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Fibrillazione Atriale: Il Prof. Giuseppe Nasso ha salvato mio padre

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Mio padre è un uomo pieno di vita e di interessi. Un'altra generazione. Ha vissuto la crisi economica come senso di opportunità e ha conosciuto l'Italia della Rinascita negli anni 60 e 80. Un  giorno come un altro, tra l'orto e il mare, il giornale e un buon libro, il suo cuore ha cominciato a cavalcare l'impossibile.
Un battito veloce e senza controllo. La chiamano fibrillazione atriale, ma è la morte che accelera.
Si attende un ictus e l'invalidità di farmaci definiti dicumarolici (Sintrom o Coumadin), che limitano la qualità della vita per i settimanali controlli ematici. Senza contare il rischio emorragico.
Mio padre ama la vita e continua la sua personale lotta con il tempo. Fuori da Teramo, mi scuso con il manager Varrassi per la Passività, ma il meglio non è tutto nel nostro territorio. Abbiamo iniziato una personale battaglia contro il battito dal tamburo gitano.
Pensate, come se il vostro cuore fosse sempre sotto la fatica di una corsa o di un'infinita rampa di scale. Follia. Abbiamo visitato quasi tutta l'Italia, attraverso il dogma di figure professorali con un curriculum, che superava l'emisfero dell'infinito.
Ablazioni su ablazioni,  senza aver risolto nulla.
L'ultima spiaggia, trasformata in un'oasi.
Un giovane professore di Roma, calabrese di nascita, ha salvato la vita di mio padre.
La notizia? Arrivata come una voce, un consiglio con il passaparola tra Fibrillati e per un' intervista  nella trasmissione Rai-Medicina 33 ( www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-5595f37b-51cf-4061-b8a9-0dc0456d9586.html )
Il professor Giuseppe Nasso (gnasso@studiomediconassoderosis.it) della clinica "Anthea Hospital – GVM –Care and Research", Roma e Bari. Un centro convenzionato con l'eccellenza della ricerca clinica. Un ragazzo giovane, simpatico, diretto, caldo, gentile, umano. La preparazione non si discute, parliamo del vertice, ma il resto fa la differenza. Attenzione e sensibilità. Educazione e Conforto. Vi sto parlando di un uomo da proteggere in una riserva di personalità. Un millesimato.
Oltre 50 pubblicazioni mediche, con i risultati pubblicati nelle diverse riviste di settore “Annals of Thoracic Surgery” e “Journal of thoracic and cardiovascular surgery".
In una sua recente dichiarazione si legge "...L’ablazione epicardica trans-toracica della fibrillazione atriale prevede un approccio cardochirurgico minimamente invasivo e robotico; con un taglio cutaneo molto piccolo, di circa 2-3 cm sulla parete laterale del torace si raggiunge, infatti, direttamente la parte del cuore interessata dall’aritmia (atrio sinistro) e si esegue una procedura di ablazione (deconnessione elettrica-per intenderci-) delle 4 vene polmonari con una erogazione di energia a radiofrequenza.
La procedura è praticamente priva di rischi, si può anche eseguire con il paziente sveglio, e la sua durata e di meno di un’ora.
Pertanto oggi, con un intervento semplice e molto breve (in media 50 minuti), si riesce a risolvere la problematica della fibrillazione atriale in oltre il 96% dei pazienti. L’aspetto più interessante è che il paziente deve essere sottoposto solo una volta a procedura di ablazione, pertanto questa metodica non deve essere ripetuta e soprattutto mantiene la sua efficacia nel tempo
". Questi sono i numeri che tracciano la differenza tra la vita e la morte.
Mio padre è tornato a vivere. Noi con lui.
Grazie Giuseppe...

