presente a sopperire alle lacune createsi da
codesta scelta gestionale.
In secondo luogo le Sigle Sindacali in intestazione non si trovano in alcun modo
d’accordo con la gestione sciagurata dell’Ufficio Servizi nella pianificazione e
organizzazione dei servizi giornalieri. Senza far mai evidente alla Direzione della svolta
peggiorativa relativa alle condizioni di lavoro causata dall’imposizione di ferie forzate e
dall’aumento del carico di lavoro per il personale presente, l’Ufficio Servizi ha fatto ricorso
eccessivo alle ore di straordinario del personale, specie quello a turno, lavorando ogni
giorno in via emergenziale per ovviare ai problemi da esso stesso creati. Si è, inoltre, reso
autore di gravi ritardi nella programmazione mensile delle turnazioni di servizio e di errori
madornali come segnare nel servizio giornaliero chi era in malattia da giorni o chi aveva già
effettuato il turno di notte; ha programmato da Mod.14 doppi-turni di 12 ore anche senza
l’assenso dell’interessato; ha scoperto tutti i posti di servizio che potevano essere scoperti
portando allo sfinimento i pochi poliziotti rimasti; per incompetenza organizzativa ha
consolidato la prassi di assegnare nel turno mattutino un solo collega per sezione con cento
detenuti o per posti di servizio dove è richiesta la necessaria presenza di almeno due addetti
(ad es. Ingresso Passeggi e Campo Sportivo); non ha assicurato il cambio M.O.S. o il
cambio al personale in servizio, anche esterno, da più di dodici ore; ha richiamato personale
a qualsiasi ora e nei giorni in cui allo stesso erano stati concessi dei congedi. Come se tutto
ciò non bastasse, non è stato all’altezza del compito assegnatogli a causa delle palesi
violazioni del Protocollo di Intesa Locale (PIL), Protocollo di Intesa Regionale (PIR) e
Accordo Quadro Nazionale (AQN), tali mancanze e lacune, come se non bastasse, hanno
portato anche a un notevole incremento delle assenze per malattia, da parte di un personale
ormai stremato.
In ultimo luogo, la carenza cronica del 35% dell’organico di Polizia Penitenziaria che
affligge il penitenziario di Teramo è un dato allarmante se letto in considerazione dei
seguenti fattori: parte del personale è stato messo in congedo di pre-pensionamento; altra
parte, pur essendo formalmente considerato in pianta organica, è attualmente assegnato al
G.O.M. e non può essere utilizzato; come già accennato in precedenza, questa Direzione
ha provveduto infine a porre in ferie (si ribadisce, in maniera massiccia e frettolosa, e senza
tener conto delle esigenze di sicurezza e di gestione dell’Istituto e senza un minimo di
accordo sindacale che stabilisse le regole minime di gestione di tale fenomeno) tutto il
personale che nel corso degli anni ha accumulato giorni di congedo ordinario, pena la
perenzione degli stessi qualora non fruiti. Pertanto si conferma che alla fine della lettura
della presente questo gruppo sindacale attuerà il sit-in comunicato con nota congiunta del
giorno 3 aprile c.a. e, si comunica le proposte sindacali in ordine ai punti della convocazione.
• Piano ferie estate 2024: in relazione alla proposta formulata lo scrivente apparato 
sindacale ritiene che il quantitativo di giorni proposti per ogni turno sia insufficiente 
oltreché fuori normativa, infatti si nota chiaramente che i periodi sono solo di 16 o 18  giorni, senza tener conto per esempio il comma 8 del DPR 395/90, che al personale 
con oltre 25° anni di servizio prevede 21 giorni di ferie…. Pertanto si chiede una riformulazione che pur nel rispetto dei livelli di sicurezza, 
incrementi il numero minimo di giorni da fruire, almeno gg.20 per turno, aumentando 
a giorni 21 per coloro che vanno nel primo e ultimo turno.
Per i punti due e tre della convocazione, si rappresenta che evidentemente in attesa del
nuovo PIR che sicuramente inciderà anche riguardo gli interpelli, e anche in attesa di una
giusta valutazione da parte di chi da pochi giorni ha preso il Comando della Polizia
Penitenziaria qui in servizio, si chiede di riconvocare per predetti punti in seguito a dette risultanze.

Teramo 9 aprile 2024
Sappe Osapp Uspp Cgil

Pallini Di Felice Scardicchio Cerquitelli
 

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