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118. Sergio D'Ascenzo ricorda Gaetano Pallini....

6 minuti

A Gaetano...

Ora che le luci e il calore delle reazioni a caldo di tanti si sono un po' calmate, ti dedico questi pensieri... Caddà, Gaetano, primario, amico...
Ci conoscemmo e stimammo dal primo contatto, alla fine degli anni '70, tu fresco medico di PS. e io fresco Infermiere, nell'ospedale di Atri che mi diede i natali nella professione ed eccellenza ospedaliera abruzzese all'epoca, quando regnavano nella gestione della nostra salute i vari astri indiscussi, come: Fanini, Della Loggia, De Iure, Vecchioni, Loffreddo, ecc ... 10 anni della mia vita, vissuti accolto in un ospedale 'famiglia', ma anche come cittadino, in un paesone rimasto nel mio cuore... La nostra stima reciproca era evidente, in ospedale e in paese...
Col mio trasferimento a Teramo ci allontanammo fisicamente per alcuni anni... fin quando la Direzione Sanitaria teramana nel '92 mi propose, dopo aver lavorato per diversi anni come strumentista, di entrare in forze al Pronto Soccorso di Teramo, in attesa di dare vita col dr. Gaetano Pallini al 118 abruzzese! Lavorare col mio amico Gaetano? Fantastico! 


Così, prima ancora che la novità assoluta per la gestione dell'emergenza sanitaria sul territorio in Abruzzo nascesse, felicemente ci ritrovammo ... Tu girarvi l'Italia, per conto della Regione Abruzzo, per cogliere gli elementi utili nelle pochissime realtà 118 esistenti all'epoca al nord... e io cominciavo a mettere insieme materiale e stilare i primi documenti a riguardo, quando tornavi dal tuo girovagare fra gli ancora scarsi primordi del 118 italiano...

Sentii da subito le conferme che volevo, non solo perché ti conoscevo e mi fidavo di te già dai tempi atriani, ma perché la nostra fiducia cieca era reciproca, producendo un appagamento interiore indispensabile ad alimentare l'entusiasmo col quale abbiamo lavorato fianco a fianco fin dal '94, per avviare nel' 95 e progressivamente sviluppare questo Servizio sotto la tua umile, ma illuminata, determinata e tenace guida...

Ci vorrebbe un'enciclopedia per raccontarle tutte, ma niente è nessuno potranno cancellare il senso del privilegio di aver lavorato così tanto con te e goduto della tua indiscussa stima e fiducia... Lo dico con gli occhi gonfi, ma con profonda gratitudine e senso di privilegio...
L'organizzazione della rete per l'emergenza sanitaria sul territorio, l'inizio della Formazione - strategica per l'intero progetto - nella quale credevi fortemente e nella quale riconoscevi la mia propensione ...
Quanto lavoro e quanti ricordi con te: le prime sfide, i primi corsi di formazione al 'nord', per poi riportare il bagaglio 'a casa nostra', come dicevi tu, la simulazione di maxiemergenza nel traforo del Gran Sasso, il progetto Arcobaleno in Albania per soccorrere i kosovari, le assistenze nei grossi eventi, la costruzione della fiducia e del riferimento per una fantastica collaborazione con le forze del volontariato, il progetto provinciale di defibrillazione, il G8, la gestione del terribile sisma del 2009... Ci bastava un'occhiata per capirci, metterci al lavoro e rendere al massimo... Si, lo so, è impossibile raccontarle tutte e adeguatamente... provo a darne un assaggio, per ricordarti come meriti ...

Ci siamo sempre detti in faccia la verità, nel bene e nel male, per incoraggiarci o per litigare, ma per poi riprendere sempre a combattere insieme ...
Le interferenze politiche ti hanno reso davvero difficile la vita e il lavoro negli anni, ma lo hai perseguito con encomiabile disinteresse, senza cercarvi gloria personale ...
Così, fidandomi della tua buona fede e onestà, non mi sono mai tirato indietro per difenderti, anche quando poi, girandomi, mi accorgevo di essere rimasto solo, senza truppa al seguito ...
Tu hai fatto altrettanto con me... Quando tanti mi attaccavano, per gelosia ed invidia, cercavano di 'piegarmi' in tanti modi, di nuocermi, anche ricorrendo a calunnie gratuite ... Tu garantivi per me, sempre ...
Tu hai saputo trarre da me ai massimi livelli la passione per il lavoro, per il progetto... Hai colto il mio cuore nelle cose e lo hai lasciato lavorare senza risparmio... e gli effetti erano l'ovvia conseguenza ...
Le cose negli anni sono diventate sempre più difficili, quanta frustrazione vedevo nei tuoi occhi, quanta rabbia, quando mi accorgevo che ti impedivano di fare il meglio per il tuo Servizio, per perseguire i migliori risultati, pur con scarse risorse... L'hai fatto prima con i primi medici che arrivavano dalla GM... e con 'quella sporca dozzina', poi con tutti gli altri...

Sarebbe potuto crollare tutto e invece, nonostante tutto, il sistema reggeva perché lo avevi impostato col cervello e col cuore... Abbiamo potuto sopravvivere anche in anni bui, vivendo 'di rendita', perché il sistema era rodato... perché chi lo ha inventato eri tu, che hai mostrato sempre un'incredibile passione e trascinato la tua squadra precedendola, mai spingendola da una comoda poltrona...
Alla fine, grazie agli anni che passavano inesorabili, decidesti di mollare... non era più il caso, mi dicesti... Andando via rincarasti la dose con me: "Appena puoi, vattene in pensione... Na è chiú lu sta...". Anche stavolta avevi ragione...

La tua pensione, quanto l'ho positivamente invidiata... il bello del vivere... un combattente che riversava ora energie e risorse nelle scalate, nelle maratone, per il solo piacere di farlo...
Durante la mia polmonite da Covid-19 mi sei stato piacevolmente addosso... l'amico vero c'è sempre, specie quando sei davvero solo...

Poi il male del secolo ti ha sorpreso, come un fulmine a ciel sereno... Sminuivi, sdrammatizzavi, non sopportavi la pietà altrui... ma ti ha divorato in pochissimo tempo...
Non me ne faccio una ragione, Gaeta'...
Manchi in modo assurdo, pesante...

Grazie per avermi regalato 43 anni di amicizia e stima e, soprattutto, per i 20 anni fianco a fianco, insegnandomi tanto e tirando fuori da me una incontenibile passione per l'emergenza sanitaria sul territorio e la formazione ...
Le parole chiave che sintetizzano ciò che mi lasci, in un pugno serrato fino a farsi male di parole sincere, sono: amore per il lavoro, disinteresse, nobiltà d'animo, prontezza, genialità, disponibilità, generosità, mediazione, capacità, determinazione, lungimiranza... ok, mi fermo...

 

Ciao Gaeta'... ? Sergio

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Una persona che con un solo sguardo ti diceva mille cose... grande esperienza anche con lui da giovane volontario di associazione... sapevo prima di leggere che avrei pianto (anche se ultimamente piangere mi viene facile) ... Infinita gratitudine per averti conosciuto. GRAZIE Dottore, GRAZIE Sergio...

Dimenticavo... Parole che fanno rifare pace col mondo.