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Commenti

Grazie. Sono alla seconda ablazione. Grazie per questa speranza. Per il tuo modo di informarci. Di Cuore.
lodi al prof. Nasso ma l'UTIC di Teramo non ha nulla da imparare da nessuno ci sono professori, medici, infermieri fantastici ...mio padre che purtroppo se n'è andato 3 mesi fa è vissuto 20 anni in più grazie a tutto lo staff dell?UTIC di Teramo. Solerti professionali preparatissimi sempre disponibili col sorriso e gentilissimi. Non elenco tutti i nomi per paura di dimenticarne solo uno .......Grazie per aver fatto si che papà restasse con me 20 anni in più
CARO GIANCARLO NEL 2010 MESE DI MAGGIO HO AVUTO UN RICOVERO A TERAMO OSPEDALE S. MARIA E MI HANNO DIAGNOSTICATO LA F.A. CON BATTITI FINO A 105 CON RITMO NON SINUSALE, SONO STATO IN CURA DAL PRIMARIO DI TERAMO E VISTO CHE LA SITUAZIONE NON MIGLIORAVA MI HA MANDATO A ROMA OSPEDALE CASILINO PER L'ABLAZIONE- IO SONO ANDATO E QUEL GIORNO DESTINO DELLA SORTE AVEVO I BATTITI 60 SINUSALE E PRESSIONE 80 130 IN QUELLA SITUAZIONE CLINICA NON MI SONO SENTITO DI AFFRONTARE L'ABLAZIONE E' SEMPRE UN INTERVENTO INVASIVO HO RINUNCIATO-TORNATO A TERAMO SONO ANDATO A CHIEI DA UN CARDIOLOGO AMICO DOTT. LIBERTI IN QUALE MI HA SCONSIGLIATO L'ABLAZIONE MI HA CAMBIATO CURA E ADESSO STO BENE PRENDO CARDICOR, CORDARONE, E kAVERZIDE I BATTITI E LA PRESSIONE SI SONO REGOLARIZZATI- VORREI ANDARE DAL DOTTORE CHE HA CURATO IL TUO PAPA' PER METTERE FINE AI MEDINALI-RISPONDIMI TE NE SARO' GRATO GIANCARLO- BATESTA ANTONIO-
L'Utic di Teramo è il numero uno. Ma sulle fibrillazioni atriali ci tocca emigrare. Mi unisco all'ottimo Giancarlo nel ringraziare Giuseppe, per la sua opera. Grazie di CUOREEEEEEEEEE

Puoi scrivere al Prof Nasso a

gnasso@studiomediconassoderosis.it    Spiegando il tuo caso e ti risponderà per un'eventuale visita.   altre informazioni   http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-5595f37b-51cf-40…
Sono un Emiliano. Tre ablazione con un noto santone a livello mondiale, che a quanto pare non è riuscito a raggiungere il punto malato del mio cuore. Il Prof. Nasso centro alla prima operazione. A 1 anno dell'intervento ho corso la mia prima maratona. Garzie dott. Falconi, i suoi articoli sono sempre importanti. Devo aggiungere altro?
Ogni caso va valutato singolarmente e quindi si decide per una terapia farmacologia o per un trattamento strumentale come l 'ablazione ; quindi avremo gente soddisfatta e controllata e chi invece recidiva poche settimane dopo l'intervento. Naturalmente ciò dipende da vari fattori ma quello che piu' deve far riflettere e' che Teramo non ha un centro di aritmologia e con il pensionamento del Dott. Speca abbiamo perso anche l'unico capace riferimento quindi chiedo come mai paesini come Cotignola di Ravenna creano un centro d'eccellenza aritmologico di fama internazionale e province come Teramo non riescono ad avere nemmeno un reparto degno di questo nome? Possibile che non meritiamo un equipe specializzata in questo campo e che tutti debbano emigrare per veder trattata un f.a. Che ha un'incidenza in continua crescita. Non potremmo investire almeno in questo campo o Teramo deve sempre essere paragonata ad ospedali da profondo sud, pero' come disse Varrassi ha il parcheggio piu ' bello d'Abruzzo chissà se l 'uscere Sa fare l'ablazione trans catetere !!! Amen
Cara Katia, lei ha ragione. Fosse stato per me sarei rimasto a Teramo. Sono andata prima a Cotignola, poi, con la fortuna che mi porta dietro, facevo parte di quella parte della statistica negativa. La mia fortuna? Il gruppo di Nasso. Grazie professore. anche a nome di mia figlia di due anni.

