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Castrum: I Cittadini non sono tutti uguali...nona puntata

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Conoscete il Giudice ragazzino?
Rosario Livatino nacque a Canicattì nel 1952, Nel 1978, dopo essersi classificato tra i primi in graduatoria nel concorso per uditore giudiziario, entrò in magistratura presso il Tribunale di Caltanissetta.
Nel 1979 diventò sostituto procuratore presso il tribunale di Agrigento e ricoprì la carica fino al 1989, quando assunse il ruolo di giudice a latere.
Venne ucciso il 21 settembre del 1990 sulla SS 640 mentre si recava, senza scorta, in tribunale, per mano di quattro sicari assoldati dalla Stidda agrigentina, organizzazione mafiosa in contrasto con
Cosa nostra. Era a bordo della sua vettura, una vecchia Ford Fiesta color amaranto, quando fu speronato dall'auto dei killer. Tentò disperatamente una fuga a piedi attraverso i campi limitrofi ma, già ferito da un colpo ad una spalla, fu raggiunto dopo poche decine di metri e freddato a colpi di pistola. Del delitto fu testimone oculare Pietro Nava, sulla base delle cui dichiarazioni furono individuati gli esecutori dell'omicidio…”. ( W.)

Operazione Castrum. Nona puntata.
Dedicata a Rosario Livatino, il Giudice operazione castrumRagazzino.
Ucciso dalla mafia.
“« Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili. »
 Andrea De Feis e Luca Sciarretta.
Il GIP Domenico Canosa.
La Guardia di Finanza di Teramo (nucleo polizia tributaria ).
Maria Angela Mastropietro dirigente comune di Giulianova.
Stefano DI Filippo marito della d.ssa Mastropietro ed edile
Imprenditori e professionisti vari.

Centinaia di ore di intercettazioni telefoniche e ambientali.
L’informativa che va ben oltre le quasi 600 pagine ma che si nutre ogni giorno di nuove dichiarazioni e futuri indagati.
Un’inchiesta che si sviluppa nel  paradosso umano di personaggi in cerca di potere e soldi.
La linea che conduce Roseto a Giulianova, è segnata oltre che da i coniugi Mastropietro, ma da amicizie politiche e imprenditoriali.
Sono gli imprenditori che cercano la dirigente come salva condotta per la loro azienda.
Il sistema è sempre lo stesso, appalti, soldi, soldi e appalti.

La Politica?
Si dichiara all’ignaro di tutto e tutti.
Due sono le cose.
Mente
e allora è colpevole.
Non mente e allora non è in grado di poter amministrare e di effettuare il buon controllo a salvaguardia del bene pubblico e dei diritti generali del cittadino.

Imprenditori che parlano con altri imprenditori di quanto lavorassero meglio con la dirigente a Roseto.
Poi la differenza con Giulianova dove lavorano molto di più altri imprenditori e poco loro.
Gli stessi che fagocitavano Roseto?
Il paragone tra le briciole e le balle.

La Procura e la Guardia di Finanza hanno registrato un sistema ben saldo con radici profonde e temprate.
I protocolli si dividevano tra quelle di persone normali e quelle speciali.
Quelli in cui applicare la legge e negli altri le considerazioni economiche.
La stessa pratica se fosse stata di una persona semplice, un cittadino comune, sarebbe da denuncia, invece, visto che è di un imprenditore vicino alla Mastropietro era passata con tanto di certificazione.
Il danno è alla credibilità di tutto l’iter amministrativo.
I Cittadini di Roseto, Giulianova e della Vibrata, sono sempre stati oggetti e soggetti di un sistema corruttivo che è stato pagato con le loro tasse.
Umiliati due volte…

 

 ...e non finisce qui…

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