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Teramo: La Storia di Verde Tv-prima puntata

di I due Punti
4 minuti

Nel 1985 nacque il comitato delle frazioni nel comune di Teramo, composto da 8 frazioni,  Varano basso, Varano alto, Colleminuccio, San Pietro ad Lacum, Colle Santa Maria, Ponzano,Monticelli, e Galeotti. Lo statuto del comitato, prevedeva di attuare azioni sociali e politiche, per migliorare la vivibilità delle frazioni. I Soci erano composti da due rappresentanti per ogni frazione.
Tutti espressione di libere elezioni. Teramo era governata dalla DC e nelle suddette zone il voto popolare arrivava a superare l’ 85% di consenso verso la “modesta” balena bianca. Il comitato invitò l’intera giunta comunale di Teramo (a maggioranza DC) capeggiata dal sindaco D’Ignazio nel maggio 1988. La politica fece un bel regalo agli abitanti del quartiere Monticelli.
Una discarica di rifiuti solidi urbani di circa 10 ettari. Un centro di raccolta rifiuti a 600 metri di distanza dall’inceneritore di Carapollo , che continuava a bruciare rifiuti ed emette diossina nell’aria. La chiusura dell’Inceneritore, aprì la strada al famoso “buco” tra i rifiuti. Era il 16 Agosto del 1988. Una querelle molto forte tra Giunta e comitato, bloccò il versamento di rifiuti dopo solo due mesi. Contro i 15 giorni chiesti alla comunità dalla Giunta D’Ignazio. I rifiuti furono trasportati nel sud dell’Abruzzo, nel frattempo la Giunta comunale aveva pronto un nuovo futuro per la zona di Monticelli.
Una discarica di 25 ettari.
Si alzò una protesta pubblica, promossa dal professor Mario Di Egidio Radiologo, dal signor Nicolino Di Loborio, (segretario della frazione di Galeotti DC, butto via la tessera e partecipò attivamente alla  “mozione” di sfiducia), Ervino Di Croce e Fausto Cerino ( Monticelli), Nazareno Di Pietro e Guido Valentini ( Colleminuccio), Gabriele Di Gennaro ( San pietro ad Lacum) , Alberto Di Croce ( Varano Basso) . Il 2 gennaio 1989 ci fu la manifestazione.
I cittadini ( circa 800 Persone)  prima si recarono sul sito della discarica e poi davanti alla sede di piazza Orsini del comune di Teramo a manifestare civilmente. Furono ricevuti dal sindaco D’Ignazio che prese impegni seri e solenni. Nel frattempo la Giunta organizzava un contro comitato nella frazione di  Colle Santa Maria. Si mise tutto ai voti. Vinse la protesta per 5 a 4. L’undici Gennaio 1989 il professor Serpentini organizzò una trasmissione televisiva sulla discarica di  Monticelli. Il sindaco D’Ignazio mandò in trasmissione l’Ing. Ballatori e l’avv. Galassi.
La trasmissione durò per circa tre ore. Il comitato era presente con il sottoscritto, Di Egidio e Vincenzo  Volpa. Uno scontro televisivo molto duro e le frazioni teramane della zona interessate, si schierarono tutte con il comitato. La giunta fu costretta, per emergenza, a riaprire la discarica di Monticelli. Teleponte continuava ad occuparsi della discarica e la magistratura, con un’ordinanza, la mise sotto sequestro. Un ricorso al Tar permise la nuova apertura della discarica. La protesta arrivò a coinvolgere anche Nepezzano.
Marzo 1989 sotto il comune i partecipanti erano oltre 1000, dopo questa ennesima manifestazione e dopo i quotidiani servizi di Teleponte,  la libera televisione locale iniziò ad avere i suoi primi problemi, fin quando rimase con pochi giornalisti. Il comitato iniziò un volantinaggio capillare e il 5 maggio dentro la sede della CNA. Proposi di getto una televisione popolare e una raccolta di firme, tanti risero a tanti firmarono.
Ricordo la firma del prof, Melarangelo, dell’associazione  WWF, di Ervino Di Croce, di Walter Mazzitti, ognuno con una delega di qualche comitato. La discarica seguitava a inquinare le falde di Monticelli. Il 27 maggio 1989  su Teramo arrivò un segnale televisivo.
Era vivo sul canale 44. Partiva da Colle Izzone. Il racconto di quel satellite è fatto di una scalata su di un traliccio. Senza sicurezza con un paio di mocassini e un abito sartoriale. Di una pioggia improvvisa. Di tanta passione. Io ed Ervino Di Croce. La registrazione al Ministero e la comunicazione alla Questura dell’inizio e della relativa trasmissione del segnale, fatto di un’ immagine fissa prodotta da un Commodore 64 in video composito. Tutto regolare e a norma di legge. Nacque Verde Tv che diede una speranza alla libera informazione teramana. Cominciò l’avventura.
Prossimamente la seconda puntata e parleremo di come nacque la società . 
Ciao dal vostro…

Alberto Di Croce
 

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Commenti

Grazie Giancarlo e al signor Di Croce. Questa è la storia di Teramo.
Oddio che ridere. A Pensare alla coppia dei Di Croce sopra e sotto nu traliccio. Mitici.
Avanti con la seconda puntata. Veloceeeeee
Ero appena diplomato e mi imbarcai in quella che fu la più bella esperienza politica della mia vita.. la lista "TERAMO E FRAZIONI"... peccato che Marco Pannella divise il consenso civico presentando una sua lista... ricordi Alberto?
Paesi e frazioni volutamente abbandonati e lontani dalla legalità..discariche in ogni fosso..ville abusive ancora sconosciute all'agenzia delle entrate, pur se abitate da decenni..e guarda caso in quella zona ci vivono assessori, consiglieri e forze dell'ordine...serve super patata e una bella trasmissione su VERDE TV..con panoramica dal bivio di Casalena al bivio di nepezzano (entrata superstrada Sant'Anna)...
Questa è la vera storia, qualche tempo fà ne ho letto un'altra poco veritiera nella quale altri si sono presi meriti non dovuti. Mi posso ritenere un valido testimone della nascita di Verde Tv in quanto ho seguito l'amico Alberto sin dagli inizi, posso testimoniare tutto lo scietticismo ed il sarcasmo che ha suscitato Alberto quando cercava i soci per mettere in piedi una TV privata partendo da un Comodore 64 .........ma non voglio anticipare le prossime puntate. Vi posso assicurare che è un pezzo di storia teramana molto interessante con fatti e personaggi noti e meno noti che hanno contribuito alla nascita di Verde Tv .............poi sono arrivati quelli che preferiscono la pappa pronta.
per fortuna che non tutti si piegano al sistema, un complimenti al giornalista che pubblica queste notizie, è vero sono alquanto datate ma sicuramente danno l'idea che in Italia è sempre viva la voglia di fare cose nell'interesse generale
caro Alberto.....la storia del traliccio e dei mocassini me la devi raccontare meglio!!! Complimenti