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La provincia di Teramo (non) si esprime sugli idrocarburi

di Enzo Di Salvatore
5 minuti

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Nella seduta di ieri, 16 dicembre 2011, il Consiglio provinciale di Teramo ha respinto la “richiesta di adozione di una mozione contro la ricerca e le trivellazioni di idrocarburi” presentata da Riccardo Mercante, consigliere dell’IdV.
Con ciò si invitava il Presidente della Giunta provinciale a chiedere al Presidente della Regione Abruzzo “l’attuazione di una moratoria sul rilascio dei permessi di ricerca di idrocarburi liquidi e/o gassosi sul territorio provinciale e regionale”, nonché “la revisione della normativa regionale sul rilascio dei permessi di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi, prevedendo il puntuale coinvolgimento delle Istituzioni locali e maggiori garanzie contro possibili manovre speculative legate all’ottenimento dei titoli autorizzativi”.
La richiesta, inoltre, intendeva impegnare il Presidente della Giunta Provinciale “a proseguire nelle iniziative di contrasto alle attività di prospezione, ricerca e coltivazione degli idrocarburi sia per mare che per terra nel territorio provinciale e regionale”, “a chiedere l’invio alla Regione Abruzzo di osservazioni negative” da parte della Provincia di Teramo e “a riferire tempestivamente al Consiglio provinciale circa l’esito delle iniziative che vorrà intraprendere, anche per il tramite dell’Assessore delegato in materia, in relazione agli impegni e a tutto quanto come sopra esposto”.

Le ragioni che hanno portato il Consiglio ad esprimersi negativamente sulla proposta di Mercante sono state riassunte dall’Assessore provinciale all’ambiente Francesco Marconi in questo modo: “Non ci pare corretto né utile porre un divieto generico e assoluto su questioni che invece vanno valutate scientificamente e tecnicamente di volta in volta, soprattutto perché la Regione Abruzzo, fra le prime in Italia e recependo specifiche richieste avanzate dalle quattro Province, ha regolamento questo tipo di attività limitandolo fortemente, tanto è vero che sin dall’inizio della legislatura non è stata autorizzata alcuna estrazione e lavorazione di idrocarburi liquidi” (fonte: www.cityrumors.it/teramo/politica/trivellazioni-nel-teramano-respinta-la-moratoria-dellidv-in-provincia-41142.html).
Per Marconi la conclusione è, pertanto, la seguente: “bisogna ragionare e approfondire il tema” (fonte:
http://www.altraparola.it/l-altra-politica/1345-il-consiglio-provinciale-non-chiude-agli-idrocarburi.htm).
Dal canto suo, il Presidente della Provincia Catarra ha ricordato come vi sia una differenza sostanziale tra idrocarburi liquidi e idrocarburi gassosi, essendo a tutti noto che “il metano ci dà una mano” (fonte: http://www.altraparola.it/l-altra-politica/1345-il-consiglio-provinciale-non-chiude-agli-idrocarburi.html).

La richiesta di Mercante lambisce più aspetti della problematica degli idrocarburi e pone sul tappeto questioni di evidente carattere politico.
Da questo punto di vista, non spetta a me valutare se le posizioni manifestate con il voto di ieri siano o no condivisibili: i cittadini sapranno giudicare ed ognuno si assumerà la responsabilità delle proprie azioni. Quel che qui interessa è, invece, il piano giuridico della problematica; e da questo punto di vista, a me pare che la richiesta avanzata da Mercante non sia affatto campata in aria.
Per almeno due ragioni. Anzitutto perché, in relazione alle istanze volte ad ottenere i due permessi di ricerca di idrocarburi in Provincia di Teramo, essa coglie un punto centrale della vicenda, ossia: che contrariamente a quanto sostiene il Presidente della Provincia, le richieste non hanno ad oggetto solo il gas, ma anche il petrolio. In secondo luogo, perché con essa si ribadisce quanto da almeno due anni si tenta di spiegare e che cioè la Regione ha senz’altro competenza in materia di idrocarburi e che può esercitare detta competenza nel rispetto della Costituzione. La qual cosa va esattamente nel senso presupposto da Mercante e, cioè, che:
1) gas e petrolio devono essere disciplinati unitariamente, soprattutto per quel che concerne la fase della ricerca, in quanto, sul punto, la legge regionale n. 48 del 2010 risulta manifestamente irragionevole: le compagnie petrolifere, nel corso di un eventuale giudizio dinanzi al TAR, potrebbero, infatti, sollevare la questione di illegittimità costituzionale, lamentando che la disciplina sulla ricerca degli idrocarburi liquidi, recata dalla legge regionale, finisce per estendersi anche alla ricerca degli idrocarburi gassosi, non contemplata, invece, dalla legge regionale, non essendo, appunto, possibile mantenere tecnicamente distinti i due tipi di ricerca;
2) che gli enti locali devono essere coinvolti in ogni fase delle attività relative agli idrocarburi e, dunque, anche in quella che riguarda la ricerca: la legge dello Stato (n. 99 del 2009) ha illegittimamente estromesso gli enti locali dal procedimento che mette capo al rilascio del permesso di ricerca; e ciò in evidente violazione dell’art. 118 della Costituzione, che stabilisce che, per esigenze di carattere unitario, le funzioni amministrative possono essere esercitate sì dallo Stato, ma nel rispetto del principio di leale collaborazione.
Ed aver estromesso gli enti locali dalla partecipazione al procedimento destinato a concludersi con l’eventuale rilascio del permesso di ricerca non mi pare un buon esempio di leale collaborazione. Ma sono cose che si vanno ripetendo da tempo, appunto: di cosa altro dovremmo ancora ragionare?

