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L'Occasione di Maurizio Brucchi. Essere il sindaco Brucchi...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Il nostro ultimo consiglio non richiesto.
Di quelli inopportuni ma disinteressati.
Quelli che non circolano intorno al Primo Cittadino come servitori o giullari ma come semplici teramani.
Quelli che amano la propria Città e rispettano qualunque figura istituzionale sia stata democraticamente eletta a rappresentarla.
Ecco, l'indefinito qualunque come un sindaco, il qualunquemente sindaco o il determinato sindaco di una città Capoluogo?
Il Primo Cittadino di Teramo ha una scelta da fare.
Essere ricordato come l'avatar di Paolo Gatti o Paolo Tancredi.
Essere menzionato come l'incontrista per i tanti e sterili tavoli politici.
Essere in memoria l'uomo politico che quel giorno presentò al voto del consiglio comunale, una Giunta di qualità civile che sia da imbarazzo a ogni pensiero di bocciatura.
Ci vuole coraggio?
No.
La prodezza del coraticum è nelle persone, nelle idee, nei pensieri, nel passato che diventa presente che offre al continum generale un'altra Teramo.
Finalmente una visione urbanistica attraverso progetti ed esperienze di vita.
Professionalità.
Alte.
Gatti, chi?
Tancredi, chi?
Machiavelli non va via con un semplice voto smacchiante.
Rimane sempre un alone di libertà. 
La vera e unica Ricostruzione. 


 

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Commenti

Caro Falco quello che scrivi sarebbe bello, ma ci vorrebbe un sindaco con le palle, cosa che Brucchi non è ; quindi continuerà a "incontrarsi" a fare "tavoli politici" a "farsi scrivere" lettere fantasme ecc. ecc....e Teramo è sempre più nella merda. : ; ! ? ( )