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Docenti come “direttori d’orchestra”! Ecco la musica di Profumo

7 minuti

Torniamo a parlarne. Torniamo ad indignarci. Lo facciamo perché crediamo nella scuola, quella pubblica. Lo facciamo perché sosteniamo tutti i docenti precari d’Italia che rappresentano la forza di un’Istituzione che, senza di loro, andrebbe giù definitivamente.
Con un articolo del 26 Settembre ( www.iduepunti.it/abruzzo/26_settembre_2012/scuola-di-concorso ), abbiamo già messo in evidenza le nostre perplessità, quando il ministro Profumo ha tirato fuori dal suo cilindro il bando del Concorsone per “i giovani” italiani.
Ma ci faccia il piacere!!”, avrebbe risposto Totò all’Onorevole Cosimo Trombetta.
 
Così, a pochi giorni dall’iscrizione(6 ottobre), lo ripetiamo ancora: stando ai requisiti d’ammissione (art. 2 del Bando), questo Concorso potrà accogliere tra i suoi partecipanti davvero pochissimi giovani.
Inoltre per le modalità di preselezione(50 quiz online) e soprattutto per la tipologia di prove scritte ed orali previste(svolgimento di una lezione), Il Concorso si presenta come un’offesa per tutti i docenti che già da anni hanno ottenuto titoli di abilitazione per mezzo della SSIS( Scuola di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario) o precedenti Concorsi, o che, solo da pochi mesi, hanno sostenuto le prove di selezione per accedere al TFA, il tirocinio formativo attivo che, soppiantando la precedente SSIS, fino a qualche giorno fa era l’unico percorso obbligato per ottenere l’abilitazione all’insegnamento.
Di fronte all’inverosimile escalation, che ha portato i giovanissimi di ieri a diventare i precari di oggi e che porterà i giovanissimi di oggi a diventare i precari di domani, il Ministro Profumo si manifesta tranquillo e ribadisce in un’intervista a Il Messaggero: “Abbiamo avviato un processo di normalizzazione nel paese con regole chiare e trasparenti e che ha dei tempi predefiniti. Io credo che sia stato fatto un lavoro nel modo dovuto”.
E noi non lo crediamo caro Ministro,
innanzitutto perché questo Concorso apre le porte a docenti che per la maggior parte sono già abilitati e che da anni insegnano e stagnano nelle Graduatorie ad esaurimento.
Ci spiega perché dovrebbero partecipare di nuovo ad un Concorso, godendo già di un titolo abilitante? Le vorremmo anche sottolineare il fatto che, pur volendo aderire,  i docenti in possesso di abilitazione non potranno far valere la partecipazione al concorso come ulteriore titolo di abilitazione nel prossimo aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento.
E non solo!!!! Tutti coloro che, tra non abilitati, prenderanno parte a questo nuovo ed assurdo gioco di reclutamento e non vinceranno il Concorso, dovranno ripeterlo, poiché questa si presenta ormai come l’unica corsia preferenziale per abilitarsi ed aspirare all’immissione in ruolo (L'art. 13 comma 3 del bando prevede: “La vincita del concorso e la conseguente assunzione a tempo indeterminato conferiscono ai candidati in possesso dei requisiti di ammissione di cui all'art. 2 comma 2, 3 e 4 il titolo di abilitazione all'insegnamento. Pertanto, l'abilitazione - se già non in possesso- scatta nel momento in cui si rientra nel numero dei vincitori nel periodo di vigenza delle graduatorie, cioè a.s. 2013/14 e 2014/15).

Per farle capire perché oggi un docente iscritto in una Graduatoria ad Esaurimento si sente offeso, le prendiamo come esempio( e valga per tutti) l’esperienza di una docente:
Laurea in Lettere, a seguire abilitazione all’Insegnamento nella Scuola secondaria su due classi di concorso A043( Italiano, storia e geografia scuola media) e A050( Italiano, storia e geografia nelle scuole superiori di II grado) ottenuta con due anni di Scuola di Abilitazione a numero chiuso, fatta di esami in itinere, tirocini formativi in aula ed Esame finale di Abilitazione. Per sopravvivere e godere di un punteggio migliore ha poi sostenuto 4 Master e un Corso di Perfezionamento( tutto a sue spese!).
Oggi è lei ad essere ESAURITA!!!! E non la graduatoria in cui è impantanata.
L’offesa inoltre deriva dal fatto che gli esami di ammissione alla SSIS prevedevano una fortissima selezione, dove sul banco di prova erano messe davvero le conoscenze, le capacità e le competenze dei partecipanti in merito a tutte le materie. Altro che quizzone!!!
Ma dove è finita la meritocrazia!?

Esprimiamo forti dubbi anche sulla trasparenza che nelle sue procedure potrà osservare questo Concorso, visto che in Italia ci siamo sempre distinti per “la spinta d’accompagnamento”. Per l’Abruzzo valga l’ultimo Concorso per il reclutamento dei Dirigenti scolastici: diversi sono stati i Presidenti di Commissione che hanno preferito dimettersi a causa delle forti pressioni ricevute in corso d’esami.

