Quando Pasquale Di Ferdinando, mi ha sollecitato per una zingarata teramana, ero sicuro di dover portare la macchina fotografica, una vista sensibile e molta ma molta pazienza. Nulla di tutto ciò. Il buon Robin Hood mi ha condotto in spalla sugli scalini del liceo Classico e mi ha mostrato l'ignoranza. Ci siamo seduti di fronte ad un libero giovane, scolpito dall'arte del togliere. Una mano mozzata, un piede mutilato e una gomma da masticare, usata come deposito del vuoto culturale. Centinaia tra studenti, professori e corpi indecenti, salgono quegli scalini con la massima indifferenza. Ci si abitua a tutto? Noi continueremo a pensarla in maniera diversa. Ricordo un giovane scrittore, Dante, il suo Inferno, VII, 70-71 "Oh creature sciocche/quanta ignoranza è quella che v'offende".
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