Sambenedettese-Teramo. Il derby del Tronto tra due squadre separate da dieci anni di anzianità calcistica.
Il Teramo fondata nel 1913, la Sambenedettese nel 1923 ma che è riuscita a godere di tanti campionati di serie B ( 21) .
La partita è iniziata con la protesta degli ultras della Sambenedettese che hanno ritardato l'ingresso in curva di dieci minuti, in segno di solidarietà con gli ultras del Teramo, a cui è stata impedita la trasferta.
Primo Tempo.
Un inizio partita all'insegna di un macchinoso studio e bisogna attendere il 19esimo per il primo tiro verso la porta che porta il nome di Stefano D'Egidio. La Sambenedettese al 31esimo ha rischiato di rimanere in dieci, se l'arbitro avesse avuto il coraggio di applicare il regolamento dopo un fallo di mano del numero 27 Luca Guadalupi. Calcio di punizione per il Teramo senza il secondo giallo. Al 42esimo i marchigiani hanno avuto l' occasione con l'attaccante Lonardo che dopo aver attraversato l'area di rigore da sinistra verso destra non è riuscito ad inquadrare con un buon tiro lo specchio della porta. Un altro fallo di mano non fischiato da parte del fischietto di Ostia Lido che non ha visto il tocco in area di rigore, l'arbitro non era in buona posizione, da parte del numero 7 argentino Kerjota. Il primo tempo si chiude con il giallo per protesta e mani nei capelli per il capitano del Teramo, Stefano D'Egidio.
Secondo Tempo.
Il secondo tempo ricalca il fil rouge della prima metà di gioco. Testata di Zini a Brugarello che meritava in maniera assoluta il rosso e invece è stato sanzionato con un pallido giallo. “Plebs Sancti Benedicti in Albula” benedetti e fortunati. Al 58esimo del secondo tempo i quattro piedi eccellenti aprutini, Messori per D'Egidio con parata in calcio d'angolo di Semprini.Vi ricordate Guadalupi? Il numero 27 che doveva essere espulso? Ecco al 17esimo minuto, ( di cabala un numero che porta cattivi auspici), buca con la prima delle due letali indecisioni difensive, la porta difesa da Di Giorgio. L'uno due rossoblu si conclude al 19esimo con il secondo errore questa volta di Cipolletti, bravissimo come al sempre fino a quel momento, la palla arriva a colpo sicuro a Kerjota che la infila nella rete biancorossa con un comodo rasoterra. Piove sul bagnato per i teramani con l'espulsione di Pomante per proteste. Il Teramo sotto di due reti con altrettante ripartenze marchigiane continua a macinare occasioni. Pietrantonio al 73esimo decide che i giochi non erano ancora fatti e con un calcio di punizione deviato, riapre le danze. L'autotraversa di Messori viene accolta come un segnale di una luna nuova che non cambierà il finale di partita, nonostante i 6 minuti di recupero. Vince la San Benedettese per una partita che merita una personale nel Museo d'Arte sul Mare.
Commenta
Commenti
Arbitro batte Teramo 2 a 1....non dico altro.
Non si molla di un centimetro
Forza ragazzi
Abbiamo perso una battaglia
Il cammino è lungo