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Pd nel caos. De Fabritiis risponde a Manola Di Pasquale

di I due Punti
8 minuti

Solo alcune brevi considerazioni in merito all’intervento dell’avv. Manola Di Pasquale a riguardo della triste vicenda del Consorzio Agrario di Teramo, rimandando i particolari alla conferenza stampa che nei prossimi giorni verrà convocata dalla Confederazione Italiana Agricoltori di Teramo.

Il dato di fatto da cui partire è che il Consorzio Agrario di Teramo, costituito quasi 100 anni fa (dicembre 1912), oggi non esiste più ed è stato incorporato dal Consorzio agrario di Chieti e Pescara che, come tutti gli addetti del settore sanno, era ridotto in condizioni disastrose. Il Consorzio Agrario era ed è un patrimonio degli agricoltori, di tutti gli agricoltori, portato però, purtroppo, al fallimento a causa di una cattiva gestione e travolto anche nel crack Federconsorzi, che ha rappresentato il più grosso scandalo finanziario europeo dal dopoguerra in poi e da cui solo la CIA ne è rimasta totalmente estranea. La gestione commissariale, dell'Avv. Di Pasquale, su cui noi abbiamo espresso apprezzamento e piena collaborazione, tanto da far partecipare personale del Consorzio, a numerosissime assemblee della Confederazione, cambiò linea guida improvvisamente, fino alla chiusura dei rapporti. Il Commissario Di Pasquale non ci convocò per tutto il 2009, nonostante reiterate richieste,rivolgendosi solo alla Coldiretti. Ricordo il nostro desiderio di coinvlgimento del consorzio come per esempio, con la manifestazione CIA, Tesori di Fattoria, giunta alla decima edizione.

Casualmente, a metà Gennaio 2010,venimmo a conoscenza della convocazione della vecchia assemblea dei soci finalizzata alla ricostituzione degli Organi del Consorzio. Chiedemmo a quel punto un incontro ufficiale con la Di Pasquale, sulle motivazioni reali, che l’avevano indotta a convocare l’assemblea senza la riapertura dei termini, che potesse consentire a tutti gli agricoltori, di poter diventare soci del Consorzio e quindi procedere alla ricostituzione degli Organi statutari. A domanda sull’argomento ed alla presenza di ben 4 testimoni, la Di Pasquale asserì che era stata una sua scelta precisa. Nel frattempo tale operazione fece registrare solo una cinquantina di soci ( causa decessi) e che avevano ormai quasi tutti perso i requisiti di soci avendo smesso  di svolgere l’attività agricola. I fatti successivi sono noti. Venne svolta una assemblea alle 7,30 del mattino di Venerdi 19 Febbraio con una trentina di soci ultrasettantenni; venne modificato lo statuto per consentire l’ingresso anche di non soci all’interno del Consiglio di amministrazione; venne eletto presidente del Consorzio Pasetti, un chietino della Coldiretti. Manola Di Pasquale divenne vice presidente con un compenso fissato in € 10.000 annue.

Perché svolgere l’assemblea alle 7,30 del mattino se vi era la certezza di avere la maggioranza all’interno dell’assemblea? Perché estromettere  oltre il 70% della rappresentanza dell’agricoltura teramana dal Consorzio Agrario visto che sono fuori sia CIA che Confagricoltura e Copagri? Come si fa a rilanciare l’attività del Consorzio Agrario sbattendo fuori dalla porta la stragrande maggioranza degli agricoltori teramani? Perché affidare la presidenza del Consorzio Agrario ad un chietino quasi che in provincia di Teramo non vi fosse nessun altro capace di ricoprire quel ruolo? Oltre a  tutti i piccoli agricoltori che avevano capacità a rivestire quel ruolo non vi erano a Teramo i vari Barba, Savini, Cerulli, Nicodemi, Illuminati, Pepe al posto di un produttore di vino della provincia di Chieti? Come mai tutto ciò è avvenuto, nonostante le nostre durissime prese di posizione, nell’assordante silenzio della politica teramana di Destra, di Centro e di Sinistra? Chi aveva avallato questa scelta e con quali motivazioni? Perché fare un affronto simile a tutti gli imprenditori teramani visto che il chietino Pasetti non era socio del Consorzio e quindi chiunque altro imprenditore teramano poteva ricoprire quell’incarico?  Come mai Manola DI Pasquale è andata sbandierando che qualche dirigente sindacale si era risentito solo perché gli era sfuggita la poltrona quando a quella poltrona, a 10.000 euro annue, era andata subito a sedersi lei che non era socia e sicuramente non era e non é un esperto del settore? Perché non ricordare che le tre Organizzazioni, eccetto Coldiretti, avevano inviato una raccomandata a tutti i vecchi soci invitandoli a non procedere alla ricostituzione degli Organi ma a riaprire i termini per ricostituire una vera base sociale visto che quella convocata non era più, dopo 14 anni, rappresentativa dell’agricoltura teramana? Perché mettere il Consorzio agrario di Teramo in mano ad un manipolo di ultrasettantenni che poi erano gli stessi che 14 anni prima avevano mandato in fallimento il Consorzio? Perché raccontare bugie come ha fatto Manola Di Pasquale ( ci sono registrazioni del confronto fra me e lei a Teleponte a testimonianza) per giustificare il proprio assurdo e incomprensibile comportamento?

