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Borsacchio a chi? La Provincia vota per la riperimetrazione.

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Crescita zero! Ebbene sì, questo dovrebbe essere l’obiettivo della politica in un paese che è anche al dissesto idrogeologico. Ovviamente il riferimento va al consumo irreversibile del nostro territorio, bruciato ogni giorno da progetti di cementificazione, dalle speculazioni edilizie, dalla cecità dei nostri amministratori che lo utilizzano come moneta corrente per tappezzare, nella migliore delle ipotesi, le falle dei propri bilanci.
Le vie da seguire e ormai non più differibili dovrebbero essere improntate alla valorizzazione paesaggistica, alla conservazione e al risparmio del suolo indirizzando il comparto dell’edilizia verso la ricostruzione e la ristrutturazione dell’esistente, incentivando la bioedilizia e la sostenibilità energetica.
Purtroppo ieri nel Consiglio Provinciale di Teramo dove si è discussa la mozione sulla Riserva Naturale del Borsacchio, la maggioranza ha fornito prova di avere ben altre priorità, confermando sostanzialmente l’irresponsabile taglio operato dal centro destra regionale.
L’amara impressione è che l’interesse privato, i vantaggi finanziari, sovente anche speculativi, abbiano avuto la meglio su quelli dell’intera comunità e sulla tutela e custodia di quel patrimonio unico e non rigenerabile rappresentato dalla Riserva Naturale.
Da parte mia devo doverosamente e con piacere evidenziare il senso di responsabilità, soprattutto verso le future generazioni, e il sostegno in difesa della Riserva manifestato da SEL, dal consigliere Ugo Nori, dall’intero Partito Democratico, con la sola eccezione del consigliere Di Liberatore che ha votato come il collega Ruffini in consiglio regionale insieme alla maggioranza. Inspiegabile invece l’assenza del consigliere Idv Mauro Sacco, dopo che in un recente convegno i massimi esponenti del partito al cospetto dei cittadini e delle associazioni ambientaliste si erano schierati risolutamente contro la riperimetrazione.

Riccardo Mercante
Consigliere Provinciale
Gruppo Indipendente
 

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Commenti

Resto basito. La miopia e la sudditanza di questa classe politica non ha limiti. Sono davvero convinti che lo sviluppo passi attraverso la cementificazione?!....
Ma non è l'assessore Falasca, con delega all'urbanistica in provincia, a predicare il consumo di suolo zero in convegni e manifestazioni, pontificando su decrescita felice e amenità varie? A questo punto dovrebbe dimettersi, per coerenza, visto che la sua amministrazione predica bene ma razzola male... Ma le poltrone sono così comode...
Prima di sparire dalla scena i consiglieri provinciali, che si scorticano la pelle contro l'abolizione della provincia, hanno avuto l'ultima possibilità di redimere i loro peccati tentando di bloccare l'invasione di betoniere di cemento e trivelle nella Riserva del Borsacchio. Niente da fare! La disciplina di partito (participio passato..ad altra vita) e gli ordini di scuderia prevalgono sul normale raziocinio. ..sul raziocinio, ma non sulle lunghe militanze piene di scambi e vari tipi di complicità (è un eufemismo naturalmente). La signora del pd Di Liberatore, questa sconosciuta, è ancora una buona insegnante. La tristezza non sale dalla pochezza di queste persone, ma dal vedere quanto siano sedimentate le incrostazioni del sistema.