Sul Bollettino Ufficiale degli Idrocarburi e delle Georisorse del 30 Novembre 2017, tra le altre cose, viene data notizia della presentazione di due istanze di proroga delle concessioni ENI A.C13.AS (Adriatico al largo di Pesaro) e B.C5.AS (Mare Adriatico, Abruzzo).
La seconda, in particolare, era compresa nell'elenco delle concessioni a cui il MISE aveva applicato il rinnovo automatico delle proroghe, in assenza della definizione del procedimento di accoglimento dell'istanza da parte del produttore o perfino in assenza dell'istanza stessa.
Il caso della B.C5.AS era stato al centro di una conferenza stampa No Triv alla Camera dei Deputati, di un'interrogazione parlamentare (Melilla) e di diversi articoli sulla stampa.
Il MISE ha sempre ribadito la legittimità delle proroghe.
Giova ricordare che se il Referendum No Triv del 17 aprile 2016 avesse raggiunto il quorum, oggi la B.C5.AS. non esisterebbe più. Se, quindi, la B.C5.AS. oggi fa ancora parlare di sé, questo lo dobbiamo a chi ha invitato a non votare il 17 aprile 2016; tra questi anche il Presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, che adesso dovrà spiegare il perché in Abruzzo si continui a trivellare entro le 12 miglia.
La B.C5.AS è produttiva dal 2004 ed ha prodotto finora mediamente circa 65 milioni di metri cubi di gas l'anno. Conta su 5 piattaforme, 8 pozzi produttivi di cui 4 non eroganti, ed il suo gas viene convogliato presso la Centrale di trattamento di Pineto, posta a meno di 200 m. dal corso del Fiume Vomano.
Coordinamento Nazionale No Triv
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Più che criticare D'Alfonso bisognerebbe rivolgersi ai tanti (troppi) cittadini abruzzesi che se ne fregano della cosa pubblica, non votano, si lasciano abbindolare da miserevoli promesse elettorali, incapaci ormai di pensare al loro futuro e a quello dei propri figli...il problema principale dunque è l'ignoranza.
Quindi bene così...tutti insieme verso la fine!