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Banca Tercas e i giudizi parzialmente sfavorevoli su Banca Popolare di Bari

di Giancarlo Falconi
4 minuti

L'intreccio amoroso.
Doloroso tra Tercas, Banca D'Italia e Popolare di Bari.
In mezzo la politica, i commissari, gli ex direttori e gli azionisti.
L'articolo pubblicato da La Repubblica a firma di Giuliano Foschini, riassume la realtà storica di una verità che si sta scrivendo attraverso due processi. Roma e Teramo. I documenti fondamenti? Il registro di vendita delle azioni Tercas e la mancata cabina di regia della Politica Abruzzese. La Fondazione? 

Si legge su La Repubblica

Due giudizi «parzialmente sfavorevoli» con indicazioni di debolezze nella «governance aziendale e nell’esposizione al rischio » con «insufficienti azioni della funzione di controllo». Parole di Banca d’Italia che, qualche mese dopo aver firmato quelle relazioni, diede comunque il via libera a Banca popolare di Bari ad acquisire l’istituto di credito abruzzese Tercas. Un’operazione che ora stanno pagando, a caro prezzo, i soci della banca pugliese.
La storia della Popolare di Bari e dei suoi controllori è ben raccontata nelle ultime relazioni di Banca d’Italia a cui Repubblica ha avuto accesso. La prima va da gennaio ad aprile del 2013. La seconda da aprile ad agosto dello stesso anno. La terza dell’aprile- maggio 2016 e infine l’ultima di giugno a novembre, sempre del 2016. In tutti i casi, i pareri che Bankitalia esprime su diversi aspetti della gestione della banca più importante del Mezzogiorno non sono mai positivi: in più occasioni vengono evidenziati affanni senza arrivare mai però alla sanzione.
Con ordine. In 61 pagine del 29 aprile 2013 Bankitalia esprime il suo giudizio «parzialmente sfavorevole» su Popolare Bari. Si parla di «prassi che non sempre hanno favorito la tempestiva classificazione di clientela ormai insolvente», e di «accoglimento di richieste dilatatorie avanzate da clienti in difficoltà sulla base di piani di rientro ben presto risultati irrealizzabili». Nonostante questo la banca, si legge ancora nella stessa relazione, registra «un utile netto d’esercizio di 21,2 milioni ridimensionato a 5,3 dopo il recepimento delle maggiori perdite sui crediti».
La musica non cambia alcuni mesi dopo. Ad agosto del 2013 la nuova relazione parla ancora di giudizio «parzialmente sfavorevole ». E tra le altre cose mette l’accento su «finanziamenti concessi nonostante le evidenti difficoltà dei clienti: l’esame ha fatto emergere posizioni a sofferenza per 574 milioni, incagli per 298 e previsioni di perdita per 466». Anche in questo caso però Bankitalia non interviene. Anzi, nonostante la relazione non fosse positiva qualche mese dopo via Nazionale benedice l’acquisizione di Tercas: un investimento da circa 400 milioni che permette di salvare circa 1200 posti di lavoro e che porta nel portafoglio di Popolare di Bari 250 mila clienti e 4,5 miliardi di raccolta, ma anche 750 milioni di perdite e 1,4 miliardi di sofferenze.
Salvando Tercas, Popolare di Bari fa un grande favore a Bankitalia e alla politica (che ricambia il favore qualche tempo dopo, nel 2016, facendo accedere la Popolare per prima alla vendita di sofferenze con garanzie del Tesoro. Ma a credere a Bankitalia non aiuta se stessa. Come ha documentato il tribunale de L’Aquila che ha dato ragione proprio alla Popolare di Bari, Tercas è stata una banca spolpata dai suoi vecchi amministratori. E ancora oggi, inevitabilmente, se ne pagano le conseguenze.
A Bari per acquistare Tercas hanno dovuto provvedere a un importante aumento di capitale. E i risparmiatori che hanno sottoscritto ora non riescono a rivendere quei titoli: ad aprile del 2016 le azioni sono state svalutate da 9,53 a 7,53 euro ma «non è da escludere che nel breve periodo – scrive Bankitalia – il valore dell’azione possa essere oggetto di un deprezzamento che, da un lato non potrà realizzare i paventati aumenti di capitale, e dall’altro rischia di accrescere la disaffezione dei soci con un ulteriore indebolimento della reputazione della banca». Su 12 milioni di pezzi sul mercato ne sono state vendute solo poche migliaia. Eppure, giuravano i tecnici, Tercas era un grande affare.

Il resto arriverà molto presto attraverso una nostra futura pubblicazione di conti correnti, nomi noti e meno noti.
Seguiteci...e non finisce qui.

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Commenti

Con un giudizio non favorevole la Banca d'Italia ha autorizzato la Banca Popolare di Bari a comprare la Tercas? È incredibile.
Questa è la vigilanza della banca d'Italia?
Ci vuole la BCE è evidente.

VISCO a vita
Bravo bravissimo

Siete pronti per una migrazione verso altri lidi della penisola?
I sindacalisti della Tercas esprimono tutte le loro critiche e la loro indignazione con il loro ostinato silenzio. È una nuova forma di espressione e opposizione è un atto di coraggio straordinario.
Tutte le sigle unite e compatte in rigoroso silenzio e a testa bassa .

Ci sta ancora la fondazione Tercas?
Ci dorme sopra?

I sindacati?
Ma pe' piacere!

Guardate i dati della semestrale ( pubblicati un paio di giorni fa) vi renderete conto che questi nei comunicati stampa dicono cose diverse da cio' che poi esprimono i numeri.

Ogni fine ha un inizio e questo è l'inizio della fine