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Teramo....in morte dell'assistenza sanitaria

2 minuti

L’assistenza alla frutta …
No, non è un nuovo lavoro o un’innovazione per proteggere i vegetali dolci di cui ci alimentiamo … ma del disastro nell’assistenza a chi soffre!
Siamo proprio ‘alla frutta’ col personale del presidio ospedaliero Mazzini di Teramo, e forse nell’intera Asl?!
Di certo il personale non c’è la fa più! Giungono segnalazioni disperate, in particolare da infermieri che non si sentono ascoltati e tutelati dalla dirigenza, dagli uffici competenti e neppure dai sindacati … Frequenti rientri nei giorni di riposo, nei quali dovrebbero recuperare le energie per assicurare il servizio di qualità nell’assistenza che, come cittadini, pretendiamo giustamente da loro … Ferie rifiutate per ‘carenze di personale’ …
Ferie interrotte per sopravvenuti certificati di colleghi che si sono fatti male o ammalati …
Si sa, quando si è stanchi la qualità scade, l’attenzione cala, il rischio professionale aumenta, la forza del sorriso e della cortesia vengono schiacciati dallo stress e, diciamolo, dallo scoraggiamento!

Quando finirà questo clima di guerra, questo stress costante nei carichi di lavoro, con picchi che rasentano la follia?!
Quando finirà il dover correre come pazzi durante il turno per riuscire a fare almeno il necessario, visto che troppo spesso gli infermieri in turno (e non solo loro) sono la metà di quelli che dovrebbero essere?!
Quando si comincerà a fare una programmazione seria delle ferie, dei riposi, dell’organizzazione del lavoro in cui si adottino criteri che rispettino innanzitutto la dignità del cittadino, diventato suo malgrado paziente, ma che rispettino anche le condizioni di dignità lavorativa dei professionisti addetti all’assistenza, più spesso crocifissi per errori o disattenzioni (ma mai se ne assumono la responsabilità quantomeno morale coloro che sono chiamati a sorvegliare che il lavoro sia ottimale a partire dalle condizioni in cui viene svolto)?!
Quando finiranno le minacce velate o palesi dei dirigenti di essere trasferito altrove o di perdere qualche miserabile ‘concessione’ a chi osi lamentarsi o faccia notare l’insostenibilità di certi ritmi?!
Quando finirà questa incredibile e progressiva involuzione, che fa vergogna ad una nazione civile, in cui gli infermieri cercano di mantenere i livelli minimi di assistenza con sacrifici incredibili, con uno stipendio miserabile e con dirigenti asserviti ad una logica medievale del potere e dell’organizzazione del lavoro?!

Che tristezza … che rabbia … chi può, per quel che gli compete, faccia qualcosa, senza scaricare sempre la colpa sugli altri … o si smetta di meravigliarsi del disastro assistenziale che incombe!!!

