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Teramo-Secciola. Abbandonati e gettati anche dei libri....

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Sempre la solita strada.
Sempre il solito posto.
La solita piazzola.
Bastava una foto trappola e chi ha abbandonato dei libri, gettato in strada delle parole sarebbe stato identificato.
Lo scrittore Heinrich Heine nel 1821 nella sua tragedia Almansor scrisse "dove si bruciano i libri si finisce per bruciare anche gli esseri umani" (Dort, wo man Bücher verbrennt, verbrennt man am Ende auch Menschen).
Chi getta dei libri è senza cuore.
Li avrebbe potuti donare a una biblioteca di quartiere o ad una scuola.
Li avrebbe potuti portare al macero ma senza dare altri cattivi esempi.
L'ignoranza uccide prima se stessi e poi la società civile. 

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Basterebbe sfogliarli questi libri, qualche nome, indirizzo o riferimento si trovano sempre e poi "una bella multina di qualche centinaia di euro" e vedi come se lo levano il vizio di buttare i rifiuti per strada (che in questo caso non sono neanche rifiuti ma libri). Così come per i barbari della fontana dell'olmo. Ritiro della licenza per un paio di anni e poi vedi se la prossima volta lo rifanno un gesto simile.

Vedere queste immagini nel 2019 fanno male al cuore soprattutto dopo che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alle celebrazioni per i 150 anni dell’Associazione Italiana Editori ha dichiarato che“L’istruzione dei ragazzi è l’interesse primario della Repubblica”. “I libri sono stati e sono propulsori della crescita del nostro Paese”, “si legge ancora troppo poco in Italia, dobbiamo migliorare” perché “leggere è una ricchezza immateriale della quale non possiamo fare a meno” invitando ad investire nella scuola che “resta un bacino decisivo in cui seminare”.