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Giovanni Cavallari in difesa degli asili di Miano

di I due Punti
3 minuti

Ritengo che Razionalizzare significhi: “rendere qualcosa conforme a criteri di razionalità e di funzionalità”.
Questa è la definizione del vocabolario.
Razionalizzazione: questa è la parola magica, quasi un abracadabra, che – al giorno d’oggi – sembra poter spiegare qualunque percorso tortuoso illogico imposto dalla politica di centro destra alla cosa pubblica, qualunque taglio, qualunque diminuzione dei servizi.
E’ per “razionalizzare” – appunto – che gli asili di Miano e Villa Tofo saranno chiusi, secondo quanto previsto dalla riforma Gelmini. La razionalizzazione si è trasformata nella cura virtuosa e risanatrice di una malattia volta a ad eliminare non poche onerose nicchie di spreco.
Ma in fondo, cosa sono gli asili? No, non sono i luoghi dove quotidianamente le maestre si prendono cura dei nostri figli, non sono occasioni di relazione, di crescita, di educazione, non sono il nodo di una rete sociale che tiene insieme un pezzo del nostro Paese… Per la legge n° 133/2008 sono solo “punti di erogazione del servizio” che, se non efficienti economicamente, devono essere chiusi.
Ed è così che accadrà.
A nulla sono servite le chiacchiere da campagna elettorale che dipingevano la continuità politica di governo nazionale, regionale, provinciale e – infine – comunale, come la migliore possibile a garantire armonia dell’azione amministrativa, ancora una volta, le frazioni e i centri meno popolosi  saranno privati di servizi fondamentali in ragione di un mero calcolo matematico e non sociologico e pedagogico.
Stiamo parlando della scuola, della fotografia, senza ritocchi, della nostra società. Anzi, di due scuole che funzionano molto bene, che rispettano i parametri ed eccellono per la professionalità dei docenti, unanimemente riconosciuta dai genitori. La scuola non può essere considerata al pari di un distributore di merendine come “punto di erogazione del servizio”. Ovviamente non distribuisce un bene di immediato consumo, ma, una rendita per il futuro della comunità in cui opera.
Per questo non ci convince l’Assessore Romanelli che, senza opporre alcuna pur minima resistenza, supinamente subisce l’imposizione dell’Ufficio Scolastico Provinciale che a sua volta ottempera a un diktat governativo e, riconosce pubblicamente la validità della riforma Gelmini. Una scelta comunicata tramite stampa – nonostante le tanto decantate Giunte itineranti che dovevano servire ad avvicinare i cittadini all’Istituzione comunale. Sarebbe stato opportuno confrontarsi preliminarmente con gli abitanti di Miano e Villa Tofo, se non altro, per spiegare le  ragioni, e – perché no? – per conoscere direttamente i luoghi e la realtà sociale su cui si abbatterà la scure dei tagli.
Senza discussione, senza partecipazione, senza ascolto, si alimenta soltanto la sfiducia dei cittadini nella politica. Una sfiducia che provoca danni al bene comune e diminuisce gravemente la qualità della democrazia.

Giovanni Cavallari
Capogruppo PD- Teramo

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Commenti

Grazie Giovanni a nome di tutti noi.
I nostri poveri figli. Li educhiamo con il termine razionalizziamo? Sono bambini. Grazie per questo intervento a nostra difesa.
Così nessuno si disturba. mentre a Roseto campeggia lo sloga di Ginoble donna" Ho dato tanto....posso dare tutto" e non si capisce perchè prima non l'abbia fatto ( ma chi le scrive se caxxate?) a Teramo Cavallari e il suo gruppo, pur non contando nulla e nulla potendo fare, danno tutto. Beati voi.
Teramo. un quartiere di Roma anche abbastanza pivccolo, frazioni comprese. Non facciamo la politica del campanile e del paesello. Se i bambini delle frazioni arrivano negli asili della città ampliano le loro relazioni sociali e la smettono di parlare solo il dialetto. tutto il resto sono piccole beghe di partito per cavalcare l'onda del consenso
è dura scendere in città con le carrozze ogni mattina .........
@ebbasta: scusi se lei è socio onorario dell'accademia della crusca ma le garantisco che nei paesi i bambini non parlano SOLO il dialetto, anzi molti non lo parlano per niente (purtroppo), mentre le potrebbero insegnare ad essere un pò più rispettoso e a guardare il mondo dal basso verso l'alto a differenza sua. Le relazioni sociali le hanno ben amplie, grazie anche ad una scuola che funziona egregiamente e che deve essere chiusa solo perchè BISOGNA FARE ECONOMIE, senza pensare che questo comporterebbe la fine di un paese, perchè i giovani che possono se ne andranno a vivere a Teramo, lasciando solo gli anziani e decretando così la MORTE di un paese. Il ruolo della politica è esattamente il contrario di quello che sta attuando il centrodestra da Roma a Teramo. A Roma si taglia sul futuro e a Teramo supinamente chinano la testa a scelte scellerate. Una amministrazione comunale deve avere tra i propri obiettivi la qualità della vita dei propri cittadini mentre avallare tale scelta significa mettere bambini di tre anni su pulmini inadeguati e trasportarli su 11 chilometri di strada provinciale, quella si da terzo mondo, tra mille curve, buche, frane e altro. P.S. una firma a certi commenti gratuiti sarebbe gradita.
Caro ex assessore Verna non è questione di nomi o di nick è questione di intelligenza. La gente torna a vivere nei paesi se si trova bene, abbandona il centro se cerca ritmi di vita più tranquilli a prescindere dalla presenza di un asilo. non sono di centrodestra ma aborro questa sinistra incapace di cui lei ha fatto e fa parte. purtroppo dopo berlinguer la sinistra la considero finita e anche la vostra amministrazione a teramo è stata ridicola Paragonare la vostra amministrazione a quella attuale è facile. cambia poco, si sono invertiti i ruoli, le critiche ma la sostanza è sempre la stessa, impalpabile. per i bambini di miano è più bello avere amici, oltre che del loro paese, anche di città. non la rimpiango ex assessore verna rimpiango l'opposizione fatta dagli alesiani, dai rofi, finanche dei pannella adesso solo chiacchiere rutilanti avvolgono i nostri figli poveri loro
undici chilometri... un viaggio epocale...
... ah se è questione di intelligenza ... allora...
Chi non sa cosa voglia dire per un bambino di tre anni viaggiare ogni mattina per undici chilometri non sa neanche di cosa sta parlando. Un bambino di tre anni non è ancora pronto per avere "amici" e non a caso fino a qualche tempo fa la scuola dell'infanzia si chiamava scuola materna. Gli serve accoglienza, sicurezza, attenzione: sotto quest'aspetto le classi poco numerose sono quelle migliori perché l'insegnante può dedicarsi ad ogni singolo bambino, non deve alzare la voce per farsi ascoltare, può organizzare giochi che coinvolgano tutti. Le recenti riforme scolastiche hanno anche ridotto le compresenza, perciò aumentare il numero dei bambini nelle classi è una vera follia... Ancora una volta i più piccoli pagano per l'incapacità dei grandi, legittimata dall'arroganza di qualcuno che li considera pacchetti da inviare e contenitori da riempire... Sono allibita...
a Roseto hanno rinnovato il Pd con la Staff di un Senatore teramano diForza Italia di qualche anno fa. Cosa devono pensare gli elettori del Centrosinistra?
Cavallari un leader per questo centro sinistra TeRRaMano?