La chemioterapia.
Le tante reazioni e le tante situazioni sociali.
Farmaci e il corpo umano,
C'è chi ha accanto l'amico, la moglie, il fratello.
C'è chi reagisce bene e poi va a casa per il suo pasto caldo.
C'è chi non ha fame e sogna solo il letto su cui dormire.
C'è chi non ha denti e capelli e chi ha le ferite in bocca.
C'è chi non ha più nessuno e vive di solitudine anche l'ultimo giorno.
Ecco, a loro, era dedicato il nostro imbarazzo, la nostra vergogna, la nostra rabbia.
A loro, andava il nostro pensiero.
A chi di sofferenza rimaneva per quel brodino anche e solo per condividere e respirare.
A chi non poteva masticare; a chi ci ha chiesto aiuto.
La burocrazia?
Un'altra malattia.
La soluzione?
L' Interpretazione.
Saranno i primari, secondo la situazione del caso a decidere anche su richiesta del paziente, il pasto.
E noi, dopo tanto scrivere, a ringraziare Marco per la sua giusta manifestazione di civiltà.
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Dopo due anni di cure ospedalizzate al Bambino Gesù di Roma ed ad un anno dall’inizio del day hospital sempre a Roma oggi, 5 settembre, a mia figlia di 7 anni e mezzo, hanno passato il pranzo in day hospital per la prima volta. Falconi arriva anche in Vaticano?