Salta al contenuto principale

"Le scuole non dovevano riaprire"...la scienza si divide...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Non è stato solo Paolo Fazii, Direttore U.O.C. Microbiologia e Virologia del Presidio Ospedaliero di Pescara a esprimere la propria contrarietà alla riapertura della Scuola per evitare ogni possibilità di contagio tra gli assembramenti degli studenti fuori dagli edifici scolastici e il trasporto pubblico; non è stato solo Maurizio Viecca, primario Cardiologia Sacco di Milano; non è stato solo Luca Bernardo, primario Pediatria Fatebenefratelli di Milano; non è stato solo il Dott. Paolo Calistri Responsabile Reparto Epidemiologia Istituto Zooprofilattico Sperimentale Abruzzo e Molise “G. Caporale” Teramo ( Vera Tv Acropolis); non è stato solo Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all’Università di Padova; non è stato solo  il consigliere del Ministro della Salute Walter Ricciardi che ha chiesto di mantenere una linea rigorosa per combattere la pandemia ma tutti coloro che non comprendono, visto la lentezza delle possibilità di vaccinazioni, la mancanza di garantire le giuste normi anti covid sui trasporti locali dell'intero territorio nazionale o gli assembramenti fuori dagli edifici scolastici; non sono soli e si continua a non comprendere il motivo per cui in altri Paesi europei si rinvia di settimane e forse non si riapriranno per quest'anno le scuole in presenza e in Italia, si è stati così decisionisti e sicuri. 
Chi risponde?

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Fate pace col concetto della pandemia.
Si studia a casa, ed i ragazzi sono fortunati perchè si può.
Quando si potrà tornare in presenza lo si farà, come tante altre cose.

se c'era una guerra, forse manco si studiava.