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Pinocchio, Lucignolo e l'isola che c'è di Befacchia

di Miss Marple
3 minuti

In piazza Martiri va in scena, a sorpresa, la favola di Pinocchio. Un siparietto inedito quello che si è casualmente composto ieri mattina. Ma, si sa, il caso, quando ci mette lo zampino, sa essere perfido e sfiorare la ferocia. Guido Campana deve tagliare il nastro, e ci mancherebbe che non si tagliasse!, della pista di pattinaggio. Mario Cozzi deve aprire le danze cioccolatose. Tutto come da copione. L'atmosfera è quella dei giorni di festa al paese. Gente. Tanta. Che guarda curiosa. Che si fa tentare. Assaggia, anzi degusta. E compra piccole stranezze fatte di cioccolato. Colori. Perfino nel cioccolato che è azzurro e rosa come i pulcini che una volta tingevano, nelle fiere di campagna, di colori zuccherosi per renderli più invitanti all'acquisto. Aroma di cacao in tutte la salse. Con l'olio. Con la vodka. Con il peperoncino. Con l'Amarone. Con quellochevuoitu. Evvai! La fabbrica del cioccolato apre i battenti. Gli omini umpa lumpa dai seminterrati della politica mettono il naso fuori a farsi baciare la fronte dal raggio di sole della visibilità fugace. Gomito a gomito con la cioccolateria apre, invitante, la “diavoleria” del ghiaccio sintetico che sarà pure ecologica e anticaduta ma la percepisci come addentare una coscia di pollo di plastica delle cucine giocattolo delle bambine. Eccolo il paese dei campanelli. Un vorticoso giro di giostra. Di quelli che sali e fai fatica a scendere. Sei stanco e fai fatica a scendere. Ti dà un po' la nausea e fai fatica a scendere. Tutta questa fatica a scendere la fai perché hai l'illusione di essere anche tu della compagnia. Profumi anche tu di cioccolato. Piroetti anche sul ghiaccio che non c'è, come l'isola di Bennato, pure se stai solo lì a guardare. Poco più in la, nel gazebo infelice che domina la piazza, si svolge un altro piccolo evento. La presentazione da open day del liceo Aeronautico di Corropoli. Preside “riciclato”, ed è un  bellezza vederlo di nuovo in mezzo ai ragazzi, è Lino Befacchia, filosofo gentiluomo della vita e della politica. I suoi ragazzi hanno la passione del cielo. Delle ali metalliche. Della disciplina che nasce dal pla volontà di perseguire un sogno. Sono lì ordinati. Un po' “strani” a noi che a quella nitidezza non siamo più abituati. Giacche. Cappotti blu. Sciarpe candide al collo. Sono determinati a portare avanti una scelta. La loro. Che, piaccia o non piaccia, è una scelta che richiede una formazione attenta. Che passa per il chinarsi silenzioso sui libri. Per l'affrontare la vita secondo dei codici. Il sogno è impresso nei loro occhi. Distribuiscono opuscoli informativi di quella bella scommessa vinta che è la loro scuola. Distribuiscono sorrisi belli e misurati che del venditore non hanno proprio niente. E per fortuna, perché di venditori ce n'è già abbastanza. In questa riedizione cittadina delle pagine di Collodi, caduta in un sabato mattino, per fortuna, Pinocchio e Lucignolo non si incontrano e non si incontreranno mai. L'uno pattina, l'altro vola. E vuoi mettere la potenza del volo, quello vero?

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