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Teramondo: Torricella a un passo dalla Nasa

5 minuti

Si dice che le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone.

Dopo aver letto le emozionanti vicende dei ragazzi teramani in giro per il mondo -molti dei quali, amici di vecchia data e compagni di liceo - racconto la mia storia: quella di un ragazzo cresciuto tra i banchi del liceo scientifico, le gradinate del vecchio stadio comunale, gli aperitivi in centro e le serate al pub, che si è poco a poco ritrovato in giro per l'Europa fino ad arrivare alla NASA, a San Francisco, nella mitica e leggendaria "west coast".

Avevo 18 anni, quando ho scelto dove avrei trascorso il mio futuro universitario. La passione per il calcio, che rende i maschietti di una certa età un po' ottusi e facilmente influenzabili, deve aver giocato, nel mio caso, un ruolo provvidenziale.
Da buon tifoso del Milan quale ero, avrei voluto fare di San Siro il teatro delle mie domeniche, di Milano la mia città adottiva.
In fondo si sa, il calcio, come anche la politica, è, nel bene e nel male, lo specchio della società in cui si vive: le città in cui si trovano le squadre di calcio più forti sono quelle rappresentate dalle migliori università, dai più grandi centri culturali, dai teatri più famosi, dalle discoteche più "in", dai movimenti sociali più importanti, dalle migliori prospettive professionali....Lì, dove nascono le mode e le tendenze che influenzano l'intera Italia, si crea il contesto migliore per vivere l'esperienza universitaria.

A 19 anni, ho deciso che avrei fatto l'ingegnere Aerospaziale al Politecnico.

Sono stati 4 anni intensi dal punto di vista didattico e mondano.
Il giubbottino "Dsquared" e il cappellino "Von Dutch" hanno fatto posto al piumino " Prada" e alla sciarpetta "Gucci", mentre guardavo ancora oltre...Verso orizzonti più ampi...in Europa e nel mondo.
A 23 anni sono stato selezionato per un percorso di doppia laurea specialistica in Ingegneria Aeronautica: direzione Tolosa, "la ville rose", capitale europea dell'aeronautica, sede dell'Ecole Nationale Supérieure de l'Aéronautique et de l'Espace.
Non conoscevo una parola di francese, ma ero già abituato ai percorsi impegnativi, a concepire gli ostacoli come sfide.

Quelli in Francia sono stati i 2 anni più simpatici della mia vita.
In due mesi a suon di festa ero già capace di comunicare in francese, l'essere italiano apriva facilmente strade con amici e ragazze...
La prossimità ai Pirenei, a Barcellona, a Parigi hanno reso tutto ancora più suggestivo.

C'erano esami che si susseguivano come compiti in classe al liceo -il sistema francese è molto prossimo a quello liceale italiano: tantissimi esami da pochi crediti che si alternano di giorno in giorno - c'erano serate Erasmus a cui non si poteva rinunciare...Si viveva l'idea che i migliori sudano e si divertono: a 23 anni c'era una vita da vivere...

E l'ho vissuta intensamente: un'esperienza a Londra per non perdere padronanza in inglese, una a Parigi, per una formazione complementare in economia...Fino a quando si sono aperte le frontiere degli States. Per il mio progetto di tesi.
Alla NASA. Nella silicon valley, a poche miglia dalla città dell'amore, della storica "summer of love".
Vecchio e nuovo si fondono a San Francisco per dar vita agli scenari più suggestivi e alle tendenze più stravaganti.
L'oceano e la montagna,Yosemite e la Nappa Valley, il grand Canyon, Los Angeles, Las Vegas..."un gran bel film!"

Il tanto da raccontare finirebbe per annoiare. L'idea è invogliare tutti i ragazzi che leggono a non esitare a partire, a fare esperienza altrove...
Senza perdere contatto con la base, senza estirpare le radici: guarda caso, mentre scrivo sono nella mia dimora abruzzese (a Pochi passi da Teramo, Torricella) in famiglia, con gli amici di sempre, mentre aspetto la proposta di lavoro che mi rimetterà in viaggio...

E mi unisco, così, alla lunga schiera dei ragazzi che scrivono su questo blog.
 Quei ragazzi che mi auguro tornino un giorno ad arricchire la loro terra natia delle loro idee, delle loro esperienze, delle loro competenze.
Quei ragazzi che il bunga-bunga l'hanno fatto da giovani e che non hanno bisogno di salire al potere per concedersi le rivincite che la vita non ha dato...
Quei ragazzi che forse, forse, sono pronti ad inaugurare una nuova era....
A ripulire la società dal vecchio che la circonda e piano piano la soffoca...
It's a hard way to the top...Ma noi andiamo di corsa...Non abbiamo tempo di spaventarci.

Daniele Cappelli
 

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Commenti

IO NON TI CONOSCO MA DATA L'ETA' POSSONO ESSERE TUO PADRE- TI RINGRAZIO DI AVERMI FATTO SENTIRE ORGOGLIOSO DI ESSERE ABRUZZESE-GRAZIE-
Grandissimo amico mio! Quelli come te sono la speranza per il futuro!
complimenti,seguita ad andare avanti e a combattere affinchè questa nostra Italia possa valorizzare le persone per quello che valgono e non per il nome che portano..
Grande Daniele, forse ci siamo conosciuti tramite amici comuni, ti auguro di continuare a rappresentare il meglio di Teramo nel mondo!