ManolaDi Pasquale dichiara di avermi risparmiato querele: gli ho detto in diverse occasioni che io aspetto con ansia sue querele e lo riconfermo cosi potremmo finalmente verificare la verità. E veniamo anche ad alcuni interrogativi inerenti la questione morale. Come fa un presidente regionale del PD, partito di cui il sottoscritto è un dirigente, a stravolgere la rappresentanza dell’agricoltura teramana estromettendo la maggioranza degli agricoltori e ponendosi come elemento di divisione? Come fa a rendersi corresponsabile dello svolgimento di un’ assemblea alle 7,30 del mattino, ben sapendo di compiere atti che non potevano vedere la luce del sole? Come fa a dichiarare (documenti scritti che consegneremo in conferenza stampa)  che comunque per lei “ Non vi era obbligo di sentire i sindacati agricoli” ? Certo che non vi era “obbligo” ma perché precedentemente li aveva ripetutamente sentiti e invece ha ritenuto opportuno di non sentirli proprio quando si compiva l’atto più importante del Consorzio? Perché non ha avvertito la sensibilità di incontrare oltre il 70% della rappresentanza degli agricoltori teramani prima di contribuire a mettere il Consorzio agrario in mano ad un chietino dando uno schiaffo a tutti gli imprenditori della Provincia di Teramo?

E’ questo lo stile democratico di un presidente regionale del PD? Come mai il Sindaco di Teramo e il Presidente della Provincia di Teramo, da me incontrati per sottoporgli documenti inequivocabili, in cui veniva dichiarato lo scippo del Consorzio Agrario di Teramo da parte del chietino Pasetti, pur saltando sulla sedia alla vista dei documenti, poi nulla hanno fatto? Come mai il Partito Democratico investito nelle persone del Segretario Provinciale, del Presidente provinciale e del Segretario regionale dopo un anno in cui un gruppo di dirigenti e amministratori del PD avevano chiesto con lettera aperta spiegazioni, a tutt’oggi hanno conservato il totale silenzio sull’argomento? Come mai Giacomo Di Pietro, che tanto si affanna la Di Pasquale a giustificare come se lui fosse incapace di farlo, quale rappresentante della  Pro.Se.Me. o Consorzio Lombardo Veneto aveva locali a sua disposizione presso il Consorzio, senza pagare alcun affitto e in evidente conflitto di interessi, visto che lui percepiva provvigioni dalla fornitura di sementi ed altro, al Consorzio in maniera quasi esclusiva? Come mai l’impianto della concia delle sementi non ha mai dispiegato a pieno la propria funzionalità nonostante i soldi investiti? Chi aveva provveduto a quella ristrutturazione oltretutto con materiale non idoneo?

Queste sono solo una parte degli interrogativi che tu, caro Giancarlo, chiedevi di porre. Quando poi, infine, ho letto sul Blog “ I due punti” la dichiarazione della Di Pasquale che afferma “Non ho stima di De Fabritiis come persona e come politico, non mi interessa un confronto con lui”, vi confesso che ho tirato un sospiro di sollievo, perché il sapere che non vi è alcuna condivisione politica, comportamentale e di qualità morale con l'avv. Di Pasquale, mi ha tolto il dubbio sul senso reale della differenza, tra me e lei.