Caro Falconi, ho visto il link Rai che ha inserito nell'articolo. Volevo ringraziarla per la testimonianza e il coraggio che ci sta dando nell'eseguire questa operazione. Un abbraccio a suo padre. Un affetto da Fibrillazione atriale (ancora per poco). Grazie.

Non vorrei tediarvi. Vi dico che ho 47 anni, tre anni di ablazioni e farmaco dipendenti. Ora sto bene. Grazie a L’ablazione epicardica trans-toracica. Grazie alla ricerca e al futuro del presente. Non abbiate paura.

Speriamo bene sono distrutto dai farmaci. Non esco più di casa.

Ci proverò. Ho paura. Ma non resisto più. sto male. fatemi coraggio. Domani scrivo al Professore.
Caro Falconi, ho letto il suo articolo, facendo una ricerca su Internet. Di recente ho subito un'ablazione inutile. Eppure il mio cardiologo aveva meno di 40 anni. Che devo afre? Provo con questa del Prof Nasso? Ho possibilità di avere un suo contatto? Risponde alle mail? La prego mi risponda. Grazie.
Grazie Giancarlo, conosco personalmente il problema che ha colpito mia madre e solo chi lo vive comprende cosa significhi seguire per oltre 19 anni una persona colpita da ictus e fibrillazioni atriali! anni e anni di coumadin e rischio costante per l'ammalato da non poter MAI essere lasciato solo specialmente nelle notti. passo questo articolo nella speranza che possa essere utile ad altri. grazie, grazie ancora!
Caro Giancarlo, posso approfittare di questa coincidenza (che Jung definirebbe piuttosto “sincronicità”) per promuovere la “Cultura del Defibrillatore” e auspicare che ne vengano dotati impianti sportivi, scuole, cinema, centri commerciali, etc.. etc…?? La coincidenza (o la sincronicità?) è questa: proprio un 22 maggio (due anni fa,di sera) il mio cuore, come quello di tuo padre, comincio’ a “cavalcare l’impossibile” e persi i sensi. Comincio’ a “cavalcare l’impossibile” ancora la sera successiva… e di nuovo persi i sensi. Dopo una serie di esami ed accertamenti al Gemelli di Roma, che per il mio caso escluse l’efficacia di ablazioni, (seguito con straordinaria professionalità anche dalla mia giovane nipotina Francesca, di quell’ospedale cardiologa tanto giovane quanto eccellente) il 7 giugno decisero di impiantarmi un Defibrillatore. E quel Defibrillatore, il 31 maggio dell’anno successivo (l’anno scorso !!) alle dieci di mattina, si attivo’ improvvisamente per fermare l’inizio di un’altra “cavalcata impossibile” che il mio cuore avrebbe voluto cominciare… Da allora quel Defibrillatore mi accompagna 24 ore su 24, pronto a vincere eventuali altri battaglie contro il “battito dal tamburo gitano”… Vorrei cogliere l’occasione di questa coincidenza/sincronicità per ricordare quanto sia importante promuovere ed attivare (ognuno con la propria responsabilità e passione civica di cittadino, medico, amministratore, giornalista, politico, paziente etc. etc. ) la “Cultura del Defibrillatore” che qui a Teramo, per oltre trent’anni , è stata portata avanti con altissima professionalità e passione civica dal dottor Giancarlo Speca che, da poco in pensione, continua il Suo encomiabile lavoro in una clinica privata dell’Aquila. Il dottor Speca è stato uno dei primi in Italia (ormai oltre quindici anni fa) a proporre un Progetto di Dotazione del Defibrillatore nelle Ambulanze e di Formazione per il suo uso che fu accolto e finanziato