Adele ha 25 anni. Lavora in nero. Fa la governante, nel senso che governa la scopa e lo straccio, stira e ammira e fa la badante ad un ragazzo disabile in una benestante e nobile famiglia teramana. Seicento euro. Tutti soldi per lo studio. Adele sta per laurearsi. Fin qui non vi ho raccontato nulla di nuovo. La provincia italiana è fondata sull'ingiustizia, sulla differenza sociale, sulla violenza verticistica. Nel suo giorno libero, la Domenica, Adele ha tutto se stessa. Corre, studia, legge, passeggia, respira, vive. poi arriva una sera di fine lavoro. I suoi datori di lavoro le chiedono una cortesia d'obbligo, unirsi a loro per fare numero in un convegno politico. Una domenica, la prossima. Un classico lecca lecca. Non vi descrivo la corrente, non vi racconto il polo per questione di libertà e sintesi. Gli uomini non sono tutti uguali. Destra e sinistra vanno discriminati per educazione. L'uomo va giudicato solo per il rispetto che ha del prossimo. Adele si rifiuta. la Domenica è fonte di vita. E poi la sua idea politica è diametralmente opposta a quella dei suoi datori di alvoro. Viene licenziata. Scusate il licenziamento richiede un'assunzione.Viene allontanata. Adele piange, si dispera, chiede scusa. Forse andrà alla prossima riunione. Forse i suoi datori di lavoro decideranno per il perdono. Sono buoni e siamo nel periodo di Natale.
- Storia di ordinaria tristezza
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Commenti
@Maurizio... avrei potuto farlo ma Adele ora sarebbe disoccupata. Questa è la vera tristezza e come vedi...io non sono libero come sbandiero, ma solo molto triste.
@Pasquale...grazie