Salta al contenuto principale
|

Teramo: Storia di una donna, di una violenza e dell'ombra nera delle Istituzioni...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Una lettera anonima.
Eravamo nei primi giorni di Luglio.
Verso il dieci.
Quatto fogli di carta a quadretti.
Un avvocato teramano che rappresentava il caso di una donna.
Una madre quarantenne con due figli minori, presunta vittima di violenza.
Un certificato medico del pronto soccorso avrebbe, in un secondo tempo, confermato un trauma cranico.
La storia?
Tutta in poche parole del legale aprutino.
Un autorevole rappresentante delle Istituzioni. Ossessivamente geloso, possessivo, violento e manesco che manifestava atteggiamenti morbosi attraverso appostamenti e minacce”.
Il leguleio incalza nel racconto appassionato con la cronaca che cerchiamo di riassumere.
Quel giorno il soggetto in questione, l’integerrimo rappresentante delle Istituzioni, entrava in casa della giovane madre e davanti ai due bambini, la prendeva a schiaffi e pugni facendola cadere a terra e sbattendole, in un secondo tempo, afferrandola per i capelli, la testa contro il pavimento.
Il tempo del terrore.
La figlia minore, con il cellulare della mamma, sarebbe riuscita a chiamare aiuto attraverso l’ultimo numero in memoria.
L’intervento di un amico di famiglia fu il viatico dell’intervento  degli uomini del 118 e della Polizia di Stato.
Attimi di confusione, fino all’arrivo in ospedale e l'ascolto umano degli agenti della questura di Teramo.
Certificato medico e relazione di servizio.
L’avvocato, depositerà, insieme al suo collega, regolare denuncia in un’altra Procura per garantire alla signora teramana, minori pressioni e un ambiente sociale diverso.
Questa storia, è disegnata con dei contorni poco delineati e molto delineabili.
La seguiremo attentamente per i personaggi che sembrano apparire fuori luogo, fuori contesto etico e morale, perchè dovrebbero essere i garanti della legalità e della protezione verso i soggetti più deboli.

Appunto, dovrebbero...

…e non finisce qui…

 

Commenta

CAPTCHA

Commenti

...e non finirà mai. Lo è anche il padre dei miei figli un garante della legalità, anzi, a suo dire, "il" garante. Nella sua vita da genitore (parolone) si è distinto solo in una cosa: la sua gratuita ed innata capacità di elargire a piene mani una inaudita violenza psicologica verso i suoi figli e verso di me, la madre dei sui figli...

E va a finire che fuori dall'ambiente familiare sono dolci, gentili, premurosi ed educati !
Io penso che l'uomo che abbia un simile comportamento sia l'essere piu' vigliacco e schifoso che si possa immaginare !!!
Denunciate subito, non aspettate che lui vi distrugga completamente l'esistenza...

Nella quotidianità' siamo purtroppo a nostra insaputa,contornati da molti di questi personaggi, che occupano importanti ruoli istituzionali.
Cerco di immaginare come potrei essere trattato da questa gente,nel caso io fossi costretto ad avere con loro contatti, e non solo,ma come potrei io reagire .......Probabilmente finirei in galera..............mio malgrado.

faccio una proposta : pubblicate i nomi di questi "coraggiosi uomini" così quando li incontriamo per strada possiamo prenderli a sberle, e forse impareranno a non prendersela con chi non può difendersi.

Pianti, lacrime, lividi e schiaffi
Sotto quel letto stanno nascosti
Pe’ esse ‘n omo nun bastano i baffi
Ne’ fa vede’ i bicipiti tosti

Lei torturata nell’occhi er terrore
Silenzi, poi sguardi de ‘n vero padrone
Cazzi e cazzotti, è questo l’amore?
Er trucco te maschera la disperazione

Donna adorata faje ‘no smacco
Scappa a cercatte qualcuno gentile
Nun lo soccombe ‘sto verme vigliacco
Violento, bastardo, scarto d’un vile

A te brutto stronzo te schiopperei er core
Nun meriti ‘n unghia de chi c’hai vicino
‘E donne ‘n se toccano manco co’ ‘n fiore
Così me ‘nsegnarono da regazzino