La motivazione e la passione dei docenti italiani è davvero a rischio. E con esse il loro futuro.
Come se non bastasse, ecco le ultimissime affermazioni di Profumo che, convinto del rispetto della tempistica prefissata, annuncia addirittura che già nell’estate 2013 ci sarà un altro concorso ancora, con nuove regole. Un Ministro che mangia davvero pane ed ottimismo e che abbozza le caratteristiche di quello che definisce il PRIMO CONCORSO DELLA NUOVA ERA!!! E speriamo non sia quella glaciale!
Ecco cosa afferma:  “È prevista la riduzione del numero delle classi di concorso e si punterà a modernizzare il reclutamento dei docenti in modo che ci sia maggiore connessione tra nuova domanda di formazione dei ragazzi e la preparazione degli insegnanti. Nel futuro il trasferimento della conoscenza non avverrà solo all’interno della scuola ma ci saranno tante fonti di conoscenza. Il docente sarà un direttore d’orchestra, avrà il compito di organizzare informazioni e conoscenze”.

La risposta a questo punto sarebbe quasi istintiva. Ma ci tratteniamo dal manifestarla.
Questione di eleganza.
Una cosa è certa, con metafore o senza metafore, questa musica, caro Profumo, a noi non piace!
Abbozziamo solo una riflessione: forse lei, Ministro, non se ne è mai accorto, ma i docenti delle scuole italiane, già da molti anni, nel ruolo di “insegnanti”, “psicologi”, “assistenti sociali”, “confidenti dei genitori”, assolvono a compiti ardui e diversi tra loro.
Oggi lei propone di farli diventare direttori d’orchestra! Chissà cosa accadrà domani!!


Nel video: i precari della scuola contestano il Ministro Profumo.
www.youtube.com/watch

La Redazione de I Due Punti

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Commenti

Non capisco: ma i non abilitati possono o no concorrere??? Qualcuno mi può rispondere???
@ Francesca. Anche se non mi interessa direttamente ho letto il bando, anxhe gli abilitati possono concorrere, comunque questo è il link http://www.istruzione.it/web/ministero/cs250912
Per Francesca: buongiorno! Nell'articolo "A scuola di Concorso" del 26 Settembre la Redazione de I due Punti ha dato risposta proprio alla domanda che lei pone. In sintesi, senza abilitazione può partecipare soltanto chi ha conseguito un diploma entro giugno 1999, oppure una Laurea quadriennale entro l’anno accademico 2001/2002 o una laurea quinquennale entro il 2002/2003. Per volerle essere più di aiuto le riporto testualmente quanto riportato nell'art. 2 del bando: 1. Ai concorsi sono ammessi a partecipare i candidati in possesso del titolo di abilitazione all’insegnamento nella scuola dell’infanzia o primaria o secondaria di I e II grado, conseguito entro la data di scadenza del termine per la presentazione della domanda, ivi compresi i titoli di abilitazione conseguiti all’estero purché riconosciuti con apposito decreto del Ministero. 2. Sono altresì ammessi a partecipare, ai sensi dell’articolo 2, comma 1 del decreto interministeriale 10 marzo 1997: a) per i posti della scuola primaria, i candidati in possesso del titolo di studio comunque conseguito entro l'anno scolastico 2001-2002, ovvero al termine dei corsi quadriennali e quinquennali sperimentali dell'istituto magistrale, iniziati entro l'anno scolastico 1997-1998; b) per i posti della scuola dell’infanzia, i candidati in possesso del titolo di studio comunque conseguito entro l'anno scolastico 2001-2002, al termine dei corsi triennali e quinquennali sperimentali della scuola magistrale, ovvero dei corsi quadriennale o quinquennale sperimentale dell’istituto magistrale, iniziati entro l'anno scolastico 1997-1998. 3. Sono inoltre ammessi a partecipare, per i posti di scuola secondaria di I e II grado, ai sensi dell’articolo 2 del decreto interministeriale 24 novembre 1998, n. 460, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 131 del 7 giugno 1999: a) i candidati che alla data del 22 giugno 1999 (data di entrata in vigore del citato decreto interministeriale) erano già in possesso di un titolo di laurea ovvero di un titolo di diploma conseguito presso le accademie di belle arti e gli istituti superiori per le industrie artistiche, i conservatori e gli istituti musicali pareggiati, gli ISEF, che alla stessa data consentivano l’ammissione ai concorsi per titoli ed esami per il reclutamento del personale docente; b) i candidati che abbiano conseguito i titoli di cui alla precedente lettera a) entro l’anno accademico 2001-2002, se si tratta di corso di studi quadriennale o inferiore; entro l’anno accademico 2002-2003, se si tratta di corso di studi quinquennale, nonché i candidati che abbiano conseguito i diplomi di cui alla lettera a) entro l'anno in cui si sia concluso il periodo prescritto dal relativo piano di studi a decorrere dall'anno accademico 1998-1999; 4. Per i posti di insegnante tecnico-pratico, sono ammessi a partecipare i candidati in possesso del titolo di studio di cui al decreto ministeriale 30 gennaio 1998, n. 39. 5. Le disposizioni di cui ai commi 2, 3 e 4 sono altresì applicabili ai candidati in possesso dei titoli di studio conseguiti all’ estero entro i termini indicati dai medesimi commi e riconosciuti equivalenti attraverso apposito decreto di equipollenza. 6. Non possono partecipare ai concorsi coloro che alla data di pubblicazione del presente decreto sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, 4^ Serie Speciale, Concorsi ed Esami, prestano servizio su posti e cattedre con contratto individuale di lavoro a tempo indeterminato nelle scuole statali. 7. I candidati devono altresì possedere i requisiti generali di accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni richiesti dal decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487.