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Regione Abruzzo: La Lega critica Marsilio. Scelte non condivise e contro la volontà popolare...

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In regione serve maggior confronto. A sei mesi dalla vittoria aspettiamo ancora di affrontare i temi principali che riguardano la regione Abruzzo. È arrivato il momento di cambiare metodo di lavoro perché dopo sei mesi dalla storica vittoria in Abruzzo del centrodestra, guidato dalla Lega di Matteo Salvini, il clima in regione sembra essersi già incrinato".
 
A scriverlo in un comunicato stampa è la Lega Abruzzo che si è riunita questo pomeriggio, con i suoi dieci consiglieri, i quattro assessori regionali ed i deputati Giuseppe Bellachioma e Luigi D'Eramo, rispettivamente Segretario del partito e Responsabile degli Enti Locali.
 
"Fin dall'inizio della legislatura - proseguono nella nota gli amministratori leghisti - avevamo condiviso con i partiti di maggioranza e con il Presidente un metodo di lavoro e degli obiettivi.
Un metodo limpido e sereno, con degli obiettivi chiarissimi: sicurezza, autonomia differenziata, detassazione e rilancio economico delle aree interne e costiere della regione. 
 
A sei mesi dalla vittoria, invece, quel confronto e quel metodo di condivisione non esistono più. Il disinteresse del Presidente della Giunta nei confronti delle istanze programmatiche della Lega rischia di allontanare il governo regionale dalla volontà dei cittadini.
La Lega vuole iniziare a realizzare progetti e linee programmatiche, dall'Autonomia differenziata, sulla quale attendiamo ancora la presa di posizione di Marsilio, alla gestione del personale all'interno dell'Istituzione.
Per non parlare delle perplessità che abbiamo sulla revisione del bilancio regionale e del mantenimento da parte della Giunta e di alcuni assessori degli impegni che i consiglieri della Lega hanno presentato e votato. 
 
Il senso di responsabilità verso gli abruzzesi ed il rispetto dei ruoli istituzionali che abbiamo dimostrato in questi mesi non deve essere scambiato con una costante ed incondizionata adesione ad azioni politiche e governative non condivise, volte a ribaltare la volontà popolare".

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E i grandi consiglieri teramano cosa dicono?