Mio padre è un uomo pieno di vita e di interessi. Un'altra generazione. Ha vissuto la crisi economica come senso di opportunità e ha conosciuto l'Italia della Rinascita negli anni 60 e 80. Un giorno come un altro, tra l'orto e il mare, il giornale e un buon libro, il suo cuore ha cominciato a cavalcare l'impossibile.
Un battito veloce e senza controllo. La chiamano fibrillazione atriale, ma è la morte che accelera.
Si attende un ictus e l'invalidità di farmaci definiti dicumarolici (Sintrom o Coumadin), che limitano la qualità della vita per i settimanali controlli ematici. Senza contare il rischio emorragico.
Mio padre ama la vita e continua la sua personale lotta con il tempo. Fuori da Teramo, mi scuso con il manager Varrassi per la Passività, ma il meglio non è tutto nel nostro territorio. Abbiamo iniziato una personale battaglia contro il battito dal tamburo gitano.
Pensate, come se il vostro cuore fosse sempre sotto la fatica di una corsa o di un'infinita rampa di scale. Follia. Abbiamo visitato quasi tutta l'Italia, attraverso il dogma di figure professorali con un curriculum, che superava l'emisfero dell'infinito.
Ablazioni su ablazioni, senza aver risolto nulla.
L'ultima spiaggia, trasformata in un'oasi.
Un giovane professore di Roma, calabrese di nascita, ha salvato la vita di mio padre.
La notizia? Arrivata come una voce, un consiglio con il passaparola tra Fibrillati e per un' intervista nella trasmissione Rai-Medicina 33 ( www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-5595f37b-51cf-4061-b8a9-0dc0456d9586.html )
Il professor Giuseppe Nasso (gnasso@studiomediconassoderosis.it) della clinica "Anthea Hospital – GVM –Care and Research", Roma e Bari. Un centro convenzionato con l'eccellenza della ricerca clinica. Un ragazzo giovane, simpatico, diretto, caldo, gentile, umano. La preparazione non si discute, parliamo del vertice, ma il resto fa la differenza. Attenzione e sensibilità. Educazione e Conforto. Vi sto parlando di un uomo da proteggere in una riserva di personalità. Un millesimato.
Oltre 50 pubblicazioni mediche, con i risultati pubblicati nelle diverse riviste di settore “Annals of Thoracic Surgery” e “Journal of thoracic and cardiovascular surgery".
In una sua recente dichiarazione si legge "...L’ablazione epicardica trans-toracica della fibrillazione atriale prevede un approccio cardochirurgico minimamente invasivo e robotico; con un taglio cutaneo molto piccolo, di circa 2-3 cm sulla parete laterale del torace si raggiunge, infatti, direttamente la parte del cuore interessata dall’aritmia (atrio sinistro) e si esegue una procedura di ablazione (deconnessione elettrica-per intenderci-) delle 4 vene polmonari con una erogazione di energia a radiofrequenza.
La procedura è praticamente priva di rischi, si può anche eseguire con il paziente sveglio, e la sua durata e di meno di un’ora.
Pertanto oggi, con un intervento semplice e molto breve (in media 50 minuti), si riesce a risolvere la problematica della fibrillazione atriale in oltre il 96% dei pazienti. L’aspetto più interessante è che il paziente deve essere sottoposto solo una volta a procedura di ablazione, pertanto questa metodica non deve essere ripetuta e soprattutto mantiene la sua efficacia nel tempo". Questi sono i numeri che tracciano la differenza tra la vita e la morte.
Mio padre è tornato a vivere. Noi con lui.
Grazie Giuseppe...
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Commenti
Puoi scrivere al Prof Nasso a
gnasso@studiomediconassoderosis.it Spiegando il tuo caso e ti risponderà per un'eventuale visita. altre informazioni http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-5595f37b-51cf-40…Caro Falconi, ho visto il link Rai che ha inserito nell'articolo. Volevo ringraziarla per la testimonianza e il coraggio che ci sta dando nell'eseguire questa operazione. Un abbraccio a suo padre. Un affetto da Fibrillazione atriale (ancora per poco). Grazie.
Non vorrei tediarvi. Vi dico che ho 47 anni, tre anni di ablazioni e farmaco dipendenti. Ora sto bene. Grazie a L’ablazione epicardica trans-toracica. Grazie alla ricerca e al futuro del presente. Non abbiate paura.
Speriamo bene sono distrutto dai farmaci. Non esco più di casa.
Cara Carmela Che dirti Grazie delle bellissime parole. Sai la passione che mi spinge a fare il medico...
Puoi scrivere al Prof Nasso a
gnasso@studiomediconassoderosis.it Spiegando il tuo caso e ti risponderà per un'eventuale visita.
buonasera professore ho un figlio di 17 anni che gioca a calcio in serie D e quindi si allena praticamente 6 giorni su 7. Da circa un anno riferisce di avere dolori al cuore con battiti fortemente aumentati in fase di sforzo estremo, sopratutto durante la corsa veloce senza recupero. A causa di ciò è costretto a fermarsi e aspettare 5 minuti per riprendere l'allenamento. E' sempre stato idoneo alle visite medico- sportive e in più ho fatto fare controllo ecocardiografico che è risultato normale. Non so se si tratta di fibrillazione atriale o cosa.....ma vorrei sapere di cosa si tratta, se rischia qualcosa e cosa bisogna fare......
mi augurerei un suo consiglio ed eventualmente una visita anche a roma.La ringrazio anticipatamente.....