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L'Italia dei Valori d'Abruzzo senza donne. Dimissioni di Lucia Proto

5 minuti

Informo che in data 19 Giugno scorso, ho rassegnato le dimissioni da Coordinatrice Abruzzo IDV Donne.
Avevo creduto che l’Italia dei Valori fosse un partito diverso dagli altri, nel quale le persone e soprattutto le donne potessero lottare per cercare di cambiare in meglio la società, mettendo in campo tutte le proprie doti professionali, con l’obiettivo primario e fondamentale di ascoltare il territorio e cercare di migliorarlo.
Invece, la figura politica della Coordinatrice Regionale Donne esiste solo sulla carta e per sola propaganda; questo ruolo non è stato né valorizzato, né istituzionalizzato; anzi il mio attivismo è stato fortemente osteggiato all’interno dell’IDV che non ha neanche riconosciuto lo sforzo personale per cercare di coinvolgere le donne e i giovani della nostra Regione; per creare una squadra che si occupasse di tutti i problemi del territorio.
Ho trovato un partito chiuso e autoreferenziale, formale e provinciale, che prima illude gli attivisti, usandoli e poi li emargina a favore di figure di scarso spessore politico; un partito in cui tutte le decisioni vengono prese dall’alto e dove esiste un latente nepotismo familiare e da salotto; dove non ci si vuole occupare di tutto il territorio, non si vogliono coinvolgere i giovani, le donne e le nuove persone che abbiano qualcosa di importante da esprimere, come ormai tutta la società civile italiana tanto desidera. Anche l’IDV ha paura delle persone nuove, paura delle donne, dei giovani attivisti politici e di tutti coloro che sono dinamici e che vogliono lavorare sui contenuti.
Nella mia regione Abruzzo, l’IDV ha preferito la costa Adriatica all’entroterra; ha trascurato la provincia di L’Aquila ed in particolare la città di Avezzano.
Io, politicamente e socialmente, andrò avanti per la mia strada, cercando sempre di raccogliere gli input, le adesioni e simpatie che mi provengono dalla società civile e di crescere e di operare al meglio per questa. Mi sono sempre occupata dei problemi sociali e in particolare del trasporto con il Comitato Pendolari 5:30 di cui sono Presidente.
Come architetto e urbanista seguiterò ad occuparmi con passione e competenza del nostro territorio, approfondendo lo studio di nuovi sistemi sociali ed economici sostenibili, dell’urbanistica e dell’architettura, di agricoltura e turismo. Come donna e mamma mi impegnerò affinché le famiglie abbiano maggiori servizi sociali, centri antiviolenza, servizi culturali, attrezzature sportive e ludiche.
Cercherò sempre di ascoltare le persone, di coinvolgerle nell’attivismo e nella ricerca delle soluzioni anche dei problemi del lavoro e della scuola pubblica.
Mi dispiace per il Presidente Antonio Di Pietro e per il suo Partito che sarebbe potuto diventare davvero un laboratorio di progetti alternativi, in cui tutti i partecipanti, scevri di invidie personali, mediocri vendette e protagonismi di potere, accettando lo scambio culturale facessero squadra per progredire intellettualmente e diventare sempre più grandi.
Soprattutto per salvare il nostro Paese che si avvia sempre di più verso un declino senza ritorno, lasciando spazio politico al qualunquismo, da tempo mascheratosi dietro alcune liste civiche o  “civetta” formate ora dai cosiddetti “tecnici” (V. a caso: presidenti di provincia che si trasformano in ingegneri), ove la destra prenderà nuova linfa per mantenere e rioccupare il potere.
Magari questa mia esperienza insieme alla tantissime di persone come me che hanno cercato nei partiti un modo nuovo e democratico di fare politica, ma non l’hanno trovato, servirà a far capire che questi stanno perseguendo tutti la strada sbagliata, ma forse è già troppo tardi. Le persone che hanno a cuore la propria terra, il nostro Paese, come me, continueranno a lottare unite in altre forme più democratiche, trasparenti e partecipate.
Avezzano, 22 giugno 2012      
                                                                           

Arch. Lucia Proto                                         
 

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Commenti

Che dire della consdiderazione delle donne in IDV?? l atteggiamento dei dirigenti idv e' ben descritto dall addio di Lucia Proto. D'altronde basta vedere cosa hanno combinato a Giulianova. Il loro consigliere Ragni ha preso a parolacce e mani in faccia una collega consigliere e l ultimo giapponese Di stanislao che fa??? Caccia Nadia Ranalli ed invoca la legalita'!! Il mondo alla rovescia.
non confondere ciò che dice la Proto con ciò che succede a giulianova, dove finalmente, ma dopo le dimissioni (si spera revocabili) del segretario comunale (che ha cercato fin dal primo giorno dall'elezione di riportare un po' di identità e di dignità al partito) il livello regionale ha ritirato la fiducia, all'ex (?), assessore Ranalli messa lì, da di stanislao solo per cercare di tutelarsi qualche voto nella città, a discapito di chi ha cercato di portare dignità, coerenza, legalità in questi mesi, vedi la ex assessore all'urbanistica, cacciata da di stanislao solo perchè lei voleva vederci chiaro in qualche speculazione edilizia del territorio voluta dal pd e da mastromauro. ma per vederci chiaro si son dovuti dimettere mercante, cibej, il direttivo comunale. quando si dimettono fantasma di stanislao e i suoi ...?
Cominciamo col dire che l'arch. Lucia Proto è una donna molto molto molto in gamba. Ha portato avanti molteplici iniziative, conduce quotidianamente azioni a difesa del suo territorio con la società civile. Era una presenza ingombrante per il partito che invece vorrebbe donne che facessero ancora battaglie femministe e su questioni irrilevanti come le quote rosa. Insomma donne che devono fare le donne senza andare oltre perchè il Dipartimento fa scena che ci sia ma poi non deve funzionare sul serio. Il parallelismo con Giulianova è azzeccato, anche lì la presenza del professor Cibej era ingombrante. A Giulianova ha preferito il consigliere Ragni a Cibej, questa è la conclusione, perchè mai un partito che vuole crescere e fare del bene per la collettività dovrebbe fare questa scelta autolesionista? Perchè il partito non deve crescere e non deve finire sotto il controllo di persone libere e pulite. La Proto e Cibej sono 2 persone libere e non condizionabili. L'Idv tiene volutamente la Marsica a zero per altre ragioni, ci sono le elezioni regionali e i partiti si preoccupano di dividere la torta. La Marsica evidentemente deve essere lasciata a qualcun altro. La Proto lavorava troppo e troppo bene. Conoscetela, è una donna meravigliosa. E' stata osteggiata sin dall'inizio. Il partito preferisce delle donne che organizzino convegni su donne che si lamentano, preferiscono donne che filosofeggiano, donne da salotto, per non dire altro. La proto non voleva alcuna stelletta come dice Mascitelli, già l'aveva solo che è stata continuamente ostacolata dal partito in ogni iniziativa. La Proto aveva iniziato a mettere becco su questioni pericolose, di affari immobiliari, di criminalità organizzata sul suo territorio e del legame con la politica. Come lei se ne sono andati tantissimi altri che non ce la fanno più a stare in un partito che finge di volere l'interesse dei cittadini ma si preoccupa solo della rielezione del Senatore Mascitelli, dell'Onorevole Costantini e consiglieri regionali a loro vicini. Per farlo c'è bisogno di persone mediocri che mai potrebbero rubar loro la scena o metterli in discussione e se provi ad alzare la testa sei messo nella condizione di non lavorare e dopo un po' molli, e loro godono.