Lettera aperta con preghiera di risposta.
Sulla gestione dei rifiuti e sul problema dell’inceneritore la posizione del Pd resta quanto mai ambigua e sfuggente. Ad oggi niente di nuovo rispetto alla situazione emersa durante il consiglio provinciale del primo marzo scorso che ha visto il PD astenersi sull’o.d.g. che mirava a bloccare i termovalorizzatori e a promuovere il ciclo virtuoso nella gestione dei rifiuti sulla scia di Vedelago.
Un’astensione immotivata, condita da assenze inspiegabili da parte di numerosi consiglieri. D’altra parte anche a livello nazionale il PD, su certe questioni, è una specie di Giano bifronte.
Da un lato c’è il volto dell’ex presidente della Provincia di Taranto Gianni Florido, arrestato nell’ambito dell’inchiesta “Ambiente Svenduto” con l’accusa di pesanti collusioni con l’Ilva, l’azienda che da decenni semina morte e malattie in una città di 200.000 abitanti, dall’altro c’è invece l’immagine di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica un piccolo comune del Cilento, ucciso per essersi opposto a un inqualificabile scempio ambientale. Un amministratore troppo frettolosamente dimenticato forse perché simbolo di una sinistra che ritiene ancora la difesa dell’ambiente e della salute pubblica un impegno inderogabile e non negoziabile.
A questo punto è doveroso chiedere al Pd teramano e ai due contendenti alla segreteria provinciale Gabriele Minosse e Vincenzo Di Marco da che parte stanno: con Florido o con la memoria di Vassallo?
A pochi mesi da nuove elezioni un partito che rappresenta migliaia di cittadini e che ambisce a governare la regione ha il dovere e l’obbligo morale di dare alla collettività risposte chiare e inequivocabili, senza più mimetizzarsi nel comodo rifugio delle astensioni e delle assenze strategiche o, peggio ancora, nell’avvilente indecisionismo che, giorno dopo giorno, sta “qualificando” il governo delle larghe intese Letta.
I recenti provvedimenti per legalizzare le doppie poltrone dei sindaci, per estendere gli ammortizzatori sociali ai dipendenti-parenti di partito, per incassare i 91 milioni di euro di rimborsi elettorali, bruciano come il sale sulla carne viva dei milioni di disoccupati e delle migliaia di esodati.
Faccia sapere il PD nostrano, una volta per tutte, cominciando dall’attualissimo problema dell’inceneritore, da che parte sta, se è favorevole a una struttura che comporterà distribuzione di soldi pubblici a ristretti, per usare un eufemismo, soggetti privati e al contempo gravissimi rischi per la salute dei teramani come ampiamente dimostrato da autorevoli indagini, o se è contro schierandosi finalmente dalla parte di chi ha a cuore la tutela di valori irrinunciabili per la collettività ed una visione di sviluppo della nostra terra incentrata sulla sua bellezza e sulle sue straordinarie qualità paesaggistiche.
Al punto in cui siamo arrivati nessuno può più permettersi, per il rispetto che si deve a tutti i cittadini, di restare in silenzio tattico o di fare l’equilibrista. Tenere i piedi in due staffe, o su due sedie, può rivelarsi molto rischioso.
Riccardo Mercante
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Mi chiedevo: come pensa Mercante di innescare cicli virtuosi per la gestione dei rifiuti, se l'Abruzzo non è in grado di fare la raccolta differenziata? Sono la prima a sostenere che la politica sostenibile è il migliore dei mondi possibili, ma non bisogna dimenticare che IN ITALIA (e l' Abruzzo è in Italia), non c'è cultura per realizzare una gestione a totale carico del RICICLO e del RIUSO, che ribadisco sarebbero al top di ogni alternativa. Se gentilmente mi spiega qual è il suo piano d'azione IN PRATICA, ovvero come pensa di realizzare un progetto del genere, sono la prima a sostenerLa. Se invece restano belle parole, la ringrazio per averci fatto sognare. Vorrà dire che al posto di "sognare l'America" sogneremo le discariche.