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La Regione Abruzzo si dimentica della sua Legge più bella...

di Giancarlo Falconi
6 minuti

Leggete queste parole "La Regione Abruzzo intende riconoscere e valorizzare la funzione sociale dei familiari curanti e le peculiarità di genere dell’attività di cura, definendo altresì servizi ed azioni specifici di supporto alle cure familiari finalizzati al sostegno emotivo, all’informazione, formazione ed orientamento, al sollievo, alla conciliazione, all’aggiornamento professionale ed al reinserimento lavorativo e sociale dopo la fase di assistenza.
D’altro canto la programmazione amministrativa regionale ha già riconosciuto formalmente la figura del caregiver nell’ambito di una necessaria integrazione fra reti formali ed informali di assistenza sul territorio e fra le 7 azioni previste nel recente Programma attuativo del Piano socio-sanitario per il 2013 ve n’è una, dedicata agli interventi per anziani e famiglie, che prevede esplicitamente il coinvolgimento dei caregiver nella progettazione dei servizi di cura locali ed il sostegno agli stessi attraverso l’assegno di cura, l’accoglienza temporanea di sollievo, i ricoveri temporanei post-dimissione, la consulenza, affiancamento e tutoring domiciliare a cura operatori professionali dei servizi di assistenza domiciliare, il sostegno alle forme aggregative di auto mutuo aiuto e di contrasto all’isolamento e alla solitudine promosse dall’associazionismo volontario; i servizi di e-care come telesoccorso e teleassistenza, le consulenze ed i contributi per l’allestimento di ausili tecnologici e di soluzioni strutturali che rendano le abitazioni in cui vivono persone non autosufficienti idonee a garantirne la migliore qualità di vita possibile e creare le condizioni per il lavoro di cura , ecc...".

Questa relazione introduttiva è diventata legge nella nostra Regione.
L.R. 27 dicembre 2016, n. 43 ( Legge Di Dalmazio).
Firmata e accolta da tutta l'assise consiliare che avrebbe portato la Regione Abruzzo ai vertici italiani e come esempio virtuoso in Europa.
Parole che ci rendono orgogliosi.

Art. 2 "Il caregiver familiare è la persona che volontariamente, in modo gratuito e responsabile, si prende cura nell'ambito del Piano Personalizzato di Assistenza (di seguito denominato PPA) di una persona cara e in condizioni di non autosufficienza e non in grado di prendersi cura di sé, che necessita di ausilio di lunga durata e di assistenza continuativa e globale. 2. L'aiuto del caregiver familiare, in base alla situazione di bisogno della persona cara assistita, può caratterizzarsi in diverse forme. In particolare il caregiver familiare assiste e cura la persona ed il suo ambiente domestico, la supporta nella vita di relazione, concorre al suo benessere psico­fisico, l'aiuta nella mobilità e nel disbrigo delle pratiche amministrative, si integra con gli operatori che forniscono attività di assistenza e di cura. 3. Nello svolgimento di tali attività il caregiver familiare può avvalersi dei servizi territoriali e di lavoro privato di cura. 4. Il caregiver familiare è individuato tra: a) i componenti del nucleo familiare anagrafico; b) altri familiari; c) i conviventi di fatto della persona non autosufficiente; d) i soggetti che, a seguito delle azioni di sensibilizzazione di cui all'articolo 7, di propria iniziativa oppure su proposta dei servizi sociali, socio­sanitari o sanitari, esprimono la disponibilità a svolgere l'attività di assistenza e di cura come definita ai commi 1 e 2. 5. Il caregiver familiare, individuato ai sensi del comma 4, è comunque scelto dalla persona assistita oppure dal suo tutore. 6. L'attività del caregiver familiare è oggetto di un contributo economico, nei casi e secondo le modalità di cui all'articolo 8, fermi restando i contributi economici già riconosciuti ai caregiver familiari al momento dell'entrata in vigore della legge. 7. Le persone non autosufficienti, anche se assistite dai caregiver familiari, mantengono le forme di sostegno, anche economiche, previste dalla normativa vigente in materia di servizi domiciliari.

I finanziamenti?
Previsti all'art. 10.

" Per le misure previste all'articolo 4, comma 2, lettera b), all'articolo 7, comma 1 ed all'articolo 8, comma 2, alla Missione 12 "Diritti sociali, politiche sociali e famiglia", Programma 10 "Politica regionale unitaria per i diritti sociali e la famiglia", sono assegnati per il 2016: a) al Titolo 1 euro 45.000,00 per gli interventi di cui all'articolo 4, comma 2, lettera b); b) al Titolo 1 euro 5.000,00 per gli interventi di cui all'articolo 7, comma 1; c) al Titolo 1 euro 250.000,00 per gli interventi di cui all'articolo 8, comma 2. 2. Agli oneri di cui al comma 1 si provvede, per l'anno 2016, con la riduzione dello stanziamento alla Missione 01 "Servizi istituzionali, generali e di gestione", Programma 12 "Politica regionale unitaria per i servizi istituzionali, generali e di gestione" di euro 300.000,00 al Titolo 1. 3. A partire dagli anni successivi al 2016 le spese di cui al comma 1 sono rifinanziate con legge di approvazione del bilancio dei singoli esercizi finanziari.

La verità?
Dopo sette mesi dall'approvazione e contro ogni riferimento normativo, la Regione Abruzzo non ha ancora trovato le risorse per il finanziamento della Legge sul caregiver familiare.

Art 7.
"
Al fine di sensibilizzare la comunità sul valore sociale del caregiver familiare, la Regione Abruzzo istituisce il "Caregiver day", da celebrarsi ogni anno, con la collaborazione degli enti locali e delle Aziende sanitarie, valorizzando la partecipazione del terzo settore, dei sindacati dei lavoratori e dei pensionati e delle associazioni datoriali. 2. La Regione promuove iniziative di informazione ed orientamento, fra cui la realizzazione di guide informative relative a servizi e iniziative pubbliche e private a sostegno dei caregiver familiari. 3. La Regione documenta e raccoglie i materiali e le esperienze provenienti dai singoli territori al fine della diffusione delle buone pratiche, della programmazione di iniziative e progetti di valorizzazione e supporto dei caregiver familiari. 4. La Regione e gli enti locali promuovono e facilitano, a livello regionale e locale, l'associazionismo dei caregiver familiari e favoriscono la partecipazione di rappresentanze associative dei caregiver familiari alla programmazione dei piani di zona distrettuali per la salute e il benessere sociale".

Una mera questione di sensibilità.
Oggi, inizia, una nuova battaglia sociale.
Il tema?
Il rispetto della legge.
La L.R. 27 dicembre 2016, n. 43 ( Legge Di Dalmazio).

...e non finisce qui..
 

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Commenti

Ecco per una volta. Avevo seguito l'iter della legge dell'avv. Di Dalmazio e votata da tutto il consiglio regionale ( se non sbaglio), Ne aspettavo gli effetti. Non pensavo che fossero lassativi come sempre. Mi auguro di essere smentito. Grazie Giancà, come al solito.

Non vi annoio a raccontarvi di mia madre e del nostro lavoro. mi auguro che la legge sia presto finanziata.