I ragazzi meritavano tutta la politica ma soprattutto avrebbero meritato la sincerità e l'esempio del buon padre di famiglia. C'era molto della opposizione; Fracassa, Tiberii, Corona, Provvisiero, Rabbuffo; c'era Valdo Di Bonaventura; c'era Dodo di Sabatino e il silenzio Amministrativo.
Erano in 300 e quelle urla riecheggiavano nei corridoi del Delfico e di un mandato imbarazzante per una perizia incompleta.
Chi risponderà al più giovane di tutti, al Preside Lino Befacchia che ha letto una lettera di Elso Simone Serpentini.
Chi rispondeŕà al Direttore Ponziani?
https://youtu.be/snuoa3aLKS8?si=_WC1o6wMh-6znjpe
Chi risponderà all'ing. Esposito?
https://youtu.be/1FtmM-yWB5s?si=tXEARIMYo_jiLzRY
Erano in 300 e cercavano solo la verità.Il Delfico per il Delfico.
Guarda la direttahttps://www.facebook.com/share/v/TsMZZDuLm1exTaJr/
Lettera.
Stavolta non rimarremo a guardare, non vi permetteremo di fare i vostri comodi, di rovinare e uccidere una comunità oltre che una città. State distruggendo, e di questo passo continuerete a farlo, la cultura, la storia, l’economia, l’urbanistica e soprattutto il nostro futuro. Per darvi un esempio di politica sbagliata, non serve andare tanto indietro nel tempo, né lontano dal nostro territorio: basti pensare alla scelta, sbagliata, della sede dell’Università di Teramo. Allora si pensava di aver toccato il fondo, ma a quanto pare no.
State condannando una città alla sua estinzione, ci state uccidendo lentamente. Vedere la propria urbs e la “civitas” andare in rovina, firmare la loro fine, fa male, fa piangere.
Tornate ad aspirare alla politica con la P maiuscola, a prenderla come esempio, come obiettivo, anziché citarla soltanto. Quelle che si fanno oggi e che avete fatto finora sono chiacchiere, esigiamo fatti. In questo momento non ci sentiamo rappresentati. Dateci modo di ricrederci, siete ancora in tempo. Più volte vi siete dichiarati vittima di tutta questa situazione, se ciò fosse vero, dateci il colpevole, non un capro espiatorio.
Se non fossimo stati abbastanza precisi, vi chiediamo scusa, ma a scanso di equivoci ve lo ripeteremo un’altra volta, in maniera chiara e netta: vogliamo tornare al Delfico, non domani, non poi, oggi, oggi in questo presente, il prima possibile. Non secondo i vostri interessi, ma quelli della città.
Se Teramo per voi non ha valore, abbiate quanto meno la decenza di mettervi la mano sul cuore e non sugli occhi, perché state condannando a morte una comunità di migliaia di persone. Non azzardatevi a coprirvi la faccia, dovete guardare i nostri occhi, dovete vedere la nostra rabbia per non esserci accorti prima di chi eravate, dovete osservare le nostre lacrime per il dispiacere di non poter mostrare alle future generazioni l’amata terra, che una volta, con tutta la sua grandezza, veniva chiamata: Interamnia Urbs.
“Patere tua consilia non sentis, conscrictam iam horum omnium scientia teneri coniurationem tuam non vides?”
"Non t'accorgi che i tuoi piani sono scoperti?
Non vedi che la tua congiura rimane ormai impedita dalla consapevolezza di tutti costoro?
Cicerone, prima Catilinaria
Studente del liceo Classico Delfico Montauti
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