Mi dispiace constatare che sugli stipendi d’oro Chiodi si faccia scudo dell’assessore Caripineta; ma purtroppo fa parte del suo temperamento!
E comunque, poiche’ considero davvero non replicabile la sua dichiarazione, mi limito a dire che le daro’ ragione, se mostrera’ a me ed agli abruzzesi che rappresenta in Giunta la disposizione di legge o del contratto nazionale che l’hanno obbligata - come ha sostenuto – ad aumentare del 90% le retribuzioni di risultato di direttori e dirigenti della Regione.
Con l’intesa, pero’, che se non riuscira’ a farlo, dopo quello che mi ha detto, potro’ permettermi educatamente di suggerirle di occuparsi di altro.
Per il resto, mi fa piacere constatare che mi considera una specie di CO.RE.CO., addirittura con poteri di richiesta di annullamento o di rettifica degli atti; ma mi dispiace confessarle che, nonostante gli sforzi, non sono ancora riuscito ad organizzarmi in modo tale da operare un controllo di legittimita’ su tutta l’attivita’ amministrativa della Regione Abruzzo.
Ed in verita’ credo anche di non essere stato eletto per fare solo questo.
L’errore piu’ grande che l’Assessore Carpineta commette e’ quello di difendere l’indifendibile.
Le ho detto in piu’ occasioni – e non potra’ smentirlo – che se avesse avuto bisogno di aiuto da parte dell’opposizione per mettere in campo riforme difficili da far digerire l’avrei sostenuta, certo di poter convincere anche gli amici del Partito Democratico a fare altrettanto.
Le ho offerto questa disponibilita’ perche’ sapevo perfettamente quali e quante difficolta’ avrebbe incontrato, qualora avesse deciso con fermezza di aggredire un “bubbone” che costa all’economia regionale molto piu’ di quanto gia’ costino i loro stipendi d’oro.
Un “bubbone” alla continua ricerca di alleanze e di coperture politiche, perche’ solo fortissime coperture politiche possono consentire che oltre cento dirigenti vengano valutati tutti al “top”, in modo da assicurare a tutti, indistintamente, il massimo della retribuzione di risultato.
Ebbene, dopo quasi tre anni l’Assessore ha prodotto null’altro che una “confessione”, perche’ adottare una delibera che afferma che in futuro finiranno i premi uguali per tutti, vuol dire riconoscere che fino ad oggi sono stati elargiti premi uguali per tutti; in pratica vuol dire darmi ragione, senza se e senza ma e di questo la ringrazio.
In ogni caso, la mia disponibilita’ e’ rimasta inascoltata e l’Assessore e, con lei, Chiodi e la sua Giunta, hanno preso la loro strada, la solita, quella della difesa di una “casta” forse ancora piu’ potente di quella dei politici, mentre io ho continuato a percorrere la mia strada, quella che credo in molti ormai conoscano.
Tutto il resto sono solo parole, che umiliano ulteriormente una categoria, quella dei rappresentanti dei cittadini nelle istituzioni pubbliche, alla quale vorrei un giorno potermi onorare di appartenere.
Carlo Costantini
Capogruppo IDV Regione Abruzzo
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