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Bar Teramo...tra studenti con un campari e altre storie

di I due Punti
3 minuti

Ieri in un bar del centro due ragazzi prima di entrare a scuola gustavano un campari. Non è vietato somministrare alcolici a minorenni? Chi dovrebbe controllare?
Intanto..."Chiudi bene la porta se no esce tutto il caldo".
...tra le ombre di un sabato notte le mie orecchie hanno ascoltato curiose questa profetica frase uscire da un capannello di ragazzi fuori al solito bar. Teramo, la città dei bar.
I punti cardinali di un anziano paese abruzzese segnati da quattro attività notturne che scandiscono la "movida" del centro.
Banconi, bicchieri, cubetti di ghiaccio, drinks e poi 0.2, 0.3, 0.4 delle mitica bevanda tedesca tracannata tra una sigaretta e l'altra.
"Chiudi bene la porta se no esce tutto il caldo".
Solita frase del gestore attento che gli schiamazzi del solito ubriaco di turno non vadano ad infastidire la povera signora al piano di sopra.
Ecco, un'altro sabato sera per le vie del centro storico, rassegnati a varcare un'altra volta la porta del "caffè", come si diceva una volta, luogo di ritrovo per pensatori e illuminati del 700’.
“L’opinione pubblica” della Neumann ci farebbe pensare che chi non frequenta i bar rischia di cadere sotto il giogo della “spirale del silenzio”.
Sicuramente la nostra città offre poche alternative e di sicuro non ci si sentirà mai esclusi o oppressi, un “caffè” aperto ci sarà sempre.
Vedo con interesse però come,nel corso degli anni, il simbolo sociale del bar sia cambiato anche nella nostra città. Quando frequentavo il Ginnasio, nel non lontano 99’ c’erano luoghi storici che hanno segnato le generazioni, il mitico Escobar, il New York, solo per citarne alcuni ed i loro avventori di certo non aspettavano le sette di sera per sfoggiare il nuovo cappotto sotto al caldo “fungo” esterno, ma bivaccavano tra una Ms e una Peroni per ore ed ore.
Muratori già stanchi stappavano campari alle sette di mattina, mani sporche con la calce che riaffiorava subito.
Forse ancora lo fanno, ma accanto a loro ho visto ragazzini fare lo stesso, zaino appoggiato sulla sedia e l’inizio di un altro “cupp”. Stranamente tutto oggi sembra così normale,anche vedere certe cose.
Una volta c’era il Bar Derby con i suoi panni verdi da biliardo e tante storie che ancora oggi riecheggiano tra i ragazzi della mia generazione. Domani cosa ci sarà?
La sbronza delle otto di mattina? Quel pullman perso che doveva portarti a casa? Si quello che parte dai Tigli per i freddi paesini della Provincia.
Oggi il Bar è cambiato, è cambiato il mitico “stuzzico”, le olive e le arachidi non ci sono più, oggi si fa l’aperitivo cenato, che se lo fai e poi vai a cena rischi di ritrovarti con il cinghiale sopra lo stomaco come la simpatica pubblicità del digestivo.
E poi i calzoni e le pizzette rosse, con e senza mozzarella. Oggi sono pochissimi quelli che “tengono” ancora a queste colazioni, forse due o tre gestori teramani, ex paninari sicuramente.
Stefano Benni nel suo “Bar sport” descrive perfettamente la realtà, le situazioni, i cambiamenti dei bar, soprattutto quelli di provincia, uno spaccato del nostro paese forse troppe volte sottovalutato ma che centra in pieno tutti gli spigoli e le sfaccettature della vita.
Oggi il bar a Teramo è moda, è stile, è modo di rapportarsi, è sottocultura (?).
Forse per alcuni si.
Forse questa città sta morendo, ma per chi è pronto sempre a chiudere la porta per non fare uscire il caldo e le urla alcoliche , non morirà mai.
 

Carlo de Iuliis

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Commenti

La colpa e dei baristi che non hanno scrupoli e di un controllo inesistente delle forze dell'ordine.
No, la colpa non deve essere delegata SEMPRE agli altri perchè altriemnti i nostri ragazzi continueranno a vivere con il mito che tanto è colpa della società che è sbagliata, del professore che non sa spiegare, del datore di lavoro cattivo che per darmi lo stipendio pretende che me lo guadagni, della bionda che non me la vuole dare ed allora la prendo con la forza, ...SEMPRE di qualcun altro. No ciò che distingue un adulto DA UN bambino è che sa prendersi delle responsabilità di fronte alla vita ed alle cose e sa accettare le conseguenze di ciò che fa. Purtroppo i nostri ragazzi hanno davanti gente di 40-50 anni ed oltre che vuole fare il gaudente, spesso con soldi altrui, ma non si può dire che non sanno che bere fa male SEMPRE, specie da giovani, che fumare fa male SEMPRE, specie da giovani ecc...o i nostri ragazzi sono svegli e intelligenti solo quando si tratta di conoscere l'ultimo modello di cellulare, computer, I-pod o I-pad ecc. ??? Allora li facciamo davvero scemi, io invece credo che se la possano giocare da protagonisti la loro vita, tentando di fare qualcosa di bello per se e per chi gli sta a cuore, e non rinchiudersi nel caravanserraglio del consumismo dettato dall'assunto SONO QUELLO CHE POSSIEDO.
un piccolo inciso per il fatto che le forze dell'ordine non vigilino abbastanza. MA CHI HA SCRITTO QS. RILIEVO DOVE VIVE?. In qs. città si può parcheggiare un'auto nella corsia di un semaforo per ore, si può guidare contromano nelle zone più trafficate, ci sono enti pubblici che abbandonano la spazzatura ( IN CENTRO NON CHISSA? DOVE ) in mezzo alla strada e senza nemmeno differenziare, i cani te la fanno sullo zerbino di casa,alcuni vigili non conoscono il codice della strada e/o non lo rispettano loro per primi e noi pensiamo che qualcuno si metta a controllare la somministrazione di alcolici a minori ?............... Ma che ci ho scritto Giòcondor ??????????
se vuoi aiutare tuo figlio....non aiutarlo perchè lui sa perfettamente che ciascuno di noi vale per quello che sa fare...lui lo sa. il problema è che la nostra città è diventata la città degli ubriaconi\e under 3o con il mon clare e l'audi. che vorrà dire ?