dall’allora Amministrazione Provinciale teramana e premiato tra i migliori progetti realizzati nel nostro Paese. Di recente, nei giorni successivi alla tragedia accaduta al giocatore del Livorno Piermario Morosini, il dottor Speca è tornato sulle pagine del quotidiano La Città - smorzando i toni di una inutile polemica sulla situazione del Defibrillatore in dotazione al Centro Trasfusionale del nostro Ospedale Mazzini - a ricordarci quanto sia importante e necessario che un Defibrillatore, quando c’è, sia “visibile” e faccia in questo modo “cultura”… Un Defibrillatore, infatti, ci ricordava il dottor Speca in quell’articolo (http://www.lacittaquotidiano.it/?p=10412 ) deve essere collocato in una postazione “adeguata”, in un “totem” ossia in un contenitore che lo custodisce in maniera visibile ed accessibile perché questo, per esperienza universale, è l’unico sistema per mezzo del quale un Defibrillatore possa continuare nel tempo ad essere efficiente e faccia “cultura” ovvero ricordi quotidianamente che la morte improvvisa si può combattere solo se poi al momento opportuno nell’operatore scatti all’istante la scintilla che lo spinge ad usare l’apparecchio e non perda quelli che solo gli istanti essenziali per salvare una vita. P.S. Augurissimi a tuo padre che sa - come tutti noi defibrillati e defibrillanti - che “l’orto e il mare, il giornale e un buon libro” sono il cuore sano, forte e vero della vita!
cari lettori penso senza presunzione che oggi il problema della fibrillazione atriale possa essere definitivamente risolto.
Grazie Professore a lei e alla ricerca.
domani cari amici partiró x Los Angeles a parlare di fibrillazione atriale e della sua correlazione con l'omocisteina. ho infatti dimostrato come più alti sono i valori di omocisteina è maggiore è la probabilitá di ritorno di fibrillazione atriale. vi abbraccio Giuseppe
Caro Professore, come si evita l'aumento di Omocisteina nel sangue?
assumendo acido folico. che peró va assunto sempre su prescrizione medica e dopo aver documentato con un'analisi del sangue il valore di omocisteina
Cato professore ho 36 anni e ho fatto due ablazioni. Il battito non mi rientra in modo definitivo. Sono veramente disperata. Come posso contattarla?
Contattami pure al mio numero 347 8159.178 oppure a gnasso@libero.it ti abbraccio Giuseppe
Professore, grazie, a questo articolo ora mi sento di avere un'altra possibilità. rarzie.
Caro Giuseppe io cosa devo dirti?Se non grazie e mille volte grazie.Mi hai riportata in vita,( cosa non facile con un tumore nell'atrio destro, il dotto di botallo aperto ecc.)ma non solo, mi hai ridato la fiducia nell'essere umano,nel medico,nell 'uomo,La tua preparazione è indiscutibile ma la tua umanita lo è altrettanto,e non parliamo del buonumore e positività che infondi nell'animo di chi si rivolge a te (nonostante il brutto colpo che la vita non ha risparmiato neanche a te)con timidezza e speranza, secondo il caso sei l'amico,il fratello il figlio ecc.insomma che altro dirti? Niente più,solo che l'ultima volta che ci siamo visti e che mi hai detto che ho il cuore di una ventenne, quegli anni me li hai dati davvero e io ti auguro di viverne altri cento almeno, di grandi soddisfazioni nel lavoro e grandi felicità nella vita di tutti i giorni con la tua famiglia. Un abbraccio Carmela Lentini ;-))

