Innanzitutto Buon Anno! Ed è una battuta, piuttosto che un augurio. Il titolo di un libro, il titolo di una tesi, il titolo di un pezzo giornalistico sono l'ultima fatica di uno scrittore, di uno studente, di un giornalista. Il titolo è l'ultimo tratto di penna.
Docet! Ho fatto fatica nel trovare una giusta sintesi.
Ali Babà e i “Giovani Turchi”? Oppure i “Giovani Turchi” contro Alì Babà? O meglio ancora, Alì Babà e i 40 “Giovani Turchi” democristiani?
Oppure... Opzionato il primo. Libertà al lettore: si diverta sugli altri o li scarti tutti.
Vediamo: piccola digressione storica. Perdonatemi! Deformazione professionale. Il movimento dei giovani turchi, formato prevalentemente da intellettuali reclutati spesso nelle società segrete e da studenti universitari progressisti accompagnati da alti gradi delle forze armate, era teso ad un'opera di modernizzazione ed occidentalizzazione dell'allora Impero Ottomano. Impero, governato da una impastoiata e vecchia monarchia incapace, a loro giudizio, di collocare la Turchia nello scenario europeo e mondiale del XX secolo. Tra i giovani turchi, in posizione non del tutto allineata al movimento, mosse i primi passi il diciottenne ufficiale di cavalleria Mustafa Kemal Ataturk.
Il futuro padre dei Turchi, Mustafa Kemal, abolì il califfato, laicizzò lo Stato, riconobbe la parità dei sessi, istituì il suffragio universale, promulgò un nuovo codice civile etc...Finita la digressione. Obbligata!
Nel Partito Democratico c'è una corrente politica ed ideologica chiamata dei “giovani turchi”. A guidarla è Stefano Fassina, responsabile economico del partito.
Il “giovane turco” Fassina, bocconiano, è stato per anni consulente al Fondo Monetario Internazionale. Ops! Nella tana dei lupi! Il “giovane turco” Fassina è stato dal 1996 al 1999 consigliere economico al Ministero dell'Economia e delle Finanze e consigliere del Ministro Visco. Ops!
Un lupo. Il “giovane turco” Fassina ha scelto, in quanto “giovane turco”, di appoggiare alle Primarie del Centro-Sinistra un “vecchio turco”, cioè Bersani.
Renzi? Troppo giovane! Il “giovane turco” Fassina, nonostante rischi le botte ogni volta che si presenta ad una manifestazione di piazza tra operai, studenti, casalinghe, disoccupati, sarà capolista del Partito Democratico alla Camera nel Lazio (stando agli ultimi aggiornamenti) dopo essere stato democraticamente eletto alle primarie della scorsa settimana. Bene! Per la politica italiana niente di nuovo. Solo che talvolta si assiste a delle affermazioni talmente eclatanti che non si può desistere dal riderci su. Limitiamoci al ridere.
Faccio la battuta: se fossi un urologo, direi che Fassina mi sta sul ca... Siccome non sono un urologo, mi autocensuro e aggiungo che il “giovane (solo anagraficamente) turco” Fassina ha dato del rotaryano a Monti. Certo! Aveva subito l'offesa di essere stato appellato un conservatore. Evviva! Il “giovane turco” Fassina scopre oggi di aver mantenuto al governo, insieme al suo partito, per oltre un anno, Alì Babà. Fassina scopre solo oggi che Monti è l'espressione di gruppi di potere internazionale?
Che il Rotary è l'asilo nido rispetto al gruppo Bildelberg o la Commissione Trilaterale? Fassina ci dice che Monti era un buon Presidente del Consiglio a termine, mentre da Competitor elettorale diventa espressione della Banda Bassotti? Il “giovane turco” Fassina! Che dire? In attesa di Ataturk veniamo ai “giovani turchi” di casa nostra.
Ri-perdonate la digressione storica. Un tempo l'equilibrio sovranazionale dell'Impero della Mezzaluna poggiava su cinque ambiti umani: Turchi, Armeni, Arabi, Greci, Ebrei. Un'espressione letteraria ne era la sintesi: “Le cinque dita dell'augusta mano del Sultano”. Fatto! Il Partito Democratico di Teramo, oggi, ha il suo Sultano?
Il suo Alì Babà democristiano? Certamente! L'Onorevole Ginoble ha vinto le primarie per l'elezione al Parlamento e sarà capolista alla Camera. L'amico Giancarlo mi dice: è democrazia, ragazzo mio! Sicuramente! Da buon “sultano politico” egli governa, dalla piccola Rosburgo, paciosamente le sue cinque dita. Ed ogni volta che negli ultimi 10 anni c'è stata una competizione, egli ha vinto. Cinque dita! Il segretario provinciale Verrocchio. Poteva essere il nuovo? O la sintesi unitaria del nuovo? Sì! Ma il coraggio... Manzoni docet! Veniamo poi ai “giovani turchi” teramani. Fassina dovrebbe sapere che il PD teramano predilige il Lions piuttosto che il Rotary. Sine malitia, please! Quattro “giovani (solo anagraficamente) turchi" teramani candidati alle Primarie.
Complimenti! Non sono troppi? Repetita non iuvant. L'unità? La sintesi? Che concetti politicamente complicati! Sciascia diceva che il nostro è un Paese senza memoria.
Vorrei ricordare ai miei amici del PD gli ultimi anni, con una metafora calcistica: Costa-Capoluogo 3-0! Nel 2005 Margherita e DS si ruppero la testa e le corna in città. Il risultato? Due eletti della costa divenuti entrambi Assessori Regionali: Ginoble e Verticelli. Nel 2009 si pensò bene di continuare. Il PD a Teramo si presentò con tre candidati. Ricordo i più votati: Sperandio e Fratoni. Risultato? Eletti due della costa: Di Luca e Ruffini. Evviva! Alla elezione per la Segreteria Provinciale? Nessuna unità cittadina. Risultato? Il segretario provinciale è espressione della costa. Le cinque dita del Sultano hanno lavorato perfettamente. Il sultano stringe la mano a tutti, saluta e torna a Roma. Lunga vita al Sultano!
In attesa di Ataturk, semmai arriverà, il pascolo politico del Capoluogo è stato mollato. Non si ara, non si semina. E il PDL, che avrebbe dovuto avere secondo “i giovani turchi” in eredità solo il serraglio, amministra con i suoi giannizzeri Comune-Provincia-Regione.
Complimenti! Ritengo che il simpatico libraio del PD abbia venduto molte copie del Gattopardo ai suoi compagni di partito. Nel loro agire è evidente la massima del grande Tomasi di Lampedusa: “Se tutto deve rimanere com'è, è necessario che tutto cambi.” Mamma li turchi? Magari!
Commenta
Commenti