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Quando la biblioteca della tua Università ti chiede di non rispettare il decreto Legge...

1 minuto

Caro Giancarlo,
Sta accadendo qualcosa di incredibile.
Prima dell'emergenza Coronavirus ho chiesto in prestito tre libri alla Biblioteca della mia università per scrivere la tesi di laurea.
Dopo il primo DPCM ho chiamato la biblioteca per spiegare la situazione e per mettere in chiaro che l'emergenza coronavirus partiva proprio dal mio Comune.
La risposta della biblioteca è stata: "Non si preoccupi, è un evento eccezionale, proroghiamo il tutto al trenta di marzo, se la situazione non migliora può riportarli anche ad aprile o maggio".
Ricevo una settimana dopo una chiamata di un dipendente della biblioteca che mi invita a prendere l'auto per riconsegnare i libri.
Gli spiego che avevo fatto la proroga, che c'era un nuovo DPCM, ma mi risponde che non gli risultava nessuna proroga dalle carte e che lui tanto era in biblioteca, che potevo chiamarlo, prendere l'auto, andare fino a Teramo, farmi 40 km e restituire i libri.
È solo quando ho alzato la voce, spiegando che non avevo intenzione di prendere una denuncia che il dipendente si è arreso.

Oggi la beffa, ho ricevuto un'altra email.
Ho chiamato la biblioteca, nessuna risposta.
Ho chiamato i Carabinieri, si sono messi a ridere e mi hanno invitato a restare a casa.

Ovviamente non mi muovo, ma trovo questa situazione ridicola.

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Commenti

Basta attendere che passi tutto e si ripora un libro. Sorvoliamo sulla mon conoscenza di norme da parte di alcuni dipendenti. . State tranquilli andrà tutto bene

fai il nome del dipendente che lo andiamo ad ammazzare di botte

Lei forse non ha capito che trattavasi d'un pesce d'aprile...