Osservazione finale e minimale: sarebbe ora che la Di Pasquale imparasse che il mio cognome è De Fabritiis e non De Fabriziis che ne è solo la pronuncia.

Giorgio De Fabritiis
 

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Commenti

E basta con questa storia del PD! L'incarico della Di Pasquale l'ha deciso il Ministero e mi sembra che abbia fatto anche un buon lavoro! Perchè si vuole a tutti i costi infangare il Partito? E' come sparare sulla Croce Rossa! E' disgustoso!

Cara Contrariata ti regalo una soluzione. Non leggere ciò che può infastidire le tue certezze. Ci sono le previsioni del Tempo, volendo.

....e questo significa essere Dirigente del PD? ma per favore.... lascia lavorare chi conclude e detrmina le azioni con serietà e profesionalità!
Carissimo Giancarlo, sai bene che le critiche non sono per te, sai anche che sono una persona civile e corretta, le previsioni del tempo le leggo sempre, come leggo sempre il tuo blog, mi sembra che dissentire sia democratico, o no? Il lavoro che fai è da persone coraggiose, ti ho sempre sostenuto, ma per una volta, posso avere un parere contrario? baci Lucia

@Contrariata di una Lucia, ma certo, figurati, basta che non mi buchiate le gomme della macchina che non ho più un euro per ripararle. Io adoro i pareri contrari, ma quelli che ospitano un dubbio sulla propria verità.

dopo qualche giorno e qualche riflessione, mi sono fatta un'idea della faccenda. perchè in una questione che riguarda un sindacato e un ente commissariato (dal governo!) si tira in ballo il PD? solo perchè, per caso, il presidente della CIA è uno iscritto al Partito e, sempre per caso, il commissario del consorzio è una iscritta allo stesso partito? e perchè il PD e Verrocchio dovrebbero rispondere o assumersi delle responsabilità politiche in una questione che col partito c'entra solo marginalmente e nei termini, in fondo, di due tessere? Se De Fabritiis e Di Pasquale si beccano per questioni personali, qualcuno può spiegarmi che minchia c'entra il Pd?

Quindi, cara Morgana, stai dicendo che se la mia amica , manola Di Pasquale non fosse stata Presidente regionale del PD avrebbe avuto lo stesso l'incarico? Bene ne prendo atto. Non sono due tesserati qualsiasi. La prima è il PRESIDENTE REGIONALE..il Secondo è un dirigente che rappresenta 12000mila soci agricoltori. Ripeto 12000mila....fa tu. intanto ammassa...;)

Caro Giancarlo, quando Manola ebbe l'incarico, non era Presidente Regionale. Perchè a Morgna non le hai risposto di andare a vedere le previsioni del tempo?? :-)) Carissima Morgana, Verrocchio dovrebbe intervenire, solo perchè,il messaggio che esce da questa vicenda, è distorto. Sembra quasi che tutti quelli del PD siano degli imbroglioni, degli inciuciatori. Ma visto che non è così, qualcuno dovrà pur dirlo!
Conoscendo un pò Giancarlo, penso che abbia solo voglia di chiarezza. A me da uomo del Pd, da piccolo mono tessera, mi piacerebbe un confronto e un tavolo di concertazione. Che ne dite? Moderatore Falconi.

@Lucia...solo perchè Morgana ha il sapore della massa...;) ma è di un altro spessore....

Tu sei una meteorina...;)

PS: Ovviamente scherzo non vorrei avere previsioni nefaste per il fine settimana.

