Salta al contenuto principale

Soirèe Ravel – Balletto di Milano-

3 minuti

Lunedi 28 Gennaio 2013 il Teatro Comunale di Teramo, per la Terza Stagione Internazionale di Danza organizzata dalla Società della Musica e del Teatro “Primo Riccitelli”, ha avuto l’onore di ospitare una delle migliori compagnie italiane di danza richieste dai più prestigiosi teatri italiani ed internazionali, il Balletto di Milano.

Eccellente la performance dei protagonisti indiscussi della serata e straordinario il riscontro del pubblico teramano .

La Soirèe Ravel si è aperta con “Daphnis et Chloé” tratto dal romanzo greco “Le avventure pastorali di Dafni e Cloe” di Longo Sofista, commissionato a Ravel da Diaghilev; la prima rappresentazione si tenne a Parigi l’8 Giugno del 1912, coreografia di Michel Fokine. Il romanzo narra dell’amore del giovane pastore Dafni per la bella Cloe che viene rapita dai pirati, e dopo esser stata portata lontano, viene restituita a Dafni grazie all’intervento di Pan.


Nell’attuale riallestimento della compagnia, la Coreografa, Adriana Mortelliti, pur mantenendo la struttura narrativa del balletto originale, concentra l’attenzione sulla storia d’amore adolescenziale fra i due protagonisti, riuscendo a cogliere e facendo trasparire non solo la passione fra i due, ma anche l’aspetto ludico di due ragazzi che per la prima volta conoscono l’amore.


Ed è sempre Pan ad introdurre il brano successivo tratto dal
Trio in La Minore, per concludere il primo tempo con l'Alborada del Gracioso che conduce ad uno scenario più acceso ed ironico, evidenziando le ineccepibili qualità tecniche ed atletiche dei danzatori.

Scenografia essenziale, costumi semplici, luci d’effetto, forte tecnica e versatilità, a mio parere sono questi gli elementi imprescindibili per uno spettacolo di successo, e la compagnia ha chiaramente dimostrato di avere tutte le carte in regola.

Per incantare il pubblico profano basta poco, costumi fastosi, scenografie imponenti e giochi d’effetto, come spesso ci propinano, ma in realtà il mezzo di comunicazione primordiale nella danza è l’espressione corporea del danzatore, che tramite il linguaggio muto che gli è proprio comunica, vive, gioisce e ama. È questo  il vero talento.


Uno dei danzatori che mi ha colpito particolarmente per le sue notevoli doti tecniche, ma soprattutto stilistiche, è Federico Veratti che ha incarnato con estrema eleganza e fluidità di movimenti il personaggio di Pan.

Ultimo, ma non per importanza, l’opera più popolare e più amata di Maurice Ravel, il Bolero, che ha letteralmente magnetizzato i presenti. Il ritmo sensuale ed incalzante della musica che porta con sé l’istinto, quasi medianico, di alzarsi in piedi sul finale del pezzo e l’energia esplosiva dei danzatori ha concluso lo spettacolo con un fragoroso applauso, chiaramente meritato.

Mi auguro vivamente che il livello artistico delle compagnie, che in futuro calcheranno il palcoscenico teramano, possa quantomeno mantenersi tale.

Fabiana Fratoni

 

 

Commenta

CAPTCHA