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La politica impotente del post alluvione: Chi è attivo tra Catarra e Chiodi?

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Non serviva la conferenza stampa del Partito Democratico,per comprendere che i soldi del post alluvione erano del Monopoli invece che del Monopolio. Bastava ascoltare la voce del bosco, quando le gocce ancora cadevano e la politica si affrettava a fare annunci. Dopo nove mesi i danni sono ancora a portata di foto, dopo quasi un anno, gli enti locali sono sul lastrico. “Siamo al punto che l'emergenza si è trasferita agli enti locali ed alle imprese” ha detto Verrocchio, segretario provinciale del Partito Democratico “quest'ultime perchè hanno lavorato e non hanno ricevuto un centesimo dagli stessi enti locali che non hanno soldi e che in altri casi se li hanno non possono pagare per problemi legati al patto di stabilità interno. Chiederemo ai nostri parlamentari di sollecitare il Governo affinchè anche l'alluvione della nostra Regione riceva la stessa attenzione e lo stesso sostegno economico che hanno avuto le altre regioni italiane.
Per il consigliere regionale Claudio Ruffini “la maggioranza ha prodotto solo annunci sull'alluvione. Tutti gli impegni promessi da Chiodi non hanno avuto un seguito concreto, così come quello del suo segretario particolare Mazzarelli che annunciò pochi mesi fa lo sblocco dei vecchi fondi Fas a favore dell'alluvione per circa 20 milioni di euro. Di quelle promesse contenute in una leggina dello scorso ottobre non vi è traccia né nelle Commissioni consiliari né in Consiglio regionale. Per smascherare questo centro-destra demagogico abbiamo deciso di presentare sottoforma di emendamento alla finanziaria regionale la loro stessa proposta di legge di ottobre, in modo tale da vedere come si comporterà la maggioranza in Consiglio regionale, dove difronte a tutti sarà evidente chi voterà la legge e chi invece si tirerà indietro.Abbiamo inoltre chiesto la deroga al patto di stabilità interno per i Comuni alluvionati, spiega Ruffini, che hanno già sostenuto spese per le somme urgenze pari a 12 milioni di euro. Un provvedimento che è già stato concesso per alcuni comuni alluvionati della regione Liguria. Una possibilità tra l'altro prevista dalla legge n.220/2010 che dà facoltà alle regioni di contabilizzare e quindi di accollarsi nel proprio bilancio, le spese sostenute per le calamità dagli enti locali.
Vi diamo appuntamento al prossimo annuncio. Venghino signori, venghino.
 

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E' una cosa vergognosa, in quanto sia i fiumi rpincipali che gli affluenti non hanno avuto nessun tipo di manutenzione. Alla base dei pilastri dei viadotti tonnellate e tonnellate di piante giacciono pronte, in una prossima piena a ricreare dighe naturali che ricreeranno altri danni, in alcuni tratti i corsi d'acqua degli affluenti sono più alti dei terreni adiacenti. Tutto ciò ricomporterà nuovamente dei danni sproporzionati. Se tutto ciò accadrà, come sono sisuro che accadrà, le persone si armeranno e andranno dagli enti preposti a far capire con le cattive mamiere che non si può stare seduti solo dietro le scrivanie percependo degli stipendi mostruosi ma, bisogna essere operativi. Se c'è bisogno i nostri politici si debbono autotassare ed anticipare le somme da destinare a quelle ditte, aziende, agricoltori che hanno cacciato il sudore ed i soldi per rimettere a posto le loro aziende. Bisogna che il popolo si svegli e dia una svegliata a quest'ammasso di politicanti mangerecci.