Una giornata di vento e sole, buona per i marinai e per i timonieri di ventura. Una giornata per sdraiarsi sul freddo asfalto e pensare alle battaglie di civiltà. Sandro Melarangelo, il professore, è un tipo coraggioso, un partigiano dell'anima, un uomo dalle scarpe di piombo. Non si piega, non si spezza, forte della sua seduta a mimo d'indiano in difesa dell'ultima riserva di dignità. Maurizio Brucchi è un sindaco. Il primo cittadino di Teramo. Aveva dato la sua parola che le pietre del teatro romano non sarebbero state spostate. Un camion rosso come una vecchia bandiera senza sventolio, le aveva rapite dalla polvere del tempo.Un equivoco? Un malinteso. Io gli credo. Ci appare in buona fede. Un errore però quel camion pieno di pietre, un errore aver definito quei reperti storici due pietre, un errore aver banalizzato una manifestazione civile come una sceneggiata, un errore aver ironizzato su Cavallari e Santacroce, due signori senza armatura di volgarità. Caro Sindaco, un consiglio non richiesto, ma che viene dal profondo del cuore, si scusi con il professore Melarangelo, perchè lei oggi ha visto un vero uomo lottare per la Cultura. Il Teatro romano non è una faccia di bronzo, un mezzo busto di bronzo, nato su di un frustolo, piovuto da un basso che sembra alto senza rilievo, ma è la Storia che respira, vive, si anima e racconta. Quelle pietre hanno una scrittura da tramandare. Dobbiamo solo imparare a leggere. Siamo ignoranti.
- Teatro Romano Teramo
- Sandro Melarangelo
- Maurizio Brucchi
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