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Rischio licenziamento alla Teramo Ambiente

di Miss Marple
4 minuti

Natale è Natale. Natale alla Team. E questa volta parliamo dell’altra faccia della Team. Quella di chi alla Team ci lavora e non seduto dietro a scrivanie più o meno pregiate e rappresentative. La Team vista dai sindacati. La Team delle richieste cristallizzate in un imbarazzante stand by. Il fatto è che dopo Natale, come è noto,arriva Capodanno.E Capodanno non è solo il giorno in cui mangiare zampone e lenticchie perché dicono che portino soldi e non si capisce bene se portano anche il lavoro o se le due cose sono legate. E nemmeno solo il giorno dell’anno in cui baciare chi ami sotto il vischio. Magari fosse così semplice, vischio e lenticchie. E invece il 31 dicembre vanno in scadenza, dalle parti della Team, più o meno trenta contratti a tempo determinato e, ad oggi, non si sa che fine faranno. I contratti, dico. In ogni caso è chiaro che tra quei trenta teramani non gira molta aria di vischio e lenticchie e che non sanno cosa aspettarsi da questo anno bambino in arrivo. A Carapollo, nella sede operativa della Team, non c’è acqua calda. E va bene. Ma non c’è nemmeno riscaldamento. Quindi farsi una semplice doccia, dopo che per un turno di lavoro si è stati  cuore a cuore con i rifiuti, diventa un atto di coraggio. A beh, tanto il freddo è una costante. Ai lavoratori, fanno sapere i sindacati, non è stato consegnato infatti nemmeno il vestiario  pesante di stagione. Ai nuovi arrivati addirittura non è stato consegnato un bel niente così i vestiti adatti se li portano dai loro armadi. Quindi tra una doccia gelata e un vestiario rimediato salgono sui mezzi Team e vengono a compiere la missione del  porta a porta a casa nostra. Quel porta a porta che inizialmente ci aveva preoccupato, e che scocciatura separare lo scotte dalla scatoletta di tonno e lavare pure il vasetto dello yoghurt, e che adesso pare invece quasi scontato che ci sia e che funzioni. E i mezzi, nemmeno quelli sono al top. Le spazzatrici sono da buttare, assicurano i sindacati. E noi ci crediamo. I mezzi che vengono usai non sono “a norma” per il tipo di raccolta che si fa: questo lo vediamo da soli perché non ci sono cassonetti da svuotare ma mastellini da sollevare. Se poi a questi mezzi gli viene in mene di accusare qualche acciacco, allora piovono guai. Perchè se è vero che è stato rescisso il contrato di manutenzione tutta napoletana è anche vero che ora non c’è un’ officina che possa dirsi tale. E nemmeno trovare ditte su territorio, attrezzate e pronte ad intervenire deve essere facile. Del resto, se i mezzi sono stati acquistati all’epoca dall’amministratore Faggiano, in concessionarie sotto al Vesuvio, per importi decisamene interessanti,  in qualche modo è comprensibile una certa freddezza alla manutenzione, vuoi perché magari non si è attrezzati vuoi perchè chi prima non ha assaporato il gusto del prosciutto è riottoso a darsi  da fare con l’osso. Il piazzale di Carapollo è pronto per accogliere un Camel Trophy. Buche in cui faticano i mezzi. Fango in cui impantanarsi. L’ultimo amministratore delegato in ordine di tempo, Stefano Gavioli, aveva incontrato i sindacati o meglio li aveva incontrati una sua delegata. Dall’accento veneto, garbato e cantilenante, del dottor Gavioli, invece, solo i saluti formali del caso. Poi più nulla. Meglio, il silenzio assordante, come si dice in questi  casi. I sindacati adesso vogliono chiarezze. Chiedono di sedersi al tavolo delle trattative, nel caso il Comune riacquisti le quote del socio privato. E’ un diritto. Ed a proposito di diritti: se ipoteticamente si verificasse un passaggio da un socio privato ad un altro nessun timore per i circa 250 dipendenti perché c’è un contratto nazionale che parla chiaro e non si accettano strumentalizzazioni dalla politica sull’argomento. L’obbligo di legge, almeno per chi  sia stato assunto da  più di 180 giorni, è che si venga riassorbiti. Punto. Alla Team 30 lavoratori aspettano il31 dicembre. E non certo per stappare l’Asti Cinzano.

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Commenti

Prima o poi arriverà la Procura e spero che vada a vedere tutte le spese per l'inutile marketing cittadino, le truppe cammellate di studenti obbligati a sentire l'italiano incerto di una velina stagionata,le gigantografie di qualche subpolitico eccezionalmente privo di talento politico e via dicendo. Non vado oltre, vi piace il privato? Vi piace il Brand ecc ecc? Guardate le strade! A Teramo c'è un'emergenza ratti e non sembra destare preoccupazione..

Bello il "privato" assoggettato alla fcamelicità della "politica". Per ora sono trenta, ma quanti sono i lavoratori della TEAM sotto il ricatto del tempo determinato? La città non deve sapere? Purtroppo sono persone che sono divengtatge merce di scambio: ogni persona con la sua parentela rappresenta un piccolo serbatoio di voti, circa venti a testa, fate voi i conti, la somam che viene fuori in una realtà come Teramo è essenziale al successo di qualcuno. Ci meritavamo tutto ciò? Politica facile hai ragione: cosa aspetta la procura a controllare tutti gli intrallazzi, per voler essere gentili e non chiamarli con il vero nome?