Cara Carmela Che dirti Grazie delle bellissime parole. Sai la passione che mi spinge a fare il medico...

un grazie di cuore al dott nasso,non ci sono parole per descrivere la gratitudine che proviamo noi tutti per ciò che ha fatto per mia madre, gli ha ridato la vita,mal grado i suoi 80 anni. Che Dio benedica il dott Nasso e la sua famiglia. con affetto la figlia della sig.ra Bellinvia
LEGGENDO QUESTO ARTICOLO HO CHIAMATO IL PROF NASSO, HO FATTO DIVERSE VISITE ABBIAMO CAPITO IL PROBLEMA E HO AVUTO IL CORRAGGIO DI AFFRONTARE L ABLAZIONE . A DISTANZA DI 10 GIORNI DAL OPERAZIONE ECCOMI QUI A 27ANNI PER UNA NUOVA VITA SENZA FA GRAZIE DI CUORE PROF. GIUSEPPE NASSO SEI UNA PERSONA FANTASTICA........
sono un uomo di 46 anni sto combattendo con una FA a bassa frequenza ormai da parecchio tempo cioè dal 2006 ho fatto una marea di cardioversioni ho fatto una abblazione con ujn tamponamento pericardico tutto questo non è servito a niente adesso mi ritrovo ad essere in FA permanente.la mia paura maggiore è che mi hanno consigliato di non prendere più il coumadin e con tutta franchezza ho una paura bestialechiedo a chiunque di rassicurarmi sono disperato.
Giuseppe Nasso il luminare..................:) francesco da Palmi rc
Gentilissimo dott. Nasso sono un ragazzo thalassemico con problemi di fibrilazzione atriale ho già fatto l'ablazione ma il problema si è ripresentato è quindi vorrei una sua consulenza...La ringrazio anticipatamente!!!
Sono una donna di 63 anni disperata,4 anni fa ho avuto un episodio di fibrillazione atriale,ed una torzione di punta del cuore, causatomi dal farmaco cordarone.I medici hanno provato su di me ogni possibilità, alterna di antiritmici,ma senza nuessun risultatato o andavo in brachicardia o fribrillazione.Giunsero a conclusione,dopo aver fatto una cardioversione(50 fibrillazioni bruciate)di dimettermi, senza poter prendere antiritmici,in quanto non rispondevo, quindi mi diedero solo come cura il cumadin,ma non avevo nessun centro, che mi seguiva e dopo 2 mesi circa sospesi il farmaco.Faccio presente che sono affetta da teleangioctasie tracheali e bronchiali,dopo 2 giorni dall'ablazione tornai fibrillante e tornai in ospedale e piangendo implorai il medico,che mi aveva ablata (ritmologo), di farmi il rytmonorm , e lui fece questa prova,ed il cuore si stabilizò e mi diede come cura a casa, il farmaco che sto prendendo tutt'ora, ossia il rytmonorm 150.Sono passati ben 4 anni da quel giorno ed ora,la fibrillazione è tornata.Dopo aver fatto pronto soccorso mi hanno ricooverata in reparto medicina interna e specialità mediche(UOC) , e lì esaminando il mio caso,arrivarono a questa conclusione,rifare ablazione,ma questa soluzione venne riconsiderata, visto che dopo avrei dovuto rifare, per un periodo di tempo, il cumadin, controindicato per eventuali emorrargie, in quanto soffro di emottisi.Al momento mi hanno dato come cura: rytmonorm 2 compresse da 150mg al dì e una compressa di cardiocor da 1,25,ma ogni tanto il mio cuore parte con le fibrillazioni.Io non me la sento di andare avanti così, con la paura di queste fibrillazioni continue, mi sento inutile a vivere così. Quindi chiedo a lei Prof. Nasso, se c'è una cura per me, per farmi stabilizzare nuovamente il mio ritmo cardiaco.Sono disperata attendo una sua risposta in merito. Grazie Letizia P.s.: la mia è una storia complessa soffro di ipotirodismo,dovuta ad un pregresso intervento all'ipofisi e sono allergica ai fans.
Mi riallaccio al post di Letizia del 14 febbraio 2014. Anch'io vivo una situazione simile.e vorrei sapere se Letizia ha risolto il problema di F.A. Copio e incollo la mia storia La mia storia è iniziata nel marzo del 1990 e ricordo perfettamente la mia prima volta di F.A. ma cercherò di essere sintetica per arrivare ad oggi. I primi anni ho continuato ad andare (grazie al Dott. Conti) in montagna- sciare-nuotare-camminare. F.A. 3-4 all’anno della durata di 4-5 ore. Almarytm in pocket pill. A partire dall' 1996 ho diradato con queste attività, perché avvertivo la stanchezza. Nel 2006 prima C.V.E. (Ne seguiranno altre 3 nel 2011 e una 2012). Nel 2011 le F.A. sono diventate 2-3 al mese e tutte molto moleste perché duravano 12 ore c.a.Inizio con almarytm in cronico.Sospeso dopo 45 giorni perchè intollerante. Si inizia a discutere di ablazione, ma, purtroppo nel frattempo subentrano delle emoftoe (sangue dal naso e gola). Quindi esami per capirne la