Solo alcune brevi considerazioni in merito all’intervento dell’avv. Manola Di Pasquale a riguardo della triste vicenda del Consorzio Agrario di Teramo, rimandando i particolari alla conferenza stampa che nei prossimi giorni verrà convocata dalla Confederazione Italiana Agricoltori di Teramo.
Il dato di fatto da cui partire è che il Consorzio Agrario di Teramo, costituito quasi 100 anni fa (dicembre 1912), oggi non esiste più ed è stato incorporato dal Consorzio agrario di Chieti e Pescara che, come tutti gli addetti del settore sanno, era ridotto in condizioni disastrose. Il Consorzio Agrario era ed è un patrimonio degli agricoltori, di tutti gli agricoltori, portato però, purtroppo, al fallimento a causa di una cattiva gestione e travolto anche nel crack Federconsorzi, che ha rappresentato il più grosso scandalo finanziario europeo dal dopoguerra in poi e da cui solo la CIA ne è rimasta totalmente estranea. La gestione commissariale, dell'Avv. Di Pasquale, su cui noi abbiamo espresso apprezzamento e piena collaborazione, tanto da far partecipare personale del Consorzio, a numerosissime assemblee della Confederazione, cambiò linea guida improvvisamente, fino alla chiusura dei rapporti. Il Commissario Di Pasquale non ci convocò per tutto il 2009, nonostante reiterate richieste,rivolgendosi solo alla Coldiretti. Ricordo il nostro desiderio di coinvlgimento del consorzio come per esempio, con la manifestazione CIA, Tesori di Fattoria, giunta alla decima edizione.
Casualmente, a metà Gennaio 2010,venimmo a conoscenza della convocazione della vecchia assemblea dei soci finalizzata alla ricostituzione degli Organi del Consorzio. Chiedemmo a quel punto un incontro ufficiale con la Di Pasquale, sulle motivazioni reali, che l’avevano indotta a convocare l’assemblea senza la riapertura dei termini, che potesse consentire a tutti gli agricoltori, di poter diventare soci del Consorzio e quindi procedere alla ricostituzione degli Organi statutari. A domanda sull’argomento ed alla presenza di ben 4 testimoni, la Di Pasquale asserì che era stata una sua scelta precisa. Nel frattempo tale operazione fece registrare solo una cinquantina di soci ( causa decessi) e che avevano ormai quasi tutti perso i requisiti di soci avendo smesso di svolgere l’attività agricola. I fatti successivi sono noti. Venne svolta una assemblea alle 7,30 del mattino di Venerdi 19 Febbraio con una trentina di soci ultrasettantenni; venne modificato lo statuto per consentire l’ingresso anche di non soci all’interno del Consiglio di amministrazione; venne eletto presidente del Consorzio Pasetti, un chietino della Coldiretti. Manola Di Pasquale divenne vice presidente con un compenso fissato in € 10.000 annue.
Perché svolgere l’assemblea alle 7,30 del mattino se vi era la certezza di avere la maggioranza all’interno dell’assemblea? Perché estromettere oltre il 70% della rappresentanza dell’agricoltura teramana dal Consorzio Agrario visto che sono fuori sia CIA che Confagricoltura e Copagri? Come si fa a rilanciare l’attività del Consorzio Agrario sbattendo fuori dalla porta la stragrande maggioranza degli agricoltori teramani? Perché affidare la presidenza del Consorzio Agrario ad un chietino quasi che in provincia di Teramo non vi fosse nessun altro capace di ricoprire quel ruolo? Oltre a tutti i piccoli agricoltori che avevano capacità a rivestire quel ruolo non vi erano a Teramo i vari Barba, Savini, Cerulli, Nicodemi, Illuminati, Pepe al posto di un produttore di vino della provincia di Chieti? Come mai tutto ciò è avvenuto, nonostante le nostre durissime prese di posizione, nell’assordante silenzio della politica teramana di Destra, di Centro e di Sinistra? Chi aveva avallato questa scelta e con quali motivazioni? Perché fare un affronto simile a tutti gli imprenditori teramani visto che il chietino Pasetti non era socio del Consorzio e quindi chiunque altro imprenditore teramano poteva ricoprire quell’incarico? Come mai Manola DI Pasquale è andata sbandierando che qualche dirigente sindacale si era risentito solo perché gli era sfuggita la poltrona quando a quella poltrona, a 10.000 euro annue, era andata subito a sedersi lei che non era socia e sicuramente non era e non é un esperto del settore? Perché non ricordare che le tre Organizzazioni, eccetto Coldiretti, avevano inviato una raccomandata a tutti i vecchi soci invitandoli a non procedere alla ricostituzione degli Organi ma a riaprire i termini per ricostituire una vera base sociale visto che quella convocata non era più, dopo 14 anni, rappresentativa dell’agricoltura teramana? Perché mettere il Consorzio agrario di Teramo in mano ad un manipolo di ultrasettantenni che poi erano gli stessi che 14 anni prima avevano mandato in fallimento il Consorzio? Perché raccontare bugie come ha fatto Manola Di Pasquale ( ci sono registrazioni del confronto fra me e lei a Teleponte a testimonianza) per giustificare il proprio assurdo e incomprensibile comportamento?
