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La Ricostruzione e gli incendi sotto l'occhio della mafia...

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Pagina 110 della relazione del Ministro dell'Interno al Parlamento riguardante l'attività svolta e i risultati conseguiti nel secondo semestre 2016 dalla Direzione investigativa antimafia.
Leggete
"Quelli che fino alla scorsa Relazione semestrale venivano indicati come segnali – per quanto qualificati – di una presenza delle  cosche in Abruzzo e in Molise, grazie alle evidenze investigative raccolte nel semestre con l’operazione “Isola Felice” sono diventati importanti tessere del mosaico espansionistico della ‘ndrangheta verso regioni solo all’apparenza meno “appetibili”. L’operazione in parola, infatti, come detto nel paragrafo dedicato alla provincia di Crotone, è stata conclusa, nel mese di settembre, dall’Arma dei Carabinieri con l’esecuzione di una misura cautelare 261 a carico di 25 soggetti, facendo piena luce sull’operatività del gruppo FERRAZZO di Mesoraca (KR) in Abruzzo e in Molise. Il capo ‘ndrina non solo aveva scelto di stabilire ufficialmente la propria residenza in San Giacomo degli Schiavoni (CB), ma si era di fatto reso promotore di una associazione criminale composta sia da calabresi che da siciliani (famiglia MARCHESE di Messina) che operava tra San Salvo (CH), Campomarino (CB) e Termoli (CB). Nel corso dell’indagine sono state documentate le cerimonie di affiliazione, che prevedevano giuramenti su “santini” ed altre immagini sacre, insieme a rituali di chiara matrice pagana. Le indagini hanno ben delineato come la  cosca FERRAZZO volesse ricompattarsi in Abruzzo, arrivando, appunto, in un’“isola felice” per rinsaldare le proprie attività criminali. In conclusione, l’analisi degli avvenimenti porta ragionevolmente a far ritenere che l’ascesa del  clan FERRAZZO in Abruzzo e Molise sia stata in qualche modo favorita dalla “caduta” del  clan campano COZZOLINO, precedentemente egemone nello stesso territorio e fortemente ridimensionamento a seguito dell’operazione Adriatico della Procura Distrettuale aquilana"

Prossimo aggiornamento?
Vogliamo aggiungere oltre alla Ricostruzione e alle imprese edili presenti anche prima del terremoto de L'Aquila, l'affare rimboschimento o altre attività facilitate dai grossi incendi di questa estate?
Come giustificare gli incendi accesi in diversi punti in maniera altamente professionale?
Quattrocento milioni di euro. di danni ambientali.
L'Abruzzo è un'isola felice che vale tanto e molto di più...
Cosa Nostra. 


 

Fonte: http://direzioneinvestigativaantimafia.interno.gov.it/semestrali/sem/2016/2sem2016.pdf

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Commenti

Ma anche tutti questi assalti ai bancomat, pompe di benzina, non vi sembrano un po' troppo "professionali"? Di certo la malavita non fa fatica ad inserirsi dove le istituzioni sono assenti.