natura :Tac senza contrasto-con contrasto, poi – broncoscopia- ecc. Nulla. Fortunatamente. Ma i sanguinamenti continuavano. Un otorino inizia a farmi delle causticazioni al locus valsavae (5) Le emoftoe sono diminuite, ma, non cessate. Inizio terapia con solo atenololo e al bisogno almarytm. Luglio 2013 inizio nuovamente terapia in cronico con almarytm. Stavolta smetto dopo 15 giorni perché il 5 agosto ho qualcosa che assomigli ad un TIA. Avete presente cosa voglia dire star male in pieno agosto quando tutti i medici che ti hanno seguito sono in ferie? A settembre 2013 si decide per ablazione alle Molinette con protocollo di scoagulamento adattato a me: eparina a basso volume. Il 31 ottobre F.A. persistente>> P.S. almarytm in vena sospesa a metà perché vado in bradicardia. Due giorni in terapia intensiva. E poi show out da farmaci. Il 14 novembre ablazione con ipnosi ( fatta da una bravissima Dott.ssa) che non è l’ipnosi come la intendiamo normalmente ( a me gli occhi) ma tecniche di rilassamento sia negli esami preparatori il giorno prima e ( soprattutto!) durante l’intervento (4 ore). Non sono stata sedata perché intollerante a molti farmaci. Tenuta 2 giorni di più per monitorare le eventuali emoftoe (che non ci sono state) ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Post-ablazione N. 3 F.A.: il 29 dicembre 2013 - 5 e 15 febbraio 2014 tutte 3 post prandiale- durate 3,30 . Si prova con il sotalex – dose minima- al controllo di EC.G. aritmologo riscontra aritmia da sotalex- Per la prima volta io ero asintomatica per il ritmo ma il farmaco mi aveva procurato, nella settimana di prova, quasi tutti gli effetti collaterali almarytm con di più……. INSONNIA. Domenica 2 marzo 2014 >>F.A. PENETRANTE<< P.S. – clexane-si aspetta che ritorni in ritmo- visita aritmologica lunedì sera>> diagnosi di flutter atriale>> tornare il mattino per CVE e notizia deprimente (eufemismo!) :l’ablazione non è riuscita. Torno martedì mattina P.S. e miracolosamente mi riscontrano ritmo sinusale. Sinteticamente, ora, mi si propone o nuova ablazione o provare col cordarone. Vedrò aritmologo la settimana prossima: sto riflettendo. Cerco di fare pasti piccoli e ed ho raddoppiato la dose di lexotan appena sento parecchie extrasistoli. A proposito, all’holter dei dopo tre mesi, sono risultate il doppio di battiti e il doppio di exstasitoli. Ora però vi lascio e vado a fare una passeggiata facile-facile per scaricare l’elettricità accumulata nello scivere. Ringrazio chi ha avuto la pazienza di leggere la mia lunga storia.
Egr. Professore, Mi rivolgo a Lei dopo avere letto una serie di testimonianze di persone che si sono trovate nelle mie condizioni con Fibrillazione striale parossistica. Ho 73 anni e dal 2004 sono stato soggetto a due cardio-versioni per FA seguite nel 2010 da due ablazioni transcatetere del flutter atriale (apparentemente la FA si trasformò in flutter). Da allora sono stato a ritmo con 2 Almaritm e 1 Sequacor da 1,25 al giorno. Il sequacor fu ridotto a metà e quindi completamente sospeso per evitare eccessiva bradicardia e quindi astenia. Dalla fine di dicembre 2015 accuso ripetuti problemi d'aritmia inizialmente con frequenze rare ma da allora le frequenze sono aumentate ad una alla settimana e attualmente sono fuori ritmo. Dalla visita cardiologica è risultata una FA e mi è stata consigliato di sottopormi nuovamente all'ablazione con energia criotermica con il palloncino agendo (credo) nell'atrio e sulle quattro valvole polmonari, attraverso un trans-catetere da inserire nell'inguine. Non so se si tratti della stessa metodologia impiegata anche da lei che a me pare sia minii-nvasiva agendo solo attraverso una piccola incisione dal torace. Le sarei grato di una sua chiarificazione considerando che nel mio caso si tratta di FA parossistica. La ringrazio anticipatamente. Ossequi
Grazie anche solamente per la speranza che mi ha trasmesso visitare e leggere i testi di questa pagina. Ho mia madre che soffre da circa 15 anni di FA, e dopo un intervento di ablazione in Campania, dopo circa 1 anno ha avuto di nuovo 3 episodi nell'arco di pochi mesi. Contattare il prof. Giuseppe Nasso, sarà la prima cosa che farò domani mattina. Spero con tutto il cuore che questo incubo possa terminare.
BONGIORNO COME è possibile, x conttatare il PROF. GIUSEPPE NASSO, ò LETTO PARECCHIE RECENSIONI E MI SUBENTRATO UN FILO DI SPERANZA, GRAZIE . domenico torino

