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Teramana, madre di un disabile, scrive a Gianni Alemanno

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Caro Sindaco, vorrei parlare della Sua Roma come del mio ideale di Capitale, come il sogno delle vacanze romane, come l’immagine di bellezza e cultura. Era la mia gita e quella di mio figlio. Lei non può sapere che mio figlio è un diversamente abile. È malato di diplegia spastica" da Paralisi Cerebrale Infantile. Roma era il suo sogno.Siamo tornati a Teramo uscendo da un incubo. Visita al Vittoriano con scalata da Alpinista sulla rampa per disabili, scivolosa e pericolosa. Chi è stato a progettarla? L'architetto di un parco d'Avventura? E ancora. Marciapiedi senza scivoli. Barriere architettoniche offensive e mortificanti. La zona di Ponte Marzio è una vergogna. Raccogliamo le scuse di un poliziotto municipale.Imbarazzato per il degrado della sua Città eterna. Una persona in uniforme gentile e onesta. Ci aiuta a far salire la carrozzella. Io sono minuta, signor Sindaco Alemanno.Non ricordo esattamente tutte le vie percorse, ma potrei indicare a braccio le più note, Via del Corso, Piazza di Spagna, Piazza Navona, il Pantheon, la piazza del Vittoriano, il Teatro Marcello. Tutte con lo stesso problema delle barriere architettoniche. Tutte con le stesse difficoltà e vergogna. La pioggia ci ha sorpreso e nei sette bar che abbiamo visitato, nessun esercizio aveva i bagni a norma per i disabili.Lo sa che significa trascinare un ragazzo sulle scale, un  uomo di 17 anni per permettergli di vedere rispettato un proprio diritto?Vorrei continuare ma ho un groppo in gola. Un groppo di umiliazione, di stanchezza, di delusione, di mortificazione. Da quel giorno romano, mio figlio si è sentito ancora più diverso. Mi permette di dirle che non è giusto?

Grazie per la sua attenzione

Barbara Monaco

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Commenti

Una vergogna. Mi ha fatto bene leggere questo articolo. Mi ha fatto male, pensare a quel ragazzo. Grazie barbara.
Giusto è una vergogna.