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La Provincia di Teramo e “Colle dei Nidi”: cronaca di una storia che ha dell’incredibile

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I Comuni di Bellante, Mosciano S. Angelo e Campli hanno proposto ricorso davanti al TAR Lazio chiedendo l’annullamento degli atti del procedimento, che ha portato al rilascio del permesso di ricerca “Colle dei Nidi”; e cioè: del decreto del Ministero dello Sviluppo economico, con cui si è autorizzata la ricerca, e degli atti della Regione Abruzzo e della Regione Marche, con i quali è stata data l’intesa al Ministero.
Il ricorso è stato notificato, inoltre, alla Provincia di Teramo e alla Provincia di Ascoli, nonché alle società petrolifere titolari del permesso di ricerca. Perché? Per far sapere loro che è stato presentato un ricorso davanti al TAR e che questo potrebbe interessarli.

Dunque il ricorso è stato notificato alla Provincia di Teramo solo in quanto “controinteressata” e non in quanto “resistente”.
Nessuno ha contestato alla Provincia alcunché. I tre Comuni hanno scritto alla Provincia solo per farle sapere che è stato presentato un ricorso contro il Ministero e le due Regioni e che, in ragione del fatto che la ricerca degli idrocarburi interesserà il territorio provinciale, essa, se vuole, può costituirsi in giudizio a sostegno dei Comuni.

Cosa ha capito invece la Provincia? L’esatto contrario, e cioè che i tre Comuni stessero agendo contro la Provincia, trascinandola in giudizio davanti al TAR! Basta leggere la delibera della Giunta provinciale per capire quel che la Provincia non ha capito: agli inizi di ottobre il testo del ricorso dei tre Comuni arriva in Provincia. Il Settore Avvocatura della Provincia inoltra il ricorso al Settore Ambiente e al Settore Urbanistica chiedendo loro di verificare se la Provincia sia interessata a “resistere o meno all’iniziativa intrapresa” dai Comuni. E cosa rispondono i due Settori chiamati in causa?

Che “i ricorrenti non hanno contestato atti o provvedimenti” della Provincia e che, pertanto, non sussiste neppure alcun “interesse a resistere all’iniziativa dei ricorrenti”.
Come dire: non vado a difendermi in giudizio perché non ho fatto niente. E infatti chi ha mai sostenuto il contrario?
 
ENZO DI SALVATORE
ENRICO GAGLIANO

 

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Commenti

MA CHE VOR DI' , NON CAPISCO MA MI ADEGUO! sembra aver pensato preposto dell' onorevole provincia ottimamente alfabetizzato. tuttavia può capitare che i suoi esponenti di vertice non comprendano ciò che leggono, specie gli atti e i documenti che vengono loro notificati. quest tipo di analfabetismo viene denominato funzionale e consiste nella incapacità di servirsi efficacemente della lettura. forse, forse per colpa della tecnologia, forse i nostri amici si affidano troppo alla " saggezza" di internet in invece di tentare di capire le cose con le proprie capacità. suggerisco timidamente ai sigignori preposti a " comprendere "in nome e per conto della provincia, in persona del suo presidente, di esercitarsi nel leggere il foglio illustrativo di un farmaco e cercare si assimilare le istruzioni base. se troppo difficile, potranno leggere le istruzioni da seguire per la cura di una pianta ornamentale o il montaggio di un sellino!!!....illustre sig. presidente il queste occasioni si tirano le orecchie 13 volte....o no?.....sans souci