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Il Libro...OPINIONI DI UN CLOWN

di Maria Cristina Marroni
2 minuti

“Opinioni di un clown”, scritto da Heinrich Böll nel 1963 e ambientato nella Germania post-bellica, è un romanzo senza filtri e finzioni, intriso di un moralismo intransigente.

Hans Schnier, il protagonista, è un pagliaccio che racconta la sua storia in prima persona, ma non fa sorridere. Perché lui è estremamente triste. È un perdente ("Io sono un povero diavolo molto semplice, sincero e privo di complicazioni"), che vive una profonda crisi personale e professionale, sconfitto da quella stessa società che ha cercato di osteggiare.  Rampollo di una ricca famiglia di industriali, si ribella al conformismo, sceglie la via dell’autonomia e crede, da inguaribile idealista, di aver trovato l’amore eterno in Maria.

Maria però lo abbandona per andare a vivere con un altro uomo, con cui condivide la fede cattolica e un identico ideale di vita borghese. Ma Hans non accetta, da convinto monogamo, questa realtà. A lui sarebbe impossibile condividere l’intimità, gli sguardi, i piccoli gesti quotidiani con una persona diversa: “Io non potrei nemmeno lavarmi i denti con un’altra”. 

Il tempo della storia è assai ridotto, in poche ore il protagonista ripercorre con ironia e cinismo, nella sua casa di Bonn, la propria vita fallimentare e lancia un atto di accusa feroce contro la società, la religione, la famiglia. Nonostante viva sua crisi emotiva lacerante, Hans conserva uno sguardo lucido sull’ipocrisia della società contemporanea, che si muove come impazzita verso il benessere, cercando di dimenticare celermente le aberrazioni del Nazismo, che prima aveva invece assecondato. È una condanna senza sconti quella di Böll al suo Paese.

Hans è un puro, che si trucca con il cerone e indossa una maschera per apparire forte. Perché nascosti, si riesce a esprimere più liberamente i propri pensieri. Ma un clown è un buffone e chi darebbe credito alle opinioni espresse in una pantomima?

Io sono un clown, e faccio collezione di attimi”.  Sono sufficienti pochi attimi per dirsi felici, ma quelli di Hans appartengono al passato. Il lettore attende un coup de théâtre, ma il lieto fine non ci sarà. E il romanzo si conclude amaramente, con il protagonista truccato da clown costretto a mendicare.

La storia di Hans non è lieve e come un macigno ripercorre i nostri periodi d’ombra, di desolazione e fatica.  Chi ha letto il libro ricorderà sempre con tenerezza “il clown che piange nella vasca da bagno, mentre il caffè gli gocciola sulle pantofole”.




 

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Commenti

Non ho letto il libro,ma presto lo faro',perché il pezzo domenicale di qualita' ci regala motivi per rimanere incantati. Grazie E buona domenica.
QUEL PAGLIACCIO TEDESCO, FALLITO CHE RIVISITA LA SUA VITA SENZA FILTRI non mi ha mai attratto, come non mi attrae la narrativa tedesca . da quel poco che so il libro in commente è cupo e difficile. nonostante le 250 pagine non c'è spazio per un sorriso. dalla bella recensione trapela un personaggio - hans il pagliaccio - che non desidera uniformarsie vuole restare rigorosamente monogamo; donne o idee fa poca differenza ! tuttavia vorrei ricordare, per la verità, che boll, il premio nobel boll, era ateo, anarchico,moralista, fu anche accusato di essere un simpatizzante della r.a.f., ricordate? la rote armee fraktion. il libro in commento fu molto gettonato durante gli anni di piombo e il premio fu conferito in quel periodo, in virtù di quel libro e, forse, anche per blandire un uomo di grande cultura come il tedesco boll, potenzialmente pericoloso in quel contesto storico.......democratie......rèpètez....DE - MO -CRA - TIE !
Grande libro, in esso è inserita una delle critiche più aspre alla religione cattolica. La cerco (ma non è l'unica!) e la ritrovo in Rete: “Lo so, credere a questa religione è difficile. Resurrezione della carne e vita eterna. Spesso Maria mi leggeva la Bibbia. Dev’essere difficile credere a tutto questo. Più tardi ho letto persino Kierkegaard (una lettura utile per un individuo prossimo a diventare un clown). Era difficile, ma non faticoso. Non so se ci sia gente che ricama tovaglie su disegni di Picasso o di Klee. A me quella serata fece questa impressione, come se quei cattolici progressisti si lavorassero all’uncinetto dei grembiuli di Tommaso d’Aquino, Francesco d’Assisi, Bonaventura e Leone XIII. Grembiuli che naturalmente non arrivavano a coprire le loro nudità, perché non c’era nessuno fra i presenti (all’infuori di me) che non guadagnasse almeno i suoi millecinquecento franchi al mese. Era così imbarazzante anche per loro, che più tardi si sfogarono diventando cinici e snob…” (Heinrich Böll, “Opinioni di un clown”).
non sono riuscito a terminare il libro per ben due volte... l'ho voluto, ho ripreso il libro eppure l'ho abbandonato ancora. ho pensato che boll fosse nel pagliaccio ma sbagliavo... poi ho letto rapporti politici sui sentimenti della nazione e ho cambiato giudizio. opera gigantesca sono le parole giuste per quelle sole 52 pagine al di là della stessa letteratura... un libro che non ti lascia uguale dopo che lo hai letto. buona serata