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La crisi post terremoto. Quella vetrina da cui ripartire...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Il Favoloso mondo di Amelie.
Alice nel Paese delle Meraviglie.
Il Cappellaio Matto.
Il coniglio nel cilindro.
Quella vetrina che sa di altri paesi, pesi emotivi, motivi e ragioni, stagioni immutate, l'estate di primavera, la vera meraviglia, una biglia colorata, la rata dell'amore, ore a suoni, tuoni di echi, i ciechi del rumore, il valore degli inermi.
Ti fermi e non soffermi.
Guardi goloso.
Morboso quei dolci assenti e senti il cannolo alla siciliana, ricotta e sbotta di canditi, siti della pastiera e ti ubriachi con un babà.
Papà di ricordi.
Quella vetrina che diventa l'attrazione di una Teramo terremotata, un corso senza corpo, la voglia di ripartire per non sparire.
Il tuono del colore.
La sfumatura del dolore.
I fuochi fatui di un  paradiso di allodole.
La corrispondenza del tempo.
L'educazione alla cura.
Sutura se stessi per gli altri.
Ecco, la nuova Teramo.
Radici e riflessi.
Grazie. 
 

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Commenti

Un pensiero delicato che rivela sentimenti elevati e nobili.

Complimenti, toccanti riflessioni.Complimenti soprattutto per la bellezza della poesia con cui sono state espresse!

Inarrivabile. Leggo che anche il Preside Befacchia ti consiglia di seguire altri più modesti suggerimenti. Mi auguro che tu possa uscire fuori dalla raganatela mentale che hai intessuto. Scrivi ma non per I Due Punti. Il lettore tipo non merita. Fidati.

purtroppo Teramo non ripartirà più, è sempre stata la Cenerentola d'Abruzzo e la fregatura è che non arriverà nessun principe in carrozza, anzi hai visto mai che dalla carrozza esce fuori Brucchi ed alla povera Cenerenrola gli piglia pure un'infarto...