La responsabilità è chiara: è del Direttore Generale della Provincia di Teramo, Gianna Becci.
L’allora candidato Presidente Catarra giurò davanti a migliaia di elettori nel 2009 che non avrebbe più rinominato alcun Direttore Generale.
Ma le promesse elettorali, si sa, sono come quelle dei marinai.
L’illegittimità della vicenda che stiamo per raccontare è palese ed è negli atti.
Ci riferiamo al Master EMMAP organizzato dall’Università Bocconi, al quale è stato iscritto a spese dei cittadini un dipendente della Provincia in maniera del tutto faziosa, erronea, illegittima in ogni sua parte, in barba ai sindacati, alla trasparenza, all’imparzialità, agli annunci dell’Assessore al Personale Di Giacinto, al rispetto delle norme e dei limiti di legge.
E qual è il dipendente prescelto, senza alcuna selezione interna, dal Direttore Generale per frequentare il Master? Ovvio, il Capo di Gabinetto Paolo Rota.
E a quali costi? € 15.300 per il Master ed € 1.500 per ogni viaggio a Milano. Viaggi che sono numerosi nei 16 mesi di durata del Master.
Mettiamo le mani avanti: la formazione del personale è una risorsa preziosa per le pubbliche amministrazioni. A patto di rispettare le regole che la disciplinano e i limiti prescritti dalla legge.
Ma l’Amministrazione Catarra, come è noto, si lamenta delle illegittimità solo quando vengono perpetrate a proprio danno (ad esempio con le normative incostituzionali sul riordino delle Province), però quando c’è da beneficare il proprio Capo di Gabinetto si scavalca qualunque ostacolo.
I fatti sono inequivocabili:
1) il 29 dicembre 2011 la Giunta Provinciale preleva € 48.000 dal fondo di riserva per aderire ad un progetto con l’Università Bocconi;
2) il giorno seguente il Direttore Generale, con propria determinazione, in dispregio di qualsiasi pubblicizzazione interna dell’iniziativa formativa, travalicando le prerogative del Dirigente del Settore Risorse Umane formalmente competente in materia di “Formazione del personale”, autorizzava due dipendenti alla frequenza del Master (fra cui appunto il Capo di Gabinetto);
3) il 4 gennaio 2012, dopo che un altro dipendente aveva denunciato l’accaduto, il Direttore Generale provvedeva a pubblicizzare l’iniziativa presso i Funzionari dell’Ente, avviando apposita selezione per altri due posti (dato che i primi due erano stati prescelti discrezionalmente dallo stesso Direttore);
4) il 10 gennaio 2012 l’iniziativa veniva addirittura pubblicizzata sul quotidiano La Città, dove l’Assessore al Personale Di Giacinto si pavoneggiava dell’opportunità che la Giunta avrebbe concesso a ben 4 dipendenti di poter accrescere le proprie professionalità;
5) i 48.000 euro venivano indirizzati sul capitolo delle prestazioni di servizi in luogo del capitolo sulla formazione, con ciò eludendo i limiti alle spese per attività di formazione che erano stati fissati dall’art. 6 comma 13 del D.L. n. 78/2010 e ribaditi dalla stessa Giunta provinciale con propria deliberazione n. 334 del 9 giugno 2011, laddove si stabiliva il limite annuo per la formazione in soli € 29.811;
6) come se ciò non bastasse, è il Testo unico del pubblico impiego (D.Lgs. n. 165/2001) a prescrivere, all’art. 7-bis concernente la formazione del personale, che le pubbliche amministrazioni “nell’ambito delle attività di gestione delle risorse umane e finanziarie, predispongono annualmente un piano di formazione del personale (…). Il piano di formazione indica gli obiettivi e le risorse finanziarie necessarie, nei limiti di quelle, a tale scopo, disponibili”; inutile aggiungere che tale piano annuale della formazione non è mai stato adottato dalla Provincia;
7) frattanto, un paio di sindacati hanno chiesto notizie e chiarimenti su quanto accaduto senza che l’Amministrazione si sia degnata di fornire alcuna risposta;
8) inoltre, nonostante ripetuti solleciti scritti da parte di alcuni dipendenti, né il Direttore Generale né l’Assessore al Personale si sono mai degnati di chiudere la procedura selettiva avviata o di fornire un qualche straccio di giustificazione, così che i curricula inviati dai dipendenti che avrebbero voluto partecipare alla selezione per il Master giacciono tristemente dentro un cassetto;
9) il Capo di Gabinetto ha chiesto e ottenuto dalla Giunta apposita deliberazione (n. 513 del 04.10.2012) di incremento di € 5.000 dei fondi occorrenti per “la necessità di soddisfare le esigenze relative alle missioni del personale”.
Infine, segnaliamo che il citato art. 6 comma 13 del D.L. n. 78/2010, oltre a fissare i limiti di spesa per le attività di formazione del personale, sancisce una precisa sanzione qualora si violino tali limiti: “Gli atti e i contratti posti in essere in violazione della disposizione contenuta nel primo periodo del presente comma costituiscono illecito disciplinare e determinano responsabilità erariale”.
La Redazione de I Due Punti
Commenta
Commenti