Lettera Firmata
 

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Commenti

Condivido interamente . io sono anni che dico queste cose e mi sento rispondere che mi lamento solo io, sempre e solo io . Gli infermieri sono spesso obbligati a “mansioni” inferiori e che per ottemperare al proprio codice deontologico e per il bene degli assistiti non si rifiutano quasi mai di fare; Codice deontologico dell'Infermiere . Articolo 49 - L’infermiere, nell’interesse primario degli assistiti, compensa le carenze e i disservizi che possono eccezionalmente verificarsi nella struttura in cui opera. Rifiuta la compensazione, documentandone le ragioni, quando sia abituale o ricorrente o comunque pregiudichi sistematicamente il suo mandato professionale. Che le prestazioni aggiuntive vengono renumerate in maniera incongrua, con notevole disparità, e spesso in ritardo, che si obbliga all' aggiornamento continuo (spesso a pagamento)e si danno maggiori responsabilità senza nessun tipo di miglioramento; che non ci viene riconosciuta l’autonomia professionale che le leggi prevedono; che dobbiamo subire dei provvedimenti o dei progetti senza la necessaria condivisione, indispensabile per una buona riuscita; che ci vediamo sbattere da un giorno all’altro, o addirittura da un’ora all’altro in un altro reparto o servizio, senza nessuna formazione specifica, senza un minimo tutoraggio, senza un’adeguata conoscenza della logistica del reparto in cui si viene allocati e lasciati alla nostra esclusiva responsabilità, e senza nessuna tutela creando disagi agli assistiti e ai colleghi. Che si è molto solerti ad assumere amministrativi (che sono in esubero e non danno le giuste risposte agli utenti, provate a telefonare negli uffici ASL per vedere se vi rispondono)o ad assumere i dirigenti . Con il colpevole silenzio dei sindacati e del collegio provinciale degli infermieri. Tutto ciò porta ad uno scadimento della professione infermieristica che si ripercuote inevitabilmente sull’assistenza degli utenti, “Utenti” che, non scordiamocelo, potremmo essere noi. Tutto questo non è "appetibile " per i giovani che volessero intraprendere questa professione. cito Umberto Galimberti: “Da quando alle strutture sanitarie fu assegnato il nome di “aziende“ non ci voleva molto a capire che la salute del paziente sarebbe stata subordinata al profitto nel caso delle cliniche private o convenzionate, e al budget che le regioni erogano agli istituti sanitari con limiti invalicabili. I costi hanno un loro rilievo, ma non fino al punto di subordinare ai propri criteri la salute del paziente. Troppo facile inscenare polemiche sul diritto alla vita e fondare movimenti a difesa di questi diritti se poi la vita è messa a rischio da semplici esigenze di organizzazione dei reparti per ragioni economiche. Troppo spesso la difesa dei principi, quale appunto il diritto alla vita, viene compromesso e violato da semplici atti apparentemente solo burocratici, ma che comportano la perdita di competenze specifiche e danni irreparabili. Forse molti casi di malasanità sono da attribuire a questi accorpamenti effettuati per risparmiare, dove, oltre alla tragedia di chi muore e al dolore die familiari, a pagare il conto è solitamente il medico o l’infermiere che ha commesso l’errore, e mai il direttore sanitario, quasi sempre di nomina politica, che ha deciso la riorganizzazione. Più la medicina progredisce, più si fa specialistica, più richiede personale medico ed infermieristico all’altezza di questa specializzazione, e ogni accorpamento che la riduce è direttamente responsabile delle tragedie sanitarie che quasi quotidianamente riempiono le nostre cronache. Ma la cosa passa inosservata e il direttore che, grazie all’accorpamento, riesce a ridurre la spesa, sarà valutato positivamente dal suo referente politico, che non può non apprezzare il risparmio, anche se questo comporta dei decessi evitabili, che arrestano la responsabilità al medico o all’infermiere che hanno compiuto l’intervento, senza mai giungere a chi, con l’accorpamento delle specialità, ha reso generica la competenza dei medici e degli infermieri che operano“.
La sofferenza se non ce l'hai in famiglia a chi vuoi che importi in un mondo di egoisti ,ladri e menefreghisti
Rottamiamo tutta la dirigenza.
bravo leo, hai centrato perfettamente il problema, ma la ns dirigenza infermieristica forse ha dimenticato il ruolo del paziente che doveva essere il fulcro dell'assistenza infermieristica che i vari professori ( che adesso ricoprono ruoli apicali ) hanno inculcato durante il percorso formativo degli infermieri. Non dimentichiamo che degli infermieri che lavorano nei vari servizi per svariate prescrizioni o ALTRO sono ricattabili e sono costretti a tamponare vari turni nelle varie unità operative senza un minimo di conoscenza del reparto e questo a discapito dell'utente e aumento di lavoro per l'altro collega, l'importante che ci sia il numero infermieristico legale ( come se fosse una convocazione di un'assemblea societaria ). Naturalmente se l'ufficio infermieristico che gestisce le risorse a disposizione e queste sono insufficenti? non fà nulla, basta tartassare telefonicamente il personale di riposo per far raddoppiare, togliere riposi, non concedere ferie ma questo giro virtuoso non fà altro che far accumulare più ore da recuperare, ferie da dover smaltire ( 2011-2012 ) con un elevato stress per il personale. Io penso che facendo un'questionario anonimo a tutto il personale, il risultato già lo si saprà prima di iniziare, ( un malcontento generale ). Un allenatore di una squadra quando non produce risultati viene ESONERATO.
Me l'aspettavo sulla figura di "Mastromauro", ma qui che avevo scritto di così lesivo da essere cestinato? Non posso chiedere al firmatario della lettera come mai non denuncia lui per primo le minacce - e tutto il resto - alla magistratura? Mi auguro che la redazione non se la sia presa perché ho chiamato questo luogo con il termine blog. Mica è un'offesa!

Zeta colpa mia...un clik di troppo. Sorry;)

Caro Zeta , tu vivi sulla luna perchè non riesci ad immaginare che fare le denunce è tempo perso , perchè una persona dice una cosa e subito qualcunaltro (mentendo ) smentisce , con il rischio di essere penalizzato , se non addirittura essere licenziato , lo si vede e lo si sente tutti i giorni , per esempio all'ospedale di Atri i servizi vengono ridimensionati o chiusi, vedi la degenza in psichiatria, la degenza in urologia, endoscopia solo pochi giorni alla settimana, chirurgia maxillo-facciale, ecc. o al vergognoso accorpamento della oncologia dell'ospedale di Teramo e i dirigenti asl , il commissario Chiodi, l'ex assessore alla sanità , il sindaco di Atri dicono che non è vero (mentono sapendo di mentire ) , andando nelle riunioni , nei consigli comunali , nelle tv locali e nazionali, dove parlano solo loro senza contradditorio e dicendo che chi protesta lo fa solo per motivi politici.
La centralità del paziente in ogni decisione presa in ambito sanitario è, sarebbe, di primaria importanza.