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M.I.U. 2...la vendetta del palazzo di via Oberdan

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Dei M.I.U. parlammo già in precedenza (www.iduepunti.it/pour-parler/8_agosto_2012/teramo-fa-miu).
In gergo tecnico vengono chiamati M.I.U.: acronimo di Misuratori d’incuria urbana.

Cos’è un MIU?
«Si definisce MIU un qualunque dispositivo a dislocazione random in contesto urbano».
In altre parole una qualunque cosa che casualmente appare in una città senza una specifica programmata volontà.

Quali elementi definiscono un MIU?
Gli elementi sono tre: la sua grandezza, il luogo di posizionamento, il tempo di permanenza e di monitoraggio.
 
Un altro esempio concreto di MIU a Teramo lo vediamo in foto:
a)     La grandezza: finestra con modanatura, dipinta color viola;
b)    Il luogo: piazzetta Martiri pennesi, facciata su via Oberdan;
c)     Il tempo: secondo giorno.
 
Considerazioni:
1)    Si suppone non vi sia una relazione tra il sacro evento del 31 marzo, né con i quaranta giorni precedenti, e il colore viola che ne rappresenta simbolicamente la penitenziale attesa.
2)    La tavolozza dei colori della facciata è ricca: il lilla del coronamento superiore, il giallino dell'adiacente altra finestra, il verdino della vicina ed alta facciata.
3)    Dicono che nei cassetti di faggio municipali giacerebbe una scolorita cartella colori per le facciate del centro storico: siamo certi siano ben rappresentate tali esuberanze coloristiche - sia singolarmente che nelle sopra dette  allegre kamasutriche accoppiate.

        Dr. Eusebio Cesarea
professore emerito di Patafisica urbana


 

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Commenti

Stiamo parlando del Sindaco dell'Ipogeo, caro Falconi. Questo è il suo gusto estetico e quello della sua Giunta. Complimenti.
Il Dottore è un Genio. Falconi è sicuro. Insieme molto interessanti.
Non ci avevo fatto caso. Da querela.
Stanno trasformando Teramo in un obbrobrio senza fine. Non esiste neanche un piano colori decente per evitare accostamenti cromatici di pessimo gusto. Città grigia,spenta e senza speranza .
nel mio paese Notaresco, assieme al piano di Recupero feci anche il Piano del colore. Era il 1985, oltre venticinque anni fa, (quasi in contemporanea del Piano del colore di ....una part.... del Centro Storico di Giulianova). Non presi una lira, perchè....mi dissero...... nessuno me lo aveva commissionato....ma comunque oggi esiste e regolamenta molto bene quello che deve essere fatto!!!!!!!!!!!!!!
Speriamo che porti (loro) bene.
Ricordo che sul cartellone di cantiere c'era (forse c'è ancora?) scritto: ristrutturazione artistica. Non architettonica, come per le case normali, ma proprio "artistica", come per i monumenti. Che sia stato un errore di distrazione non ne ho idea ma di sicuro lì c'è la mano di un artista.
Che mi tocca fare: dialogare con gente che ha paura del colore, con gente di poca fede, con gente che non sa attendere, con gente che non sa riconoscere un lavoro ancora in corso, con gente che giudica ancor prima di pensare, con gente che giudica pensando di essere migliore, con gente che giudica un'opera che non ha ancora visto... gente superficiale... Chi comprende non giudica e non offende, quindi chi giudica e offende non ha compreso... L'intervento architettonico non e' ancora ultimato....i colori che oggi visionate non sono i definitivi... vi invito a non criticare prima del tempo... (abbiate pazienza se ci riuscite) il bello deve ancora venire... tranquilli... il risultato è garantito a perfetta regola d'arte... parola di architetto!!! Imeria Centinaro progettista del restyling artistico della palazzina in via G. Oberdan

No, Cara Imeria, non le tocca dialogare, basta non volerlo fare. Inizare con una retorica negazione del se altrui, pregiudica il proprio. Ci pensi.

Giancarlo Caro, non giochiamo con le parole... il mio messaggio è diretto a chi ha commentato e a chi (???) ha scritto "l'articolo"...
Ciao, abbiamo condiviso l'iniziale gestazione dei colori di questo palazzo, abbiamo sofferto per la perdita parziale della fornitura,ci siamo ripresi sui colori discussi, quelli che contano......conosco l'Arch.Imeria, abbiamo discusso molte volte, ho visto il viso dei vari suoi committenti nella scelta dei colori.....siamo arrivati a fare 18 colori per una stanza, una volta mi sono anche rifiutato di farne uno, se l'è fatto da sola, devo dire che tutti alla fine sono rimasti incantati dall'armonia del risultato. Occorre aspettare per dare un giudizio, metabolizzate quest'opera, poi si vedrà.....ognuno è libero di darne uno, anch'io......certo che a Teramo fa impressione, a Barcellona sarebbe un'altra cosa....non ho più tempo di scrivere....corro a fare colori....ciao a tutti ....e non abbiate paura del nuovo. bruno

Bruno, io ho rispetto per il nuovo, per questo guardo al vecchio.  Quando entro in una casa che non conosco, mi guardo intorno, chiedo il permesso, cerco la confidenza. Massimo rispetto per l'estrosità dell'architetto, ma qui stiamo parlando di casa mia e non degli interni.
Il centro storico non meritava un simile ruttocolor.. Tutto qui. Un abbraccio.

...a me piace... viva i ruttocolor, abbasso "color che ruttano" ;o)
!!!! non capite un cazzo di arte!!!! solo perché non è finito non vuol dire che non sarà bello !!!!
a ZETA... Sul Cartellone c'era e c'è ancora scritto "RESTYLING ARTISTICO ........" pertanto sappiamo benissimo il vero significato della parola . Pertanto se non se ne conosce il significato pragasi informarsi...