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Un politico teramano cliente dello spaccio albanese...

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Non m'interessa dell'avvocato che faceva uso di sostanze stupefacenti.
Ognuno con la propria vita fa quello che vuole nei limiti della legge e della libertà del prossimo. 
Tanto tempo fa, chiesi il droga test nei consigli comunali, provinciali e regionali.
Non era una battuta era un'esigenza sociale.
Quanti politici fanno uso di cocaina, per esempio?
Quanti amministrano i nostri soldi, il nostro quotidiano sotto l'effetto di droghe.
La politica deve fare un passo indietro.
Alla persona che ci rappresenta e non risulta interessato dalle indagini ma futuro teste, chiediamo di rispettare i cittadini.
Lo chiediamo al suo capo cordata, ai suoi colleghi e ai suoi elettori.
Alla sua famiglia.
Questa persona ha bisogno di aiuto, di disintossicarsi e non può certamente rivestire un ruolo politicamente rilevante.
A Teramo non succede mai nulla...tranne oggi.
Forse, domani....Teramo sarà gemellata con il sert.

Dal sito Emmelle" La Polizia di Stato di Teramo ha arrestato 8 persone - una è però ancora irreperibile - delle quali 5 ai domiciliari - e ne ha indagate altre 13, tra italiani e stranieri, per traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Si tratta di una inchiesta condotta dalla squadra mobile di Teramo che ha scoperchiato un pentolone che farà discutere: nell'indagine infatti sono coinvolti anche personaggi della Teramo-bene, tra i quali un avvocato e un politico. Tra i promotori del traffico, oltre ad albanesi che gestivano fino a poco tempo un'attività imprenditoriale in città, anche un imprenditore aquilano. Allo stesso  gli uomini della Guardia Finanza hanno riscontrato gravi irregolarità fiscali per il quale la Procura de L’Aquila ha emesso un “sequestro preventivo” di 20 immobili, 10 autovetture di grossa cilindrata, tra cui una Lamborghini Gallardo, ed un’imbarcazione da diporto di particolare valore, per un totale di oltre un milione di euro.
A capo dell'organizzazione tre stranieri. Due fratelli albanesi, finiti in carcere già una volta nel maggio dello scorso anno con un ingente quantitativo di droga, e unromeno erano secondo l'accusa i perni di riferimento dell'organizzazione ai quali la squadra mobile contesta l'associazione a delinquere finalizzata al traffico di grosse quantità di stupefacente. Sono i tre finiti in carcere su ordinanza di custodia cautelre richiesta dalla Dda dell'Aquila. Per altri 5 il provvedimento è di detenzione domiciliare.
Nomi 'illustri' nell'indagine. A supportare l'indagine dellamobile teramana diretta dal vicequestore aggiunto Gennaro Capasso c'è una voluminosa attività di intercettazione e non solo. Il lavoro degli investigatori ha permesso di ricostruire anche la mappatura dello spaccio di cocaine e hashish in particolare, destinata a numero acquirenti locali tra i quali spuntano anche nomi 'eccellenti'. Tra le carte - ma non nell'elenco degli indagati - rientrano anche i contatti, in alcuni casi molto frequenti, tra i nomi dell'indagine, quelli deputati allo smercio della 'roba' sul territorio, e un avvocato e un politico, entrambi teramani.


 

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Erano anni che facevano i padroni a piazza Garibaldi... usciranno presto e rideranno di noi!