Una prima spiegazione didascalica.
"Le acque reflue sono tutte quelle acque le cui caratteristiche iniziali sono pregiudicate dopo l’utilizzo domestico, industriale o agricolo. Dopo l’uso, infatti, sono contaminate con sostanze dannose per l’uomo e per l’ambiente: per questo gli impianti fognari devono garantire il loro corretto smaltimento evitando che finiscano in mare, nei fiumi e nei laghi così come sono, inquinando l’ecosistema. Se le acque dovessero entrare in contatto con la natura, infatti, si verificherebbe un grosso danno all’ambiente.
Come abbiamo detto in precedenza, le acque reflue si distinguono in acque nere e acque bianche. Le prime sono quelle prodotte dall’attività umana, domestica e industriale e si caratterizzano per il loro alto livello d’inquinamento e per le sostanze dannose che contengono al loro interno. Le acque nere si distinguono in:
- Acque di scarico industriale
- Acque fecali, ossia quelle provenienti dai sanitari del bagno
- Acque bionde, ossia quelle di docce, bidet, vasche e lavandini dei bagni (no cucina)
- Acque grigie, ossia quelle provenienti dalle cucine o dalle lavanderie
- Acque saponate grasse, ossia quelle con presenza di olio e detersivi che provengono dalle cucine
Le acque bianche, invece, sono quelle prodotte dalla natura o usate dall’uomo al loro stato naturale. Si dividono in:
- Acque di raffreddamento, ossia quelle che provengono da impianti industriali
- Acque utilizzate per lavare le strade
- Acque superficiali, ossia quelle pluviali o meteoritiche di dilavamento.
Vi dobbiamo ricordare l'art. 39 delle N.T.A. del piano di tutela delle Acque della Regione Abruzzo, adottato con D.G.R. n. 614/2010?
Fidatevi se vi raccontiamo che il comune di Teramo per evitare di sovraccaricare il depuratore e per ragioni di inquinamento, deve separare le acque chiare da quelle scure.
Fidatevi se vi raccontiamo che nei lavori di rifacimento di Corso San Giorgio alcune altezze sbagliate e rampe con griglia per le acque meteoriche, hanno occluso i pozzetti di controllo.
Tutto senza autorizzazione da parte della Ruzzo Reti.
Fidatevi che quei fondi per il lavori dei Corsi ancora in corso, erano destinati anche ai sottoservizi.
Fidatevi se vi raccontiamo che la Ruzzo Reti ha intimato al comune di Teramo, dopo diverse conferenze di servizi, la separazione delle reti acque bianche da quelle scure per evitare il collasso delle rete fognaria e gli inevitabili contenziosi risarcitori.
Fidatevi che questa storia non finirà qui....
....e non finisce qui....
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Eccoci all'acqua!
e mi torna un pensiero: ... ma Brucchi perché è stato dimesso?
Finirà purtroppo tutto a tarallucci e vino.....purtroppo !!!!
E io pago !!!
Ma il progettista che dice? Sono stati fatti i rilievi delle condotte esistenti prima di realizzare la progettazione? E il direttore dei lavori dove era mentre l'impresa eseguiva i lavori?
Ora chi paga?
I dipendenti comunali incaricati a sorvegliare l'esecuzione dei lavori cosa hanno sorvegliato?
Bella roba.......
Da evidenziare che poche zone hanno scarico due distinti impuanti.per acque nere e acque bianche specie nel centro storico. .i quartieri piu moderni invece hanno in alcuni punti il doppio impianto. Da capire cmq bene la effettiva maopafura degli impiabti fognari all interno del comune di teramo. Fidatevi se vi dico che in molte zona non si ha conoscebza di dove sono ubicate le fognatura. Ma a proposito visto che siamo ib argomento perche non tornare su un problema oggetto di un servizio giorbalistico di qualche tempo fa. Via cipollone la fognatura saktata e la strada collassata. Pensate sia tutto risolto dopo quasi due anni? Venite a rifarvi un giro. Il divertimento continua..... e npn finisce qui
Vabbè inutile ripetere quale è il settore di riferimento che doveva vigilare sul progetto e la fase esecutiva......il settore V per caso ?
Lo dico da tempo ed in modo anche un po' volgare ma questo è : in Corso San Giorgio è stato fatto un lavoro di merda totale a tutti i livelli ed il risultato lo vediamo.
Ma nessuno va a vederci chiaro, perché ?