Salta al contenuto principale

Oncologia Teramo: Lettera di una madre

4 minuti

Sono la mamma di una ragazza di 27 anni che l’anno scorso ha subito un intervento per un tumore al seno, una malattia che purtroppo ancora oggi ci fa tremare e che cambia l’esistenza di chi ne viene colpito e di chi gli sta vicino.
Il dolore che abbiamo provato quando a mia figlia è stata diagnosticata questa malattia è indescrivibile. Però, dopo il primo momento di sconcerto, io, mio marito, gli altri due figli e il ragazzo di mia figlia abbiamo cercato di reagire e di fare tutto il possibile per aiutarla a guarire, rivolgendoci a quanto di meglio ci fosse a livello sanitario.
Vorrei spendere due parole a favore di questa ragazza che (noi lo sapevamo già) ha mostrato un carattere straordinario e combattivo, in grado di infondere coraggio anche a noi che le siamo vicini. Dopo un primo consulto a Milano, mia figlia è stata operata a L’Aquila da un’equipe medica eccezionale, oltre che per la grande competenza, anche per l’umanità e la delicatezza con cui tratta i pazienti. Dopo l’intervento, e in seguito a una visita allo IEO di Milano, è stata sottoposta a un periodo di terapia veramente pesante presso i reparti di oncologia e di radioterapia dell’ospedale Mazzini di Teramo.
E’ stato proprio in questa occasione che abbiamo potuto constatare che la nostra piccola città, nonostante tutti i problemi che negli ultimi anni ha dovuto affrontare, può vantare due gioielli dal punto di vista sanitario. Il dottor Pancotti con tutto il suo staff di oncologi e il dottor D’Ugo con l’equipe di radioterapia hanno fatto di questi reparti due fiori all’occhiello della sanità abruzzese e nazionale. I due primari, i medici e tutto il personale infermieristico dovrebbero costituire un esempio per tutti coloro che operano in un settore così delicato. Oltre ad essere eccellenti professionisti, sono persone che si mettono a completa disposizione dei pazienti e che sanno infondere in essi quel coraggio e quella voglia di combattere di cui hanno assoluta necessità. E credo che ormai sia noto a tutti che l’approccio psicologico sia molto importante.
Purtroppo da un po’ di tempo leggo e ascolto della possibilità di accorpare, smembrare o smantellare il reparto di oncologia. Sinceramente non posso credere a questa eventualità, non posso immaginare che questi pazienti (che nella nostra provincia aumentano sempre più) vedano soppresso quello che per loro è un punto di riferimento medico e umano fondamentale.
Io non sono nessuno per rivolgermi ai nostri politici e dirigenti sanitari locali, ma faccio loro appello come madre di una giovanissima ragazza che in questo periodo così duro ha affrontato la malattia nel migliore dei modi, non solo perché sostenuta dall’amore del suo ragazzo e della sua famiglia, ma anche perché supportata da professionisti, medici e infermieri che hanno saputo trasmetterle quella speranza e quel coraggio necessari per affrontare una prova così impegnativa.
Concludo questa lettera con una preghiera rivolta a coloro che possono cambiare le cose: fatelo, ma cambiatele in meglio, non toglieteci la speranza che questi momenti difficili possano essere superati. A tale scopo è indispensabile che i nostri medici possano continuare a svolgere il loro lavoro con serenità e in piena libertà.

Firmiamo tutti insieme la petizione per non far chiudere il reparto di Oncologia di Teramo. firmiamo.it//oncologia-a-teramo-non-deve-chiudere-firma-l-appello#.UD_xwQ81C9k.facebook

                                                                                                              Luana Ioannoni
 

Commenta

CAPTCHA

Commenti

buonasera ..leggo sempre con piacere i due punti..ultimamente pero ci sono articoli tipo questo che fanno veramente riflettere un po......ci si lamenta del traffico..del telefonino fuori moda....del tempo troppo caldo o troppo freddo...e cosi per tante altre cose...ma poi quando si leggono certe lettere si capisce che i veri problemi sono altri..... Più ... ma meno Abbiamo case più grandi ma famiglie più piccole… Più opportunità ma meno tempo… Più istruzione ma meno buon senso… Più conoscenza ma meno senso critico… Più esperti ma più problemi… Più medicine ma meno benessere… Siamo andati e tornati dalla luna, ma facciamo fatica ad attraversare la strada per stringere la mano ad un uomo vicino... Abbiamo prodotto più pc per registrare più informazioni, per replicare più documenti come non mai, ma siamo meno capaci di comunicare... Siamo imbattibili sulla quantità ma scarsi sulla qualità... Questi sono tempi da fast-food, ma dalla digestione lenta... Sono i tempi dei grandi uomini ma di carattere mediocre... Sono tempi in cui si realizzano profitti astronomici ma povere relazioni... Questa è un’epoca in cui tutto viene messo in vista sulla finestra, per occultare il vuoto della stanza... (Dalai Lama)
Un abbraccio alla sua famiglia.
Anche io ho avuto il cancro, per fortuna è passato un certo periodo, sono in attesa. Ma non è di questo che voglio parlarvi, voglio parlarvi della disumanità dell'uomo, senza retorica o letteratura becera e strumentale. Voglio parlarvi della cecità assoluta di chi non capisce, di chi sta nel suo recinto, senza pietas e fuori da quelle regole cristiane delll'insegnamento della Chiesa povera e vicino alla gente specie quella che soffre. Quando ero nell'UNITALSI, tanto tanto tempo fa, piangevo quando indossavo quella mia giacchetta con il colore e le insegne distintive, come ho pianto a leggere la lettera di questa madre. Oggi penso al Cardinale Martini, l'uomo del dialogo, come definito; questa è la Chiesa che voglio anche se non sono osservante, ma vivo in uno stato di religiosità intimistica. Allora chi ha la responsabilità di quello di cui stiamo discorrento, tutti, tutti, tutti, quando va in chiesa e si confessa e prende la comunione e stringe la mano al prossimo "scambiatevi il segno di pace", che pensa, che medita, riguarda ciò che fa nella vita anche a costo di andare contro la terrificante logica del risparmio, risparmio magari non per se stesso ? La diabolica logica dell'uomo meccanico ? Basta, lottare è la parola d'ordine. Giuseppe Massi.
Siamo solo in 571? Dove sono gli altri Teramani? Non abbiate paura.
Cara Signora, Le sono veramente vicino, leggendo la Sua storia sono rimasto colpito, nel 2005 quando mia moglie aveva anch'egli 27 anni abbiamo vissuto la stessa identica situazione, abbiamo percorso la stesse identiche strade, dopo un periodo difficile, tutto è andato per il meglio ed oggi sta bene. Tutto questo per darLe fiducia e coraggio. Un grande abbraccio a Lei e tutta la Sua Famiglia.