Faccio finta di non aver capito, altrimenti dovrei ritenermi offesa.
C'e' da ridere. Ecco perche' al popolo Italiano non importa niente dei fatti privati di Berlusconi. Per il semplice motivo che anche nel centro sinistra ci si fa eleggere per andare a farsi gli affari propri e non certo per aiutare il popolo. Una volta "piazzati/e" mariti, mogli, figli e parenti vari, chi se ne frega degli altri? Votate, votate, votate,..........................Cettolaqualunque.
@Armando: Falconi moderatore? vuoi dire incendiario, forse... :D :D @Giancarlo: i commissari (istituto, quello del commissariamento, usato vergognosamente male, ma questa è un'altra storia) sono scelti dal governo. Questo vuol dire che il loro ruolo, pur essendo tecnico, un retrogusto politico ce l'ha comunque, ma tanto è. Probabilmente per la stessa ragione politica, De Fabritiis fa il presidente della CIA, ma tanto è. Peraltro, i tempi della nomina di Di Pasquale (mi perdonerete se mi rifiuto di usare il "la" prima del cognome di una Donna, ma lo trovo tremendamente sessista) a commissario del consorzio, e quelli di De Fabritiis a presidente della Cia, sono di molto antecedenti all'acronimo PD. Ancor più, all'epoca dei "fatti fatticci" raccontati qui, Robert Verrocchio non era ancora stato formalmente eletto a segretario dall'assemblea provinciale. Continuo a pensare che, se De Fabritiis avesse le prove di comportamenti illeciti da parte di Di Pasquale, allora potrebbe rivolgersi alla magistratura. Se, invece, la questione fosse solo legata ad una incompatibilità di visione, farebbe bene a litigare privatamente con la Signora in questione, senza coinvolgere la politica che, sinceramente, ha ben altro a cui pensare, più che alle zuffe di pollaio. @Lucia: se leggi bene, la cattiveria del (in questo caso la "l" ce la vuole decisamente!!!) Falconi è molto più raffinata di quanto tu pensi... qui si parla di "spessore", capisci a me! ;) sono io che mi offendoooooo!!! :D @Cortinarius: il tuo qualunquismo è diverso dal laqualunquismo, perdonami. ;)
Vorrei chiarire nel massimo dell'onestà intellettuale, sopratutto per Morgana, che mi dispiace di non conoscere, che fra me e Manola Di Pasquale, almeno per quel che mi riguarda, non esiste alcun problema personale. La questione è nata quando Manola Di Pasquale, nella sua veste di commissario del Consorzio Agrario di Teramo, ha operato scelte e compiuto atti che la CIA, nei suoi massimi Organismi, non ha condiviso e ha incaricato il sottoscritto, in qualità di presidente di sostenere le ragioni degli agricoltori-CIA. Io, a quel punto, non ho pensato a Manola Di Pasquale come Presidente regionale del PD ma a Manola Di Pasquale Commissario del Consorzio. Altri dirigenti, contemporaneamente di CIA e del PD, si sono trovati nella stessa condizione conflittuale ed hanno rappresentato al loro Partito, nelle persone del segretario e presidente provinciale e segretario regionale, la difficoltà ed il disagio a condividere scelte ritenute non rispettose delle Organizzazioni agricole, degli agricoltori e della loro sensibilità. In sintesi c’è stata una mancanza di trasparenza, moralità comportamentale, che avrebbe dovuto contraddistinguere, comunque, il massimo rappresentante regionale del Partito Democratico. Con immenso dispiacere e direi sofferenza ho ed abbiamo dovuto porre all'attenzione dell'opinione pubblica, gli anomali comportamenti del Commissario Di Pasquale, sia perché eravamo "obbligati" dal nostro essere dirigenti della CIA e per quel senso della critica che ci pervade come dirigenti politici. Non amo e non godo nell'offuscare la credibilità del presidente regionale del mio Partito, ma nemmeno potevo non rappresentare, da presidente CIA, la decisione degli Organismi confederali o tacitare la mia coscienza, vissuta tentando di essere coerente con determinati valori e principi morali. Non sono più un ragazzino, ho 62 anni, per dieci lunghi anni sono stato consigliere comunale, assessore, sindaco. Un Amministratore. Ho sempre pensato, nella mia lunga esperienza di vita dentro i partiti e fuori dai partiti, all'interno di movimenti e associazioni, che le verità taciute o i compromessi operati sui principi e sui valori etici morali, siano un errore imperdonabile e alla lunga dannosi per qualsiasi partito o associazione culturale. Io sono per il libero confronto e per la verità. Grazie Giorgio De Fabritiis
@Morgana: Falconi non è così cattivo, e sicuramente non si riferiva allo spessore che dici tu. Ma dare della "meteorina" a me, ma com si fa????
Finalmente una risposta chiara. De Fabritiis si è espresso da signore e con una certa apertura mentale. Questa è la dirigenza e la politica del confronto. Meditiamo.
Da una risposta si può comprendere molto. Da una parte Manola, che non vuole più rispondere, dall'altra Giorgio che apre il di battito. Che dire? Parlano i fatti.