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L'Hatria verso i licenziamenti del 18 Ottobre...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

L'avevamo scritto.
Questa non è una battaglia che si può combattere solo in Comune ( sindaco Brucchi scenda in campo), in Provincia o in Regione.
Tutte le forze politiche regionali dovranno portare la questione Hatria al Ministero per affrontare il problema attraverso le diplomazie.
Il fondo finanziario che dirige le sorti dell'Hatria non ha una cuore imprenditoriale o padronale, semplicemente ragiona attraverso spostamenti in scatole cinesi economiche.
Ci sono stati identiche situazione in Italia e in Europa.
Tutti terminati con licenziamenti senza pentimenti.
All'alba di queste operazioni si parlava di fondi spazzino.
" La compra-vendita delle aziende in crisi, per avviarne la ristrutturazione, si chiama “turnaround”.
Chi opera in quest’ambito è, molto spesso, un fondo d’investimento. Negli Stati Uniti d’America è un settore miliardario, in cui si muovono società altamente specializzate, che una volta acquisito il controllo hanno in genere due opportunità davanti a loro: rilevare la gestione dell’azienda in crisi, salvarla e rimetterla più tardi sul mercato guadagnandoci, oppure agire da veri e propri fondi-spazzino, vendendo il patrimonio pezzo per pezzo, e poi portarla alla liquidazione". 

Il caso Hatria potrebbe diventare un unicum ripetibile, in cui questi fondi finanziari oltre a nominare professionali tagliatesta, dovranno dimostrare capacità di ascolto e di accoglimento.
Convincere gli azionisti di questo fondo della possibilità di trasformare Hatria  in una vera e propria azienda sana per moltiplicare i ritorni (capital gain).

Intanto, sono stati confermati i licenziamenti del 18 Ottobre con l'abolizione di molti incentivi.
L'Hatria non è comune o provincia di Teramo; non è in Regione ma in Italia.
La Politica?
 

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