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gnasso@studiomediconassoderosis.it    Spiegando il tuo caso e ti risponderà per un'eventuale visita.
 

Salve sono un 58 della Sardegna con problemi di fibrillazione atriale parossistica da circa 3 anni. Con altri problemi di ipertensione arteriosa assumo cotareg 320+12,5. Ipertiroidismo assumo tapazole 5 mg 3 volte al giorno. rytmonorm 150 4 compresso al giorno. E coumadin 5 mg in base alla scheda rilasciata dal centro trasfusionale .o assunto x in anno anche il cordarone poi levato per problemi alla tiroide. Voglio precisare che il problema alla tiroide non e stato causato dal cordarone, ma un problema che avevo da tempo. Come dichiara il referto dell'endocrinologo. gli episodi di FA sono frequenti circa 56 volte l'anno che mi costringono al ricovero ma non durano +di un'ora in genere si ristabiliscono spontaneamente. Chiedo al PROF.GIUSEPPE NASSO cosa posso fare c' una soluzione? .sono avvilito di tutti i medicinali che prendo.per essere sincero o preso appuntamento per ottobre al monzino di milano considerato il miglior centro d'europa per la FA . Leggendo questo articolo o provato un senso di sollievo e speranza .la ringrazio anticipatamente. Cordiali saluti Claudio
CHIEDO SCUSA HO CORRETO L'ERRORE DELLA FREQUENZA DEGLI EPISODI DI FA NON SONI 56MA 6 . Salve sono un 58 della Sardegna con problemi di fibrillazione atriale parossistica da circa 3 anni. Con altri problemi di ipertensione arteriosa assumo cotareg 320+12,5. Ipertiroidismo assumo tapazole 5 mg 3 volte al giorno. rytmonorm 150 4 compresso al giorno. E coumadin 5 mg in base alla scheda rilasciata dal centro trasfusionale .o assunto x in anno anche il cordarone poi levato per problemi alla tiroide. Voglio precisare che il problema alla tiroide non e stato causato dal cordarone, ma un problema che avevo da tempo. Come dichiara il referto dell'endocrinologo. gli episodi di FA sono frequenti circa 6 volte l'anno che mi costringono al ricovero ma non durano +di un'ora in genere si ristabiliscono spontaneamente. Chiedo al PROF.GIUSEPPE NASSO cosa posso fare c' una soluzione? .sono avvilito di tutti i medicinali che prendo.per essere sincero o preso appuntamento per ottobre al monzino di milano considerato il miglior centro d'europa per la FA . Leggendo questo articolo o provato un senso di sollievo e speranza .la ringrazio anticipatamente. Cordiali saluti Claudio

buonasera professore ho un figlio di 17 anni che gioca a calcio in serie D e quindi si allena praticamente 6 giorni su 7. Da circa un anno riferisce di avere dolori al cuore con battiti fortemente aumentati in fase di sforzo estremo, sopratutto durante la corsa veloce senza recupero. A causa di ciò è costretto a fermarsi e aspettare 5 minuti per riprendere l'allenamento. E' sempre stato idoneo alle visite medico- sportive e in più ho fatto fare controllo ecocardiografico che è risultato normale. Non so se si tratta di fibrillazione atriale o cosa.....ma vorrei sapere di cosa si tratta, se rischia qualcosa e cosa bisogna fare......
mi augurerei un suo consiglio ed eventualmente una visita anche a roma.La ringrazio anticipatamente.....