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Commenti

Complimenti professore. Lei è una speranza per la nostra vita e il nostro territorio. Il futuro è nelle nostre mani.
Egregio Professore, desidero ringraziarla personalmente e pubblicamente per il suo competente approfondimento. Da parte mia non posso che rilevare l'irresponsabilita' della maggioranza provinciale nel consiglio di ieri. Non torno qui, per non annoiare i lettori, sulle fumose argomentazioni dell'assessore o sull'arrampicata sugli specchi del presidente Catarra, ma va segnalato che alcuni consiglieri di maggioranza si sono sfilati dagli ordini di scuderia ad iniziare dal capogruppo pdl Micheli per finire al liberal-socialista Di Marco che nella sua Roseto ha avuto un sussulto di amor di patria ed ha votato a favore della mozione. Continuo a pensare che ci sono decisioni, scelte quale quella in argomento o la prossima sugli inceneritori, che avendo ripercussioni dirette, strutturali, economiche ed ambientali sulle generazioni future, non dovrebbero essere nella disponibilita' del politico di turno ed del suo cerchio magico , ma della cittadinanza tutta. Ovviamente prescindono anche dal colore politico. Penso per esempio a quanto e' stato fatto per Ortona o al terzo tunnel sotto il Gran Sasso (..non quello della Gelmini..s'intende!!).
Egr. Prof. Di Salvatore ed Egr. Sig. Mercante , mi chiamo Anna Donato e vivo in provincia di Pescara, dove il problema non è meno grave, anzi, penso , abbiano fatto richieste per la ricerca di idrocarburi proprio nelle vicinanze della zona in cui abito. Un anno fa c.a. io e le mie amiche abbiamo fondato un movimento apolitico con sede a Montesilvano : " LA CITTA' DELLE DONNE". Ci muoviamo principalmente in rete, ma non solo. Recentemente ho proposto alle altre (abbiamo c.a. 300 contatti in tutto l'Abruzzo) di organizzarci per informarci e informare i cittadini su ciò che sta succedendo. Anche noi pensiamo che una mobilitazione generale, ferma, compatta e motivata, possa far desistere dal vergognoso progetto. Se foste disposti a darci una mano, vi allego la ns. mail : lacittadelledonne0gmail.com Grazie
Condivido quel che dice il Consigliere Mercante e lo ringrazio. Grazie anche alla signora Di Saverio. Ricordo che il 26 dicembre scade il termine per la presentazione delle osservazioni da inviare in Regione circa l'assoggettabilità a VIA dei progetti presentati. Per la signora Donato: le ho appena inviato una e-mail con i miei contatti, ma è tornata indietro. Può controllare? Grazie!
Gent.mo Professore, putroppo abbiamo già riscontrato questo problema tanto che cambieremo al più presto l'indirizzo. Forse ha digitato la o (lettera alfabetica) invece dello zero ? Nel caso ci fossero altri problemi me lo comunichi, per cortesia, con lo stesso mezzo che provvederò a mandarle il mio indirizzo personale. La ringrazio per l'attenzione e a presto.