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Teramo: Lettera al Ministro Bondi

di Giancarlo Falconi
4 minuti

Questa Lettera è la replica che Laura Ambrogi, Storica dell’Arte, ha inviato alla trasmissione Anno Zero dopo l’intervento del Ministro Bondi.

Mi chiamo Laura Ambrogi e sono una Storica dell’Arte abruzzese. Ho ascoltato con attenzione le parole del Ministro Bondi e, sintetizzandovi in qualche riga la mia esperienza, intendo ad esse replicare illustrandovi la realtà in cui viviamo noi “giovani” che dovremmo mangiare di cultura. Ho studiato Conservazione dei Beni Culturali laureandomi in Storia dell’Arte Moderna presso l’Università di Perugia. La mia tesi è confluita in una pubblicazione scientifica. Mi sono specializzata in storia dell’Arte presso l’Università di Siena conseguendo il Diploma di Specializzazione con il massimo dei voti qualche giorno dopo il sisma del 2009.

Durante la Specializzazione, ho lavorato per dieci mesi con la Soprintendenza di L’Aquila per un progetto ministeriale e qualche mese con l’Università di L’Aquila per un progetto nazionale finanziato dai fondi PRIN. Il 1 Maggio 2009, nei primi giorni dopo il sisma, ho iniziato la mia prestazione volontaria con Legambiente intervenuta per il recupero delle opere nelle zone del terremoto, sotto la struttura del Vice Commissario Luciano Marchetti, in ausilio dei Vigili del Fuoco e coordinata dal Ministero Mibac. Abbiamo lavorato in 350, chi per qualche giorno chi per un anno (come me). Io mi sono occupata dell’organizzazione e della gestione dell’archivio all’interno nel quale confluivano le schede cartacee compilate dai volontari sul campo (che nella maggior parte erano professionisti specialisti), supervisionati dai funzionari del Ministero. Ho regalato un anno della mia professionalità a L’Aquila, al patrimonio culturale e al Ministero. Ancora non ho sentito i ringraziamenti del Ministro.

Due anni fa il Ministero ha bandito un concorso da assistente alla vigilanza, sicurezza, accoglienza, comunicazione e servizi al pubblico. Il concorso era per diplomati: il test di preselezione a risposta multipla non prevedeva alcuna domanda di arte, archeologia, archivistica ma ci veniva richiesto di conoscere basi azotate del DNA ed equazioni di secondo grado. Non ho superato la preselezione. Il Ministro Bondi sostiene che manca in Italia una cultura manageriale per i beni culturali. Siamo tanti professionisti in cerca di lavoro. Perché non chiede alle Università di inserire anche questa disciplina nei corsi di laurea? Perché non chiede alle Scuole di Specializzazione di formare storici che abbiano anche queste competenze? Perché si lamenta dei pensionamenti dei funzionari delle Soprintendenze e non assume noi “giovani” magari organizzando l’affiancamento a personale esperto o creando dei corsi che ci permettendo di implementare la nostra preparazione così come tanti sono i corsi di riqualificazione organizzati per i dipendenti? Perché non vigila sull’operato delle Soprintendenze e dei funzionari? Il “carrozzone dei Beni culturali” non funziona?! Perché non licenzia chi non produce? Perché non sfrutta le idee, la voglia di fare dei giovani creando una sinergia con l’esperienza di chi è impegnato nelle Soprintendenze da anni? Perchè non chiede al Ministro dell’Istruzione Gelmini la ragione della proposta di diminuzione o addirittura eliminazione delle ore di insegnamento di storia dell’arte nelle scuole? L’arte bisogna conoscerla per capirla ed amarla. Non è un materia: è storia, è politica, è gusto, è quotidianità.
Dimenticavo, in questo anno di volontariato mi sono sposata con un uomo che, fortuna per noi, ha scelto di fare l’ingegnere. Mi sono sposata senza lavoro, provando ad essere ottimista. E’ passato quasi un anno dal matrimonio ma oggi non sono più ottimista e rifletto ogni giorno sull’opportunità di mettere al mondo un figlio.

Laura Ambrogi

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