Salta al contenuto principale

Il Libro...L'insostenibile leggerezza dell'essere

di Maria Cristina Marroni
3 minuti

Ero una ragazzina quando ascoltavo alla radioQuesta insostenibile leggerezza dell’essere” di Antonello Venditti. Solo molto tempo dopo ho scoperto che quella canzone citava il titolo di un libro tanto famoso quanto complesso ed enigmatico.

I protagonisti sono quattro, ma né la trama né le loro storie sono essenziali per godere delle vibrazioni di uno dei romanzi più inquieti ed inquietanti della letteratura moderna. L’autore, Milan Kundera, è un maniaco delle parole che usa con l’attenzione di un bisturi perché è di esse che si compone lo spirito stesso dei suoi personaggi.

Se all’apparenza il libro racconta di un quadrilatero amoroso che attraversa i dispetti del caso e le vicissitudini della storia, in realtà l’attenzione è costantemente rivolta alla fisiologia umana e alle questioni filosofiche e metafisiche che le sono proprie.

I fatti meritano di essere raccontati nella misura in cui siano rappresentativi di altrettante domande che turbano la coscienza e la scuotono alla ricerca di senso.

L’esistenza umana è intessuta della tragedia che la rende unica e per ciò stesso irripetibile, con il risultato della perdita di ogni valore e della evanescenza di ogni singola vita.

È un libro che si occupa della fedeltà e delle sue ombre, come la paura dell’abbandono e il senso di dipendenza che lega gli amanti, ma l’introspezione conduce all’analisi di come e quanto sia condizionante per l’io essere l’oggetto dello sguardo altrui, con le conseguenti modifiche dei propri atteggiamenti.

I rapporti fra uomo e donna possono a volte sembrare leggeri, e tale leggerezza appare perfino una dote, ma il tempo capovolge le sensazioni, tramuta in difetti quelli che erano pregi, appesantisce la leggerezza al punto da renderla insostenibile e far schiantare le relazioni su un muro di delusione.

Rimane l’urgenza di vivere, di farlo sempre al presente, di comprendere i contrasti e di unificare gli opposti, in ogni caso di non tralasciare niente e di spingersi comunque al fondo di ogni questione, svelando l’Ulisse che è in ognuno di noi, con i suoi contrasti e le sue inquietudini.

Certamente ogni singola esistenza, così come le esperienze che la compongono, osservata dall’esterno con la freddezza di un entomologo appare insignificante e di nessun rilievo. Eppure l’assenza di senso e l’inconsistenza delle umane vicende stride indicibilmente con la coazione a cercare comunque un significato alla vita e a dare un peso alle cose, poiché la leggerezza le priva finanche della loro vita intrinseca.

Romanzo bellissimo e angosciante, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” racchiude nell’ossimoro del titolo l’intero caleidoscopio delle sensazioni contrastanti e perturbanti che lo costituiscono, delle emozioni percepibili e sotterranee, dei sensi di colpa incancellabili, dei detti e non detti, delle vicende che si vedono come di quelle invisibili o nascoste, di cui si avverte comunque la caliginosa presenza.

Il vuoto, alla fine, pesa sulla coscienza più di ogni altra cosa e la vertigine provoca disturbi anche a chi si trova a terra e non sale mai in alto, ma precipita comunque nelle spire del proprio destino.


 

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Nulla di nuovo sotto il sole . Per chi non conosce il testo potrebbe essere utile precisare che la storia si svolge a Praga nel 1968. La prima coppia: tomas e tereza; lui , chirurgo, ama la professione e le donne. Lei , gelosa lo vorrebbe solo per lei. Tuttavia pur sapendo che il marito la tradisce , sente che nei sentimenti le rimane fedele. ...proprio come capita nella nostra città! La seconda coppia: franz e sabina, troppo diversi per capirsi; lui è spostato, lei è l'amante . Quando franz parla del suo tradimento alla moglie , lei ascolta con distacco , freddezza e rancore. E l' amante che fa? Sabina lo lascia perché il loro amore ormai pubblico è ormai intollerabilmente pesante. .....anche tali situazioni non sono rare nelle nostre contrade! L'autore ci dice che nessuno può sperimentare due volte lo stesso legame, perché ogni storia è definitiva ed irripetibile. ......proprio come sosteneva il filosofo greco Eraclito con il suo Panta rei (tutto scorre). Non si può non ricordare che il bel libro è stato ritenuto un atto di accusa sincero e vigoroso al comunismo ed il potere inteso come forza bruta dei mediocri. A causa del libro , kundera fu espulso (tanto per cambiare) dal partito comunista del tempo (1984?
Condivido pienamente il commento di Aznavour: sembra di leggere la triste e consueta storia di questa povera Città. Lessi il libro moltissimi anni fa e lo ricordo vagamente, ma ricordo le interessanti riflessioni di natura filosofica. Questa è la giusta occasione per ritrovarlo.
La leggerezza dell'essere...21 grammi il peso dell'anima...
"La vera bontà dell'uomo si può manifestare in tutta purezza e libertà solo nei confronti di chi non rappresenta alcuna forza" (Kundera)
Il sapore degli antichi libri e delle antiche letture rimane a lungo sotto il palato, lasciando un gusto che speriamo non svanisca tanto presto. Ai più fortunati tocca l'esperienza felice di avere il tempio di "rileggere" e di rinfrescare quel gusto, potendolo così far durare un po' di più. Il crimine più grave che a volte la scuola e gli insegnanti commettono è quello di non trasmettere il "piacere" della lettura. Facciamo di tutto per far interpretare la lettura come un piacere e non come un dovere. Facciamoli amare i libri. L'alternativa è l'insostenibile pesantezza del non essere.
Gentile Prof. Serpentini, La ringrazio per il suo prezioso contributo. Condivido pienamente le Sue parole.