ManolaDi Pasquale dichiara di avermi risparmiato querele: gli ho detto in diverse occasioni che io aspetto con ansia sue querele e lo riconfermo cosi potremmo finalmente verificare la verità. E veniamo anche ad alcuni interrogativi inerenti la questione morale. Come fa un presidente regionale del PD, partito di cui il sottoscritto è un dirigente, a stravolgere la rappresentanza dell’agricoltura teramana estromettendo la maggioranza degli agricoltori e ponendosi come elemento di divisione? Come fa a rendersi corresponsabile dello svolgimento di un’ assemblea alle 7,30 del mattino, ben sapendo di compiere atti che non potevano vedere la luce del sole? Come fa a dichiarare (documenti scritti che consegneremo in conferenza stampa) che comunque per lei “ Non vi era obbligo di sentire i sindacati agricoli” ? Certo che non vi era “obbligo” ma perché precedentemente li aveva ripetutamente sentiti e invece ha ritenuto opportuno di non sentirli proprio quando si compiva l’atto più importante del Consorzio? Perché non ha avvertito la sensibilità di incontrare oltre il 70% della rappresentanza degli agricoltori teramani prima di contribuire a mettere il Consorzio agrario in mano ad un chietino dando uno schiaffo a tutti gli imprenditori della Provincia di Teramo?
E’ questo lo stile democratico di un presidente regionale del PD? Come mai il Sindaco di Teramo e il Presidente della Provincia di Teramo, da me incontrati per sottoporgli documenti inequivocabili, in cui veniva dichiarato lo scippo del Consorzio Agrario di Teramo da parte del chietino Pasetti, pur saltando sulla sedia alla vista dei documenti, poi nulla hanno fatto? Come mai il Partito Democratico investito nelle persone del Segretario Provinciale, del Presidente provinciale e del Segretario regionale dopo un anno in cui un gruppo di dirigenti e amministratori del PD avevano chiesto con lettera aperta spiegazioni, a tutt’oggi hanno conservato il totale silenzio sull’argomento? Come mai Giacomo Di Pietro, che tanto si affanna la Di Pasquale a giustificare come se lui fosse incapace di farlo, quale rappresentante della Pro.Se.Me. o Consorzio Lombardo Veneto aveva locali a sua disposizione presso il Consorzio, senza pagare alcun affitto e in evidente conflitto di interessi, visto che lui percepiva provvigioni dalla fornitura di sementi ed altro, al Consorzio in maniera quasi esclusiva? Come mai l’impianto della concia delle sementi non ha mai dispiegato a pieno la propria funzionalità nonostante i soldi investiti? Chi aveva provveduto a quella ristrutturazione oltretutto con materiale non idoneo?
Queste sono solo una parte degli interrogativi che tu, caro Giancarlo, chiedevi di porre. Quando poi, infine, ho letto sul Blog “ I due punti” la dichiarazione della Di Pasquale che afferma “Non ho stima di De Fabritiis come persona e come politico, non mi interessa un confronto con lui”, vi confesso che ho tirato un sospiro di sollievo, perché il sapere che non vi è alcuna condivisione politica, comportamentale e di qualità morale con l'avv. Di Pasquale, mi ha tolto il dubbio sul senso reale della differenza, tra me e lei.
Osservazione finale e minimale: sarebbe ora che la Di Pasquale imparasse che il mio cognome è De Fabritiis e non De Fabriziis che ne è solo la pronuncia.
Giorgio De Fabritiis
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Commenti
Cara Contrariata ti regalo una soluzione. Non leggere ciò che può infastidire le tue certezze. Ci sono le previsioni del Tempo, volendo.
@Contrariata di una Lucia, ma certo, figurati, basta che non mi buchiate le gomme della macchina che non ho più un euro per ripararle. Io adoro i pareri contrari, ma quelli che ospitano un dubbio sulla propria verità.
Quindi, cara Morgana, stai dicendo che se la mia amica , manola Di Pasquale non fosse stata Presidente regionale del PD avrebbe avuto lo stesso l'incarico? Bene ne prendo atto. Non sono due tesserati qualsiasi. La prima è il PRESIDENTE REGIONALE..il Secondo è un dirigente che rappresenta 12000mila soci agricoltori. Ripeto 12000mila....fa tu. intanto ammassa...;)
@Lucia...solo perchè Morgana ha il sapore della massa...;) ma è di un altro spessore....
Tu sei una meteorina...;)
PS: Ovviamente scherzo non vorrei avere previsioni